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Arriva una nuova Tac a “La Maddalena” meno radiazioni e esami più precisi

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Palermo  – Innovazione tecnologica e continuità assistenziale garantita ai pazienti durante la pandemia. Il Dipartimento oncologico “La Maddalena” di Palermo si è dotato di una Tac di nuova generazione, che consente di effettuare esami di alta qualità, riducendo le dosi di raggi X che vengono somministrate ai pazienti.

Si tratta di un tomografo computerizzato a 128 strati che, grazie alla velocità di esecuzione e a potenti software di ricostruzione delle immagini, permette di supportare la più ampia gamma di applicazioni per diverse tipologie di pazienti.

Il nuovo strumento diagnostico consente a “La Maddalena” di stare al passo con gli aggiornamenti tecnologici, fornendo ai pazienti una sempre più adeguata assistenza anche durante l’emergenza sanitaria in corso. L’alta risoluzione della Tac garantisce un’elevata qualità dell’immagine, rispetto alle apparecchiature di qualche anno fa. L’impiego di tubi radiogeni di ultima generazione, l’aumento del numero di strati, l’utilizzo di moderni software di ricostruzione delle immagini, permettono di incrementare notevolmente la qualità diagnostica nello studio di tutte le regioni corporee. 

Ma, oltre che per i pazienti, i vantaggi sono anche per gli specialisti radiologi, che hanno la possibilità di eseguire diagnosi accurate, su immagini molto più definite e precise. Il tempo di esecuzione per il paziente non cambia: tra preparazione, posizionamento e esame si è sempre attorno ai 15 minuti. “La quantità di radiazioni emesse dalle apparecchiature di qualche anno fa, erano tre, quattro volte superiori rispetto a questo nuovo dispositivo – spiega Silvestro Cusmà, responsabile del dipartimento di Diagnostica per immagini de ‘La Maddalena’ – chiaramente i risvolti sono molto importanti, sia per i pazienti oncologici, che sono quelli che usufruiscono maggiormente della nostra assistenza, sia per quelli non oncologici”.

La nuova Tac consente di personalizzare la dose di radiazioni in base alle caratteristiche fisiche del paziente. “Questo è molto importante soprattutto per i pazienti oncologici, che sono sottoposti a più controlli durante l’anno – sottolinea Cusmà – con il conseguente pericolo di esporsi a una quantità maggiore di radiazioni; questo aspetto risulta ancor più rilevante nei pazienti oncologici di più giovane età. I vantaggi delle basse dosi risultano rilevanti anche per i pazienti non oncologici, ad esempio per la possibilità di migliorare i programmi di screening del nodulo polmonare nei fumatori o l‘opportunità di effettuare la Tac dell’apparato urinario in caso di calcolosi o malformazioni”. 

“Un altro vantaggio importante – aggiunge il radiologo – è che con questa Tac, il paziente assume una quantità minore di mezzo di contrasto, con particolare beneficio per i reni, spesso già sovraccaricati dalla chemioterapia”. Infine, il software di ricostruzione del dispositivo consente di ridurre notevolmente gli artefatti, ovvero quelle degradazioni dell’immagine causate dalla presenza di corpi estranei in metallo come, ad esempio, vari tipi di protesi.

Com. Stam.

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