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Denatalità. Petillo, UGL: “Rischio desertificazione sociale senza nascite”

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“Le dichiarazioni del presidente dell’ISTAT Blangiardo ci danno il quadro della desolante situazione del ricambio generazionale nel nostro Paese. Una nazione che non riesce a rinnovarsi è una nazione destinata a fallire tutti gli obiettivi che si prefigge.

In Italia, per ogni donna, si mettono al mondo 1,29 bambini; in Europa la media è di 1,59 bambini. Siamo a rischio desertificazione del territorio. Il governo con i provvedimenti dichiarati, ma poco praticati, sulla famiglia non riesce ad andare a fondo alla questione.” Lo ha dichiarato Ornella Petillo, Segretario Confederale dell’UGL, in merito alle previsioni del Presidente dell’Istat Blangiardo sul calo delle nascite. “Bisogna partire sostenendo concretamente la famiglia, senza aiuti tangibili non si possono avviare progetti di genitorialità. Il numero delle nascite tocca ancora livelli minimi, segno eclatante che gli strumenti a disposizione vanno reinterpretati. E questo vale anche per tutti i livelli territoriali. Spesso sfuggono dall’analisi complessiva gli interventi delle regioni che non producono effetti tangibili se non aumentare il divario di trattamento tra famiglie residenti in diversi territori. Non possiamo ridurci all’assistenzialismo e all’aiuto emergenziale sempre parcellizzato e sospeso a causa dell’approvazione dei vari provvedimenti, magari con emendamenti “salva-immagine” infilati all’ultimo momento. Il Family act – prosegue Ornella Petillo – ha visto da poco una parziale attuazione attraverso l’approvazione della proposta di legge delega sull’assegno unico e universale per i figli. Il provvedimento ha avuto un consenso trasversale da tutte le forze politiche, ma si evidenzia ancora il problema delle risorse. Ci sono a disposizione 15 miliardi di euro ma già in sede parlamentare si lamenta la mancanza di 6 o 7 miliardi in più. Rimangono ancora molti nodi da sciogliere: la scarsa chiarezza sull’importo effettivo dell’assegno unico e i tempi dilatati, tra i 12 e i 24 mesi, per gli atti operativi necessari all’attuazione della delega. L’UGL – conclude il Segretario – si augura che tutto questo tergiversare non porti ad annacquare i provvedimenti a favore della famiglia e della genitorialità.”

Com. Stam,

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