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Arrestata la componente di una banda che aveva compiuto una rapina in abitazione

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Determinante il contributo della vittima che riesce a sottrarre ai malviventi le chiavi dell’autovettura con la quale i criminali avrebbero dovuto fuggire.
La Polizia di Stato ha tratto in arresto Monica Campisi, classe ’86, per il reato di rapina aggravata in concorso in abitazione.
Ieri mattina, in via G. Mulè, zona Calatafimi, è stata perpetrata una rapina in abitazione ai danni di un’anziana signora di 83 anni. La donna, come di consueto, ieri mattina, intorno alle ore 10, era uscita di casa per sbrigare alcune faccende domestiche. Nell’androne del palazzo, la donna, aveva incontrato due persone, che spacciandosi per impiegati dell’azienda del Gas, le avevano chiesto di potere accedere al suo appartamento per effettuare la lettura del contatore del gas.
La donna, insospettitasi, non dava seguito alle richieste, allontanandosi per il disbrigo delle pratiche domestiche. Al suo rientro in casa, sulla soglia dell’appartamento trovava, però, le medesime persone che la bloccavano, le tappavano la bocca con una mano per impedirle di chiedere aiuto e la spingevano all’interno dell’abitazione.
Entrati i malviventi rovistavano, alla presenza della vittima terrorizzata, nella stanza da letto alla ricerca di gioielli e preziosi. Dopo avere razziato all’interno del cassetto di un comò oltre mille euro e monili vari, rinchiudevano l’anziana all’interno della stanza da letto, intenzionati a proseguire l’opera di spoliazione.
La signora, fortunatamente, avendo la disponibilità all’interno della stanza di un telefono fisso, avvertiva la polizia tramite il numero d’emergenza ‘113’.
Al sopraggiungere delle Volanti della Polizia di Stato, i malviventi erano già scappati, ma la signora, una volta liberata, ha consegnato agli agenti intervenuti le chiavi di un’autovettura che la coppia di rapinatori aveva ragionevolmente perso nel corso del raid all’interno dell’appartamento.
Personale della locale Squadra Mobile della Sezione ‘Contrasto al Crimine Diffuso’, intervenuto nell’immediatezza dei fatti, riusciva così, in poche ore, a risolvere in parte il caso. Grazie anche al contributo fornito da alcuni testimoni che riferivano che in concomitanza ai fatti avevano notato due persone a loro non conosciute, che, uscite dal condominio in argomento, s’indirizzavano verso una FIAT 600, alla cui giuda era posta una donna, con la quale dopo avere interloquito, tentavano di spostare la macchina, spingendola. Non riuscendovi, tuttavia, abbandonavano sul posto il mezzo, scappando, in fila indiana, per le vie limitrofe, sperando di non venire notati.
In relazione alla segnalazione della targa della citata autovettura, dopo alcuni accertamenti dei ‘Falchi’, risalivano all’intestataria dell’autovettura, rintracciandola presso l’abitazione dei genitori.
La donna, inizialmente, esibiva ai poliziotti una denuncia di furto della propria autovettura presentata in mattinata.
Ma dopo le incalzanti domande degli investigatori e le numerose incongruenze contestatele, la donna ammetteva di avere partecipato alla rapina. La successiva perquisizione domiciliare effettuata dai poliziotti consentiva di trovare capi di abbigliamento, di cui la donna si era liberata nelle fasi successive alla rapina, compatibili con gli indumenti descritti dai testimoni.
La donna è stata, pertanto, arrestata e tradotta presso la locale Casa Circondariale ‘Pagliarelli’.
Indagini sono in corso al fine di risalire agli altri componenti della banda.

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