Tombini otturati, caditoie coperte da colate di asfalto e chiusini mai adeguatamente curati. Di strade in queste condizioni a Catania se ne trovano a decine. Il motivo è sempre lo stesso: i lavori di pulitura insufficienti perché gli operai addetti alla manutenzione degli impianti sono pochi e con strumenti inadeguati per affrontare questo tipo di emergenza.; interventi che spesso vengono portati a termine a macchia di leopardo. Il maltempo e le piogge di questi ultimi giorni, quindi, non bastano a spiegare gli allagamenti che la città sta subendo. Le condutture sotterranee non riescono a garantire il normale deflusso delle acque piovane con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Come componente del gruppo “Grande Catania” il sottoscritto Maurizio Mirenda ha più volte denunciato la carenza di un sistema di condutture e caditoie che da anni presenta troppe pecche. Nelle ultime settimane i disagi e le difficoltà hanno colpito i quartieri di Balatelle, Monte Po, San Giuseppe La Rena, Cibali e Ognina. Territori vasti che, soprattutto nella fascia esterna della città, raccolgono l’acqua piovana proveniente dai paesi circostanti. La conseguenza è che bastano poche ore di pioggia per ritrovarsi con le strade allagate, le auto in panne e una viabilità completamente in tilt. In via Caduti del Lavoro addirittura mancano i tombini con il passaggio delle auto che provoca bagni indesiderati ai pedoni e gli scooter rischiano di cadere da un momento all’altro. Per queste ragioni chiedo al Sindaco Bianco più attenzione e sicurezza verso tutti i quartieri cittadini. Passata la fase di emergenza, ci si dovrà attivare immediatamente per un programma di lavoro che elimini dalle strade cittadine un nuovo rischio allagamenti.
Com. Stam.