Sicilia

Carceri Sicilia e diritti. Figuccia (FI): rieducazione con regime dinamico su modello Pagliarelli. Da fine agosto sarò in sciopero della fame

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“Ho visitato in Sicilia circa dieci carceri e ho trovato una situazione in linea con il resto della nazione. Il problema principale rimane quello del sovraffollamento, con strutture detentive che ospitano circa il doppio delle persone per le quali sono  state realizzate, situazione penalizzante e inaccettabile da un punto di vista igienico-sanitario, che rischia di compromettere i programmi di rieducazione. A dare valore aggiunto all’incontro di oggi l’ex presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro, che ha portato la propria esperienza umana di detenuto nel carcere di Rebibbia”, lo dichiara l’onorevole Vincenzo Figuccia, vicecapogruppo di Forza Italia all’ARS, a margine del convegno ‘Realtà e prospettive della condizione penitenziaria in Sicilia’, in corso a Palermo.
“Nel corso della mia esperienza nelle carceri, mi sono più volte interrogato sulla funzione rieducativa della pena detentiva ma mi sono reso conto che così come viene scontata, nella maggior parte degli istituti, non sempre riesce a svolgere questa funzione – prosegue Figuccia -. A colpirmi positivamente è stato il carcere di Paglieralli a Palermo dove le celle rimangono aperte consentendo ai detenuti di vivere in un regime di ‘libertà’ all’interno anche dei corridoi della struttura, degli spazi comuni. Un regime ‘aperto’, una condizione che ha influito notevolmente sulla riduzione degli atti di autolesionismo e soprattutto di aggressione tra i detenuti. Ciò significa che una condizione di migliore accoglienza per il detenuto aiuta lo stesso a vivere meglio e l’istituto di detenzione a svolgere la funzione riabilitativa. In tal senso è importante il ruolo del garante dei detenuti, figura terza di garanzia, in posizione di assoluta indipendenza ed autonomia, per consentire un trattamento penitenziario conforme al senso di umanità e di rispetto per la persona”.
“La riabilitazione di chi ha sbagliato deve essere un impegno della società – conclude Figuccia -.Per queste ragioni ho deciso di scrivere un decalogo sui diritti che mette al centro la dignità dell’uomo. Dalla fine del mese di agosto inizierò anche uno sciopero della fame che mi vedrà per molti giorni e notti con una tenda sotto il palazzo del presidente della Regione con incontri a tema: lavoro, casa, ambiente e sviluppo sostenibile, salute, speranza, felicità, e tra questi la condizioni delle carceri”.

Com. Stam. Ric. Pubbl.

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