Editoriale

L’opinione del professor Musacchio

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[dropcap size=big]C[/dropcap]osa fare per porre rimedio a queste situazioni particolarmente odiose? La strategia elaborata ad hoc per la regione Sicilia si basa su sei punti: 1) istituzionalizzazione di una Commissione Regionale Anticorruzione indipendente, efficace e dotata di adeguate risorse, così come previsto dalle convenzioni internazionali e già operativa in alcuni Paesi europei; 2) adozione di un codice anticorruzione dettagliato ed esaustivo; 3) adozione di norme più stringenti relativi alla governance e agli obblighi di rendicontazione della Regione e degli enti para o sub regionali; 4) estensione della applicazione delle Convenzioni penale e civile contro la corruzione del Consiglio d’Europa; 5) adozione di strumenti per la protezione di coloro che segnalano illeciti; 6) introduzione di piani educativi specifici nelle scuole, con approfondimenti specifici sulle cause e sulle conseguenze della corruzione. Proponiamo al Presidente Crocetta e al suo governo di impegnarsi concretamente per mettere in atto almeno le prime tre misure di lotta contro la corruzione. Sono convinto che si possa riuscire a sconfiggere o a mantenere nei limiti di tolleranza questo cancro. A me sembra che in questi anni non ci siano stati passi in avanti in ambito di trasparenza e strategie anticorruzione. Le statistiche nazionali utilizzano infatti diversi indici regionali (sanità, appalti, clientelismo), e attraverso l’analisi di tali dati, evidentemente, risulta che la Sicilia non ha saputo togliersi di dosso l’immagine di regione opaca e inquinata dagli sprechi di denaro pubblico. E come dare torto a questa valutazione? Gli scandali, più o meno recenti, che hanno coinvolto rappresentanti politici a tutti i livelli, sono la dimostrazione che, a parte le tante parole spese, nulla o poco è stato fatto per prevenire e lottare in concreto questo fenomeno, a differenza di varie altre regioni del nord e del centro Italia. Mi sento di lanciare un messaggio forte anche ai giovani siciliani. A loro dico di abbandonare l’idea di andare avanti per favori o raccomandazioni, occorre farcela con le vostre forze. Voglio aggiungere che i cittadini devono pretendere anche maggior trasparenza e integrità da parte delle istituzioni e devono anche riappropriarsi della propria sovranità e del potere decisionale. Solo rimettendo i cittadini in cima alla piramide si potrà migliorare come Regione. Quando parliamo di corruzione e di spreco di denaro pubblico non parliamo solo di flussi di denaro che viaggiano illecitamente da un soggetto ad un altro, ma parliamo di un vero e proprio quadro culturale che ci appare, a volte, sconcertante per la totale assenza di etica, morale, perfino di buon senso e di buon gusto. Sono in corso vari accertamenti da parte della Corte dei Conti Siciliana e sembra emergere il peggio da una classe politica che ha ormai dimenticato del tutto il suo obiettivo principale: il bene comune. E se il buon esempio non arriva dall’alto, credo a questo punto che il cambiamento debba partire dal basso. Spetta al cittadino pretendere il rispetto dei propri diritti e spetta all’eletto far sì che tali diritti siano la ragione del suo mandato.

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