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Oriana Civile in “Un matrimonio infelice” di Rosa Balistreri

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L’8 marzo alle 21 al Teatro Ditirammu di Palermo e il 12 marzo alle 18:30 a Frazzanò (ME) Oriana Civile farà rivivere il dramma della famiglia Balistreri di Licata, attraverso le parole e le note della “voce della Sicilia proletaria”.

In occasione della Giornata Internazionale della Donna, Oriana Civile porta in scena Un matrimonio infelice di Rosa Balistreri opera che, alla maniera dei cantastorie, “canta e cunta” una storia vera: la vicenda di Maria, sorella della stessa Rosa, brutalmente uccisa a coltellate dal marito Angelo, uomo violento e dedito al gioco.

È una cantata piena di sentimento, di pathos e di dolore per una vicenda tragica che ha segnato un’intera famiglia; ma sembra anche essere un avvertimento affinché episodi di tale violenza ed efferatezza non abbiano a ripetersi mai più.

La scelta di Oriana di portare in scena questo spettacolo è anche un invito a celebrare questa ricorrenza più che a festeggiarla, ricordando che tra gli scopi di questa giornata non ci sono di certo il consumismo e la glorificazione di finte libertà.

Questa storia è un monito per ciò che si ripete ogni giorno ancora oggi, frutto di una società non certo sana se tuttora c’è chi arriva a considerare la donna proprietà privata.

Oriana vuole lanciare un messaggio forte a tutte le donne che, in silenzio o urlando, subiscono anche il più piccolo sopruso, puntando l’attenzione su quell’autodeterminazione che sembra impossibile da raggiungere quando si vive “schiavi” di qualcuno, specie di chi si ama profondamente. E aggiunge che “l’indifferenza (se non l’insofferenza che negli ultimi anni vedo strisciante riguardo a questi argomenti) è colpevole tanto quanto la mano materialmente assassina”.

L’unica vera libertà è quella di riuscire a ribellarsi ad ogni forma di violenza che sia fisica o mentale, non avere vergogna del giudizio della gente e non trincerarsi dietro le apparenze di “famiglia felice”; a volte è meglio abbattere la gabbia, seppur dorata, per vivere a pieno la propria vita.

Un tema caldo che ogni donna farà proprio, racconti di vite spezzate, segnate per sempre; questo sarà lo spettacolo di Oriana che, con la sua indiscussa bravura, tratterà un tema così delicato con eleganza e semplicità.

Oriana Civile è stata più volte definita dalla critica “erede di Rosa Balistreri”, titolo che certamente la onora ma dal quale lei stessa si dissocia per l’unicità che Rosa rappresenta nella storia della musica siciliana. Oriana però ha colto in pieno l’invito che la grande cantatrice del Sud ha lasciato a tutti nel suo testamento musicale: “Quann’iu moru cantati li me canti; nun li scurdati, cantatili pi l’antri”. È con questo spirito che Oriana si approccia a questa ballata struggente e pregna di dolore.

Com. Stam.

KKKKK
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