Salute

Sale a 23 il bilancio dei pazienti giunti al Giglio di Cefalù per sospetta intossicazione Nove sono stati dimessi, tre in terapia intensiva

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Cefalù 1 ottobre 2020 – In meno di 36 ore 23 pazienti si sono presentati al pronto soccorso della Fondazione Giglio di Cefalù con sintomi neurologici. La prima diagnosi dei sanitari del Giglio è di sospetto avvelenamento da botulino.

Diagnosi che dovrà essere confermata dall’Istituto Superiore di Sanità di Roma a cui la Fondazione Giglio ha già inviato, ieri pomeriggio, i primi campioni (siero, feci, aspirato gastrico) prelevati dai pazienti giunti in pronto soccorso.

La Fondazione Giglio attraverso il Cav (Centro Antiveleni di Pavia), con cui è costantemente in contatto sin dal primo paziente, ha reperito l’antidoto, presente in un altro ospedale siciliano.

Il numero di pazienti rivoltosi al pronto soccorso è salito di ora in ora facendo registrare questo pomeriggio il 23 esimo accesso in ospedale. 

“Stiamo seguendo – ha detto il direttore sanitario Salvatore Vizzi – l’evoluzione epidemiologica essendo importante il numero di soggetti che avrebbero condiviso il pasto in una mensa aziendale.

Siamo in stretto contatto – ha aggiunto Vizzi – con il Dasoe dell’Assessorato Regionale alla Sanità”.

Dei 23 pazienti, accettati dal pronto soccorso del Giglio, tre sono stati trasferiti, ieri sera, in terapia intensiva, al “Cimino” di Termini Imerese, 4 sono stati ricoverati in medicina,  uno in neurologia e nove sono stati dimessi. Sei, al momento, sono in osservazione nell’area di emergenza dell’ospedale di Cefalù.

“La patologia – ha spiegato il responsabile del pronto soccorso Emanuele Sesti – è evolutiva pertanto i pazienti vengono costantemente monitorati”.

Com. Stam.

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