[dropcap size=big]O[/dropcap]micidio colposo è il reato contestato dalla Procura di Trapani a Vincenzo Patti, 43 anni, che il 20 agosto 2013 era alla guida della macchina vendemmiatrice che, secondo l’accusa, avrebbe schiacciato contro i pali e i fili in ferro del vigneto a “spalliera” l’anziano agricoltore Pietro Pipitone, padre di Salvatore Pipitone, ex assessore nella giunta del sindaco Biagio Valenti.
Per Patti la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio. Il 19 marzo l’udienza preliminare davanti al Gup. Inizialmente, era stato indagato Massimo Pipitone, figlio minore della vittima, che quel giorno guidava il camion utilizzato per il trasporto dell’uva. Poi, la posizione del giovane, difeso dall’avvocato Ignazio Bilardello, è stata archiviata, a causa della perizia dai cui si evinceva che non poteva essere stato i suddetto camion a cagionare la morte dell’uomo.
L’indagine, però, non si è fermata e grazie alla perizia effettuata da Luigi Simonetto e da un medico legale, nonché alle testimonianze di altre persone che vendemmiavano nella zona delle campagne di Mazara del Vallo è stato avviato il procedimento a carico di Vincenzo Patti. L’imputato è ora difeso dall’avvocato Carlo Ferracane. Per quest’ultimo, però, “non è possibile che sia stato questo il mezzo che ha cagionato il decesso, a causa dell’impossibilità dello stesso di effettuare la manovra idonea a costituire il fatto. Il mezzo infatti non sarebbe in grado di fare marcia indietro. Inoltre riteniamo che, il mio assistito, non sia stato l’ultimo a passare da lì”.
Intanto, la famiglia di Pietro Pipitone (la moglie della vittima con i tre figli) ha chiesto di costituirsi parte civile nel processo per il risarcimento del danno non patrimoniale derivante dalla morte del congiunto.
Michele Napoli