Economia e Lavoro

1° maggio, il pensiero della Ugl Catania

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“Con picco disoccupati, più che una festa è una commemorazione. In attesa del rilancio, puntare subito su orientamento e formazione” “

Quella del 1° maggio da anni ormai non è più una festa, ma la celebrazione di un mito chiamato lavoro.” Per il segretario territoriale della Ugl, Giovanni Musumeci, la ricorrenza ha assunto contorni paradossali ed anacronistici. “Ogni anno che passa, più che una giornata di festeggiamenti sembra una commemorazione. A Catania e provincia chi può festeggiare, avendo un lavoro, sono ben pochi visto che tra i catanesi neanche il 40% è occupato, mentre il 15,6 risulta disoccupato con una preoccupante cifra del 36,9% di Neet, ovvero coloro che non cercano occupazione e non studiano. Un dato sicuramente aggravato dalla pandemia Covid-19, il cui trend fino allo scorso anno è stato in lieve ripresa. Troppo poco per un territorio come quello della realtà metropolitana catanese – fa notare Musumeci – dove le opportunità e le potenzialità inespresse, allo stato attuale, si stanno imponendo come tema dominante nel dibattito locale. Se vogliamo veramente far tornare il 1° maggio come occasione di festa per tutti, non dobbiamo farci trovare impreparati di fronte alla sfida di quella tanto agognata ripresa che speriamo arrivi prima possibile. Da parte nostra, ancora una volta, ribadiamo l’impellenza di una unità di intenti tra le istituzioni e parti sociali, perché Catania ha fame di lavoro e di rilancio della sua economia, a maggior ragione adesso che dal “Recovery plan” e con le Zone economiche speciali possono arrivare le giuste spinte. Ciò che, come Ugl, ci sta più a cuore in quest’ottica è l’assoluta necessità di puntare principalmente su attività alla base come orientamento e formazione. Ci accorgiamo – aggiunge il segretario – infatti, quotidianamente, che ancora troppi giovani (anche a partire dalla realtà scolastica di primo e secondo grado) sono disorientati, sbagliando spesso l’indirizzo formativo idoneo per le loro peculiarità e capacità. Questo va anche a riflettersi negativamente sulla futura ricerca di lavoro. Ed inoltre il disorientamento è, in un diffuso numero di casi, evidente quando in materia di ricerca del lavoro. Se già è complicato trovare un’occupazione per via dell’esigua offerta, a nostro avviso, per molti cittadini in età lavorativa ricercare un’occasione per lavorare non è alquanto agevole, poichè nelle politiche attive domina l’approssimazione e la confusione. Perché dunque la parola lavoro non sia “mitica”, ma sia una concreta forma di riscatto per la cittadinanza e sviluppo per la nostra terra, auspichiamo che questa giornata di riflessione possa scuotere le coscienze di ognuno per ripartire dalla base, ovvero da quelle azioni che possono consentire la piena attuazione dell’articolo 1 della Costituzione. In questo senso – conclude il segretario territoriale della Ugl – la nostra attenzione sarà sempre determinata e costante perché oltre alle tutele abbiamo il dovere di difendere i diritti al lavoro dei catanesi.”

Com. Stam.

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