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Dopo le tre denunce del mese di luglio – due per spaccio ed una per favoreggiamento – altre sei giovani nei guai per spaccio di stupefacenti

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Proseguono le indagini dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Saint Vincent/Chatillon iniziate su sollecitazione del preside di un istituto superiore della media valle, che avevano già portato alla denuncia, nel mese di luglio, di due ragazzi M.C. di 26 anni e E.C. di 18 anni per spaccio di stupefacenti e di A.D di 23 anni per favoreggiamento personale. A finire nei guai ora sono altri 6 ragazzi (M.D. di 18 anni, C.S. di 19 anni, S.A. di 17 anni, T.T. di 17 anni, C.L.L. di 17 anni e M.N. di 17 anni) residenti tra Saint Vincent e Aosta e tutti indagati per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ed uno di loro per spendita di banconote false.
Durante l’indagine, denominata “Il postino”, la droga e le banconote viaggiavano tramite la rete. Attraverso dei siti del deep web (o dark net ove i pagamenti avvengono con Bitcoin, la moneta digitale di internet), uno degli indagati ordinava gli stupefacenti e le banconote false, facendoli recapitare, tramite il servizio postale, direttamente presso le abitazioni di due degli altri indagati, tentando, in tal modo, di evitare controlli da parte della Forze di Polizia. Gli ordini, da quanto finora emerso, riguardavano svariati tipi di stupefacenti e banconote da 50 euro false, che giungevano via posta dalla Spagna, dal Portogallo, dall’Olanda, dall’Ucraina, dalla Polonia, dal Belgio e dall’Inghilterra.
Durante l’operazione sono state sequestrate 20 banconote da 50 Euro false, 50 grammi di hashish, 20 grammi di marijuana, 20 grammi di eroina, 2 grammi di olio di hashish, 14 francobolli di LSD, due piante di marijuana, 80 grammi di M.D.M.A.. Quest’ultimo tipo di stupefacente è recentemente salito alle cronache giudiziarie per avere determinato la morte di un minorenne nel riminese ed una nel messinese. Durante le perquisizioni, disposte dalla Procura della Repubblica di Aosta e per i minorenni di Torino, sono stati sequestrati anche strumenti informatici che dovranno essere sottoposti ad esami forensi per risalire ai siti ove venivano effettuati gli acquisti.
Le indagini proseguono per identificare tutti gli acquirenti degli stupefacenti

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