Broncopneumopatia cronica ostruttiva, al Policlinico due nuovi ambulatori per le terapie biologiche e valutazione del rischio cardiopolmonare

Nell’unità operativa di Pneumologia del Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo, diretta dal Professore Nicola Scichilone, entreranno in funzione due nuovi ambulatori altamente specialistici che si prefiggono di elevare l’offerta assistenziale nei confronti delle mutate esigenze del territorio e dei pazienti.
Il prossimo 16 ottobre sarà aperto l’ambulatorio di “BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva) per le terapie biologiche”, coordinato dalla Professoressa Alida Benfante, già responsabile del centro di riferimento regionale per l’asma grave, e il 22 ottobre l’Ambulatorio “per la valutazione del rischio cardiopolmonare nella BPCO”
L’ambulatorio di “BPCO per le terapie biologiche” è tra i primi esempi in Italia e mira ad offrire le competenze necessarie per la corretta identificazione e selezione di pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva candidabili a terapia biologica.
“La BPCO – spiega Scichilone – è una malattia polmonare cronica e altamente invalidante, caratterizzata da un declino funzionale e clinico inesorabile a dispetto delle terapie inalatorie. L’introduzione della terapia biologica in tale patologia apre nuovi scenari, e la selezione appropriata del trattamento biologico rappresenta una sfida che richiede competenza specialistica”.
Il Professore Scichilone e la Professoressa Benfante sono principal investigators dei trial clinici internazionali sui farmaci biologici nella BPCO, e conducono una intensa attività di ricerca e assistenziale nel campo di tale patologia.
“L’Ambulatorio per la valutazione del rischio cardiopolmonare nella BPCO”, di cui è responsabile lo stesso professore Scichilone affiancato dalle dottoresse Sonia Poma e Maria Chiara Velardo, nasce dall’assunto che i pazienti affetti da BPCO sono ad aumentato rischio di eventi cardiaci e polmonari che condizionano l’aspettativa di vita.
“I progressi nell’ambito delle conoscenze sui meccanismi fisiopatologici che sottendono la patologia polmonare, e le interazioni tra polmone ed altri organi, – continua Scichilone – ha condotto all’ identificazione di pazienti ad alto rischio di sviluppo di complicanze talvolta anche letali”.
In questo scenario, l’ambulatorio pneumologico specialistico si avvale di competenze internistiche tra il proprio personale e di strumentazioni idonee che permettono di identificare precocemente i pazienti ad elevato rischio di sviluppare eventi cardiopolmonari.
“Il nostro Policlinico e altre realtà siciliane e nazionali presentano già straordinari esempi di offerta assistenziale ambulatoriale che risponde alle necessità dei pazienti respiratori gravati da condizioni patologiche concomitanti. La valutazione del rischio cardiopolmonare rappresenta una visione moderna della gestione della BPCO, malattia d’organo con manifestazioni sistemiche. La peculiarità del nostro ambulatorio – conclude il direttore della pneumologia dell’AOUP – è la possibilità di approfittare di competenze multispecialistiche che sono in seno alla nostra unità operativa concentrando l’approfondimento strumentale a una unica seduta”.
La Direttrice Generale del Policlinico Maria Grazia Furnari commenta: ” Questa iniziativa rappresenta un importante traguardo nella nostra continua missione di migliorare l’assistenza sanitaria per i pazienti affetti da malattie respiratorie croniche e rientra nel nostro piano di rimodulazione degli ambulatori specialistici al fine di abbattere le liste di attesa. La BPCO è una patologia che influisce significativamente sulla qualità della vita di molti cittadini, e il nostro obiettivo è fornire un’assistenza specializzata e tempestiva per affrontare al meglio questa condizione. Con i nuovi ambulatori, potremo offrire ai nostri pazienti un accesso più diretto a diagnosi, terapie e programmi di riabilitazione respiratoria, grazie a un team di esperti dedicato e altamente qualificato. Siamo consapevoli dell’importanza di rispondere in modo efficace e tempestivo alle esigenze della nostra popolazione e di garantire che ogni paziente abbia accesso alle migliori cure disponibili. Ringrazio il professore Scichilone e tutto il personale sanitario e gli operatori coinvolti in questo progetto, la cui dedizione e professionalità sono fondamentali per garantire che ogni paziente abbia accesso a cure di alta qualità”.
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