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A Natale e Capodanno identità a tavola E.Barbieri: senza cliché d’importazione complimenti all’esperienza di mi ‘ndujo

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Altomonte (Cs) –– Mai come in questo particolare momento storico l’attenzione ed il richiamo alla riscoperta del valore delle relazioni umane e sociali coincidono con la capacità di riappropriarsi quotidianamente dell’autenticità spesso smarrita nel tempo veloce delle nostre società.

Avvertiamo tutti una maggiore consapevolezza dell’esigenza di ricongiungerci con le nostre identità, alla ricerca di una qualità della vita che stiamo già iniziando a misurare diversamente. Ciò che preferiamo portare a tavola, nei ristoranti e nelle nostre case, sta diventando sempre di più il metro più efficace di questa nuova percezione dello star bene con se stessi, con gli altri e con la propria terra.

È quanto dichiara l’agrichef Enzo Barbieri rivolgendo un appello a tutti i calabresi a fare di questo Natale 2020, di questo Capodanno 2021 e in generale di queste particolari settimane di festività in emergenza Covid l’occasione migliore per avvicinarsi in maniera ancora più convinta alla straordinaria ricchezza enogastronomica di questa regione.

A fare da cornice all’invito ed al messaggio di auguri di Enzo e della Famiglia Barbieri per un 2021 nel quale il sorriso ritorni protagonista è stata la cerimonia di premiazione del contest LabPizza promosso dal Laboratorio di Documentazione del Dipartimento di Linguistica dell’Università della Calabria, svoltasi nei giorni scorsi a Cosenza. – Insieme ad Eugenio Romano di Mi Ndujo, gli specialisti del #paninazzonostrano ed al terminologo Gianni Adamo, anche Enzo Barbieri (accompagnato dalla figlia Alessandra) era infatti tra i giudici che hanno decretato il vincitore sulle diverse proposte enogastronomiche pervenute da tutta Italia ed ispirate ad una serie di testi documentali. Ha ovviamente vinto l’identità: hamburger, caciocavallo, peperoni arrostiti sott’olio della Bottega Barbieri e cipolla in agrodolce sono stati alcuni degli ingredienti che hanno indirizzato la speciale giuria a decretare questo panino degno di salire sul podio della competizione.  

La più autentica tradizione natalizia a tavola – prosegue l’Agrichef, anticipando che da questa prima esperienza partirà nel 2021 una importante collaborazione tra Barbieri e Mi ‘Ndujo – non è quella propinata e consolidatasi attraverso la televisione nazionale a partire dagli anni ’80, con prodotti cliché del consumismo globale e senza identità, trasferiti via etere da altri mondi al nostro. L’identità sulle nostre tavole, anche e soprattutto a Natale così come in tutte le altre feste comandate è quella che ancora ricordano e tramandano le nonne alle quali – aggiunge – dovremmo poter rivolgerci tutti, in modo particolare in questa brutta pagina dei tempi moderni. Non sprechiamo dunque queste intense giornate di pochi affetti consentiti tra familiari ristretti, attorno ad una bella tavola imbandita finalmente a festa per ritrovare un po’ di noi stessi e del nostro futuro anche nella scelta degli ingredienti, dei piatti e nelle ricette della nostra storia e memoria. Senza dover inventarci nulla. Senza sprechi e senza rincorrere sfrenatamente ciò che non ci appartiene. Seguendo – conclude Barbieri – l’esempio virtuoso e straordinario che, così come facciamo ad Altomonte dal 1969, ormai portano avanti da anni anche i giovani specialisti del paninazzo sanizzo di Mi ‘Ndujo al quale va tutto l’apprezzamento e l’incoraggiamento dell’Hotel-Ristorante Barbieri.- (Fonte: Famiglia Barbieri/Altomonte (Cs) – Comunicazione Strategica Lenin Montesanto – Comunicazione & Lobbying). 

Com. Stam.

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