Breve

I pettorali del vicino…

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La filmografia dell’ormai perlopiù cantante Jennifer Lopez – i titoli (italiani) dei suoi lungometraggi già parlano da soli – è punteggiata di attese più o meno dolci (Piacere, sono un po’ incinta e, per estensione, Che cosa aspettarsi quando si aspetta), di fidanzamenti difficili (Prima o poi mi sposo, Quel mostro di suocera) e in prevalenza di relazioni misteriose o pericolose (Angel Eyes, Via dall’incubo). Per questo la sua prova nel nuovo lavoro dell’action director Rob Cohen (Daylight, xXx, il primo Fast and Furious), al netto del fattore gravidanza, appare quasi come una summa della sua carriera cinematografica. O, se si preferisce, come la reiterazione di un ruolo-tipo dal quale la bella attrice proprio non riesce ad affrancarsi, a prescindere dai toni ora gravi ora leggeri assunti da ciascuna pellicola.
Stavolta la nostra è una professoressa infelicemente sposata, madre di un liceale affetto da una pesante forma di allergia, non del tutto rassegnata all’inevitabile separazione dal marito fedifrago. Nella sua fragile situazione irrompe a gamba tesa un prestante diciannovenne orfano (per tragiche circostanze), pronipote del vicino, colto e factotum nonché abilissimo nell’arte della seduzione. Così, a causa di qualche bicchiere di troppo, complice la lontananza dei familiari, ci scappa la sfrenata notte di sesso (a proposito: la sequenza erotica, per chi ne fosse in cerca, è gelidamente irrilevante), prontamente e quanto più garbatamente possibile rinnegata dall’insegnante, che ancora non sa fino a che punto dovrà pentirsene. Infatti il giovanotto (interpretato dal danzante Ryan Guzman della serie Step Up) si rivela subito un ingegnoso stalker pronto a fare carte false per farsi inserire nella classe della sempre più preoccupata amante occasionale e a manipolare, guadagnandosene anzitutto la simpatia, gli affetti della donna.
C’è un crescendo eccessivo di cattiveria nell’elemento di disturbo (munito naturalmente dei suoi bravi traumi infantili), di cui la protagonista vuole peraltro continuare a fidarsi malgrado le sia già entrato nella casella di posta elettronica (va bene l’ingenuità…). Tuttavia, è la tradizione di un certo thriller statunitense a invocare tale progressione a briglia sciolta, e chi intende godersi la visione è obbligato a passare sopra alle incongruenze (non poche) proposte dalla sceneggiatura, cogliendo magari in filigrana la solita critica alla sgretolata istituzione familiare. Semmai, meno clemenza è da applicare alla forma, tra stereotipi, frasi fatte e svolte annunciate. Incuriosisce, comunque, la piega gore che prende la resa dei conti, con lesioni al limite della tortura.

Il ragazzo della porta accanto (The Boy Next Door, USA, 2015) di Rob Cohen con Jennifer Lopez, Ryan Guzman, John Corbett, Kristin Chenoweth, Ian Nelson

di Massimo Arciresi

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