Evidenza

Baltimora in rivolta contro la Polizia


34 arresti, 15 agenti feriti e mezza città in fiamme. Sono solo alcuni dei numeri delle rivolte scoppiate lunedì a Baltimora, città del Maryland. La violenza è scattata in occasione dei funerali di Freddie Gray, il ragazzo afroamericano di 25 anni morto la scorsa settimana nell’ospedale in cui era stato ricoverato per delle gravi lesioni alla spina dorsale, riportate durante l’arresto. Ancora una volta torna al centro della cronaca la violenza della polizia Usa nei confronti della comunità afroamericana. Così, dopo il debutto a Ferguson ed il seguito a New York e North Charleston, adesso la questione “scoppia” anche a Baltimora. Nonostante le somiglianze con le violenze di Ferguson, quelle di Baltimora possiedono un potenziale di massa nettamente maggiore. La città del Maryland, infatti, con i suoi due milioni di abitanti è la più grande dello Stato. Per questo motivo sono state prese, da parte delle amministrazioni, misure d’intervento che ricordano scenari di guerra. Il sindaco Stephanie Rawlings-Blake ha imposto il coprifuoco per una settimana, che si sovrappone per tutti a quello già esistente per i minori di 17 anni. Intanto il governatore del Maryland, Larry Hogan, decreta lo stato di emergenza e annunciava l’arrivo di 5.000 uomini della guardia nazionale. Le misure arrivano comunque in ritardo, senza contare che le violenze di questi giorni erano già state annunciate dalle proteste svoltesi nei giorni precedenti al funerale di Freddy Gray, e che era presente in rete, da diverse fazioni antagoniste locali, un piano mirato a destabilizzare il centro città, sede della City Hall. La cerimonia di per sé si è svolta in modo ordinato, con i vari rappresentati delle comunità che denunciavano la disparità di trattamento da parte della polizia nei confronti della comunità nera. Ma alle tre del pomeriggio la folla si è riversata nella zona del Mondawmin Mall, dando vita a durissimi scontri con le forze dell’ordine. La gravità e la vastità degli scontri hanno costretto i familiari di Freddie a intervenire. La sorella gemella, Fredericka, lancia un appello alla calma e si dice in disaccordo con le violenze: “Freddie non era una persona violenta” ricorda davanti alle telecamere.

KKKKK
186 views
bookmark icon
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com