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Agricoltura, progetto sul riuso delle acque reflue di Corleone e Marineo per irrigare i terreni

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L’iniziativa pilota del Gal Terre Normanne insieme con università di Palermo-Dipartimento di Ingegneria, comuni di Corleone e Marineo, Amap, Consorzio di bonifica e Ati sarà presentata a dicembre all’assessorato regionale agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea per ottenere un finanziamento da un milione e 500 mila euro nell’ambito del Programma di sviluppo rurale

Palermo – Agli agricoltori di Corleone e Marineo acqua depurata per coltivare i campi. E’ l’obiettivo di un’iniziativa con fondi europei che il Gal Terre Normanne sta mettendo a punto insieme con l’università di Palermo (Dipartimento di ingegneria), i comuni di Corleone e Marineo, l’Amap, il Consorzio di bonifica e l’Ati. Il progetto sarà presentato a dicembre all’assessorato regionale agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea per ottenere un finanziamento da un milione e 500 mila euro nell’ambito del Programma di sviluppo rurale.    

Alla prima riunione del tavolo tecnico istituito nel Dipartimento di ingegneria di viale delle Scienze, edificio 9, hanno partecipato, tra gli altri, il direttore amministrativo del Gal Terre Normanne Giuseppe Sciarabba, il direttore tecnico Francesco Rossi, il professore Giorgio Mannina, ordinario di ingegneria sanitaria e ambientale, il sindaco di Corleone Nicolò Nicolosi e il sindaco di Marineo Franco Ribaudo.

“L’iniziativa – dice Mannina, ordinario di ingegneria ambientale e sanitaria – consentirà di fare arrivare nei terreni degli agricoltori l’acqua proveniente dai due depuratori di Corleone e Marineo già inseriti nel progetto europeo Wider-Uptake, partito a maggio del 2020 e finanziato dalla Comunità europea con oltre 11 milioni di euro di cui un milione e mezzo all’università di Palermo, che guarda alle acque reflue come una miniera da cui recuperare materie prime in via d’estinzione come azoto e fosforo, promuovendo un’economia circolare per dare valore all’acqua e a tutte le sue sostanze. In pratica, pensare al depuratore come una bio-raffineria: un’industria da cui recuperare risorse, a partire da compost e fertilizzanti”.  
“Stiamo mettendo a punto un progetto pilota modulabile – spiega Sciarabba – che partendo da Corleone e Marineo potrà poi essere replicato a beneficio degli altri comuni consorziati del Gal Terre Normanne, in provincia di Palermo, con l’ambizione di poterlo estendere anche in tutta la Sicilia, regione che nel corso degli anni è stata sanzionata dall’Unione europea per mancati ammodernamenti degli impianti di depurazione”.

“Il progetto – conclude il sindaco di Corleone Nicolò Nicolosi – consentirà di utilizzare le acque depurate per le esigenze degli agricoltori che potranno prelevare l’acqua certificata per irrigare i campi durante i periodi di siccità con costi contenuti ed enormi benefici”.

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