Cronaca

Arresti domiciliari nei confronti di un 29enne lercarese, responsabile dell’aggressione al 23enne mauriziano

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I Carabinieri eseguono una ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un 29enne lercarese, responsabile dell’aggressione al 23enne mauriziano, per lesioni personali in concorso, con l’aggravante di avere agito con la finalità dell’odio etnico e razziale.

I Carabinieri della Compagnia di Lercara Friddi hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa in data odierna, dal G.I.P. dott. Michele GUARNOTTA, del Tribunale Ordinario di Termini Imerese, su richiesta della locale Procura della Repubblica, che ha concordato con le risultanze emerse nel corso delle indagini condotte dai militari dell’Arma di Lercara Friddi, nei confronti di C. G., nato a Palermo cl. 1989, e residente a Lercara Friddi (PA).

Il 29enne è ritenuto responsabile, in concorso con persona minore, dell’aggressione avvenuta all’alba dello scorso 22 luglio, nei confronti del 23enne M. D. (ricordiamo nato a Palermo, ma figlio di genitori naturali della Repubblica di Mauritius), con l’aggravante di avere agito con la finalità dell’odio etnico e razziale

Secondo la ricostruzione operata dai Carabinieri della Compagnia di Lercara Friddi – che si sono avvalsi anche delle numerose testimonianze assunte, (sin dalle prime battute e nei giorni successivi all’aggressione), dai numerosi giovani presenti – la vittima era stata colpita con calci, pugni e colpi di vario genere, al capo e al corpo, anche mentre questa si trovava per terra incapace di difendersi.

La violenza dei colpi inferti aveva provocato alla vittima lesioni consistite nella duplice frattura della mandibola, con una prognosi, rilasciata dall’Ospedale Civico di Palermo, dove era stato immediatamente ricoverato, superiore ai 40 gg..

Il 29enne lercarese, dopo la notifica del provvedimento cautelare, che prevede anche l’applicazione del c.d. “braccialetto elettronico”, è stato associato presso la propria abitazione, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ha emesso il provvedimento restrittivo.

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