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Giornata per la parità retributiva: dichiarazione del primo Vicepresidente Timmermans e delle Commissarie Thyssen e Jourová


Bruxelles, 31 ottobre 2017 Al giorno d’oggi la retribuzione oraria media delle donne in Europa è inferiore del 16,3% a quella degli uomini. La Giornata europea per la parità retributiva, che quest’anno si celebra il 3 novembre, rappresenta il momento effettivo in cui le donne smettono di essere pagate rispetto ai loro colleghi uomini, quando mancano quasi due mesi alla fine dell’anno.

Il primo Vicepresidente Frans Timmermans, la Commissaria Marianne Thyssen e la Commissaria Věra Jourová hanno dichiarato:

“La parità di genere, compresa la parità di retribuzione tra uomini e donne, è uno dei valori fondanti dell’UE, ma è ancora lontana dall’essere una realtà. Negli ultimi anni il divario retributivo di genere è sostanzialmente rimasto invariato.

Ciò significa che, rispetto ai loro colleghi uomini, le donne lavorano gratuitamente per due mesi all’anno. Si tratta di un’ingiustizia sconvolgente e inaccettabile nell’Europa del XXI secolo.

Dobbiamo urgentemente compiere dei progressi per quanto riguarda questo problema spinoso, che incide negativamente sulle donne e sulle nostre società in molti altri modi. Le donne tendono ancora a lavorare in settori meno retribuiti, ad ottenere meno promozioni e ad essere sottorappresentate nelle posizioni dirigenziali. Le famiglie monoparentali in cui è la donna a provvedere al sostentamento sono inoltre maggiormente esposte al rischio di povertà, compresa la povertà infantile, e agli svantaggi che ne conseguono.

Il divario retributivo di genere non è l’unico problema. Le recenti rivelazioni in materia di molestie sessuali mettono in evidenza che le donne si trovano spesso ad affrontare ambienti di lavoro ostili, con ovvie conseguenze per la loro crescita professionale e il loro benessere.

La Commissione europea vuole essere in prima linea nella lotta contro questa ingiustizia. Tra qualche settimana presenteremo un piano d’azione per contrastare il divario retributivo di genere che rafforzerà le azioni in corso e presenterà nuove misure.

A novembre organizzeremo anche un Convegno dal titolo “Women’s Rights in Turbulent Times” (Diritti delle donne in tempi turbolenti) e dedicheremo parte del programma a trovare nuove soluzioni per contrastare il divario retributivo di genere. Circa nello stesso periodo il pilastro europeo dei diritti sociali sarà proclamato al massimo livello, e ciò riaffermerà che uomini e donne hanno il diritto alla parità di retribuzione per lavoro di pari valore.

I cittadini europei sono più che mai consapevoli delle disuguaglianze tra i sessi, come dimostrato dalla recente campagna #MeToo sui social media. Dobbiamo approfittare di questo slancio per passare all’azione e modificare i comportamenti. In occasione della Giornata europea per la parità retributiva ci impegniamo a difendere pari diritti e opportunità per uomini e donne sul mercato del lavoro, e continueremo a farlo finché l’UE non diventerà davvero un luogo che le donne vorranno chiamare casa.”

Contesto

Nell’ambito dell’istruzione, nell’UE le donne ottengono risultati pari a quelli degli uomini o addirittura migliori, ma ciò non si riflette sul mercato del lavoro. Nel 2016 il 33% delle donne nell’UE aveva completato un ciclo di istruzione terziaria rispetto al 29% degli uomini. Al tempo stesso il tasso di occupazione complessivo delle donne è inferiore di 11,6 punti percentuali rispetto a quello degli uomini. Le donne continuano inoltre ad essere sottorappresentate nelle posizioni di vertice delle più grandi aziende dell’UE. Soltanto un presidente di consiglio di amministrazione su 14 e un amministratore delegato su 20 sono donne.

Il pilastro europeo dei diritti sociali, che sarà proclamato dalle tre istituzioni dell’UE il 17 novembre al vertice sociale per l’occupazione e la crescita eque, conferma l’impegno dell’UE per garantire la parità di genere tra i suoi cittadini.

Il 26 aprile 2017 la Commissione europea ha presentato proposte legislative sull’equilibrio tra attività professionale e vita familiare, che offriranno alle madri, ai padri e ai prestatori di assistenza più flessibilità e una migliore protezione, che desiderino prendere un congedo per occuparsi dei figli, beneficiare di forme di lavoro flessibili o tornare al lavoro. La Commissione invita il Parlamento europeo e il Consiglio a portare avanti tali proposte con urgenza.

Il 20-21 novembre, la Commissione organizza il Convegno annuale sui diritti fondamentali, sul tema “Women’s Rights in Turbulent Times”.

Per ulteriori informazioni

Schede informative nazionali e dell’UE

Ulteriori informazioni sulla campagna della Commissione sulla violenza contro le donne

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