I Carabinieri della Compagnia di Monreale, nell’ambito della costante azione di contrasto al grave fenomeno del traffico di stupefacenti che i militari del Comando Provinciale conducono senza sosta, hanno arrestato un 50enne, originario dell’agrigentino, già noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di detenzione e spaccio di droga.
L’arresto è avvenuto a seguito di un’attività d’indagine condotta dai Carabinieri della locale Stazione, ai quali non è sfuggito il sospetto via vai nei pressi dell’abitazione dell’indagato, sottoposto agli arresti domiciliari proprio per i suoi precedenti legati allo spaccio.
I militari con il supporto del Nucleo Cinofili di Palermo – Villagrazia, hanno eseguito una perquisizione nell’abitazione dell’uomo che è stato trovato in possesso di 70 grammi di cocaina, parte della quale già suddivisa in dosi e pronta per la vendita al dettaglio, oltre che al materiale per la pesatura ed il confezionamento, nonché a denaro in banconote di piccolo taglio verosimilmente provento dell’attività di spaccio.
L’operazione è stata resa ancor più incisiva grazie al cane antidroga “Ron”, il fiuto del pastore tedesco ha infatti contribuito al recupero della cocaina, rendendo vani gli esercizi di fantasia del presunto pusher, che aveva provato a nascondere lo stupefacente in diverse punti della casa, come per esempio all’interno di una scarpa riposta nell’armadio, sino ad arrivare al bilancino trovato nella cesta dei giochi dei bambini.
La droga sequestrata è stata inviata al L.A.S.S.-Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti- del Comando Provinciale di Palermo per le verifiche ponderali e qualitative.
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo ha disposto per l’indagato l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere.
È obbligo rilevare che l’odierno indagato è, allo stato, solamente indiziato di delitto, seppur gravemente, e che la sua posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.