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Messina di nuovo senz’acqua: una frana ha danneggiato la condotta. Le segnalazioni dei messinesi: “Siamo stremati e avviliti”

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Una frana ha danneggiato di nuovo la condotta che assicura il rifornimento idrico a Messina. Si tratta della condotta di Fiumefreddo a Calatabiano, che porta l’acqua alla città, rimasta di nuovo a secco. La condotta era stata riparata dai tecnici dell’Amam (Azienda Meridionale Acque Messina), dopo oltre una settimana di disagi per i cittadini. Adesso si sta valutando la situazione, il direttore dell’Amam Luigi La Rosa ha dichiarato: «Stiamo valutando l’entità del danno, potremmo attivare anche il bypass». Intanto il governo ha inviato sul posto gli uomini della Protezione civile nazionale, coordinati a Messina dal capo della struttura, l’ingegnere Fabrizio Curcio. «Sì è fatto il punto su quelle che sono le azioni di emergenza da porre in essere nella parte alta della città che è quella che soffrirà di più questa emergenza», ha detto il capo della Protezione civile nazionale Curcio, alla fine del tavolo tecnico in Prefettura sull’emergenza acqua in città. Non si sa ancora per quanto tempo sarà interrotta la distribuzione dell’acqua. La distribuzione era stata attivata ieri mattina alle 5 e poi interrotta alle 9 per permettere di tenere delle scorte d’acqua nei serbatoi. Poi alle 10.35 si è verificato un nuovo smottamento del terreno, che spingendo sulla condotta, ha creato una fenditura. Intorno a mezzogiorno di ieri è iniziato l’innesto della condotta Alcantara in quella di Fiumefreddo, che può fornire acqua con una portata tra i 300 e i 400 litri al secondo, contro i quasi 800 di Fiumefreddo. Di sera, il presidente Rosario Crocetta ha detto ai messinesi che dovranno avere pazienza in quanto “il problema si risolverà in alcune settimane”. Una lettrice di Messina ha scritto alla redazione del giornale L’Ora per segnalare i disagi dei cittadini: “Chi vi scrive è una messinese che insieme ai suoi concittadini da 8 giorni e si va per il nono patisce ed è stremata da un’emergenza idrica di proporzioni inaudite per una società civile, che ha messo in ginocchio una città, una popolazione, un’intera economia”, scrive la donna. “Parlo a nome di tutti gli anziani, i disabili, i portatori di handicap, i malati, i bambini, le fasce più deboli della popolazione”, aggiunge. “Le scuole di ogni ordine e grado, l’Università, gli uffici sono chiusi da giorni, i poli ospedalieri operano in condizioni di estrema difficoltà e in condizioni davvero critiche e, nonostante si dica da ieri che l’acqua è tornata purtroppo non è così”, chiarisce la lettrice. “Interi quartieri e circoscrizioni sono ormai a secco da quasi nove giorni e l’emergenza non accenna a risolversi. Vi chiedo a nome mio e di tutti i Messinesi di dare voce ad una popolazione ormai stremata e avvilita che non può più andare avanti così”, conclude la donna.
di Serena Marotta

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