Notizie

Casteldaccia 10 milioni di vergogna Lorenzo Canale: “Ho le prove per dimostrare tutto”


Continua la sezione inchieste del nostro quotidiano, spazio portante per la nostra realtà editoriale, in assoluta continuità con il nome che ci pregiamo di portare avanti con la nostra testata. Oggi vi raccontiamo una storia davvero delicata, quella che ci sottopone di seguito Lorenzo Canale, ex consigliere comunale di Casteldaccia, che da anni porta avanti la sua lotta con quella che lui stesso definisce “La mafia dell’antimafia”. Non ricevendo mai una querela per diffamazione; non si risparmia nel fare nomi e cognomi, ed è pronto a tutto purché la verità venga a galla. Le invettive sono rivolte all’attuale deputato regionale Di Giacianto, ex sindaco di Casteldaccia, vicinissimo a Rosario Crocetta. Siamo pronti per delle eventuali smentite. Di seguito le parole di Lorenzo Canale ex consigliere comunale nella legislatura Di Giacinto. Ribadendo la nostra presenza e impegno, a voi il compito di segnalare, a noi quello di accendere i riflettori con imparzialità e meticolosa ricerca di fatti, notizie, per amore e in nome della verità. Cosi Lorenzo Canale: «Per i prossimi 25 anni il Comune dovrà versare 380mila euro l’anno alla ditta di Giuseppe Sala, detto Carmelo, grande sostenitore del sindaco Giovanni Di Giacinto, che da decenni gestisce tutti i lavori di manutenzione e pubblica illuminazione grazie a ordinanze di affidamento diretto o gare pro forma, con ribassi minimi, nelle quali tutti sanno chi sarà l’aggiudicatario, e alle quali partecipa solo la sua ditta. Carmelo Sala gestisce pure l’illuminazione votiva del cimitero, ereditato dal padre, che per 40 anni ha gestito il servizio grazie a convenzioni rinnovate spesso in violazione di legge. Questo significa che per i prossimi 25 anni Casteldaccia sarà tagliata fuori dalle innovazioni tecnologiche e da ogni possibilità di risparmio sull’illuminazione pubblica. Succede così che, mentre il presidente della Regione Rosario Crocetta parla di fotovoltaico ed energie alternative e mentre in Sicilia si cerca di trovare il modo di rivoluzionare la questione energetica, il nostro Comune – comunque vada – dovrà sborsare i suoi 380mila euro l’anno alla ditta di Carmelo Sala. 130mila per la manutenzione e ben 250mila per il consumo energetico. Un appalto pubblico che raggiunge l’importo record di 9 milioni e mezzo di euro, una cifra stratosferica per un Comune di 10mila abitanti come Casteldaccia. Come mai tutto quest’interesse ad affidare quest’appalto? Perché tutto questo potere alla ditta Sala?

Perché nessun’altra ditta partecipa alle gare? È la vicenda del Project Financing, che per due anni ha messo a ferro e fuoco il Comune di Casteldaccia, mostrando tutta la prepotenza del sindaco, che a tutti i costi ha voluto imporre questo spreco enorme di denaro pubblico a favore di una precisa ditta privata, in barba ad ogni idea di sviluppo e di bene comune. Una vicenda conclusa temporaneamente con l’affidamento dell’appalto – dopo la solita gara a cui ha partecipato solo una ben precisa ditta – il 15 ottobre 2012. Tutto comincia a fine 2009, quando l’amministrazione Di Giacinto decide per un super appalto per l’amico Carmelo Sala, una sorta di grosso “regalo” di fine sindacatura. Il 21 dicembre viene pubblicato l’avviso pubblico per la scelta del promotore del Project Financing. Ovviamente partecipa una sola ditta, che il 15 ottobre 2010 viene nominata Promotore con diritto di Prelazione. Ma la porcata è troppo grossa. Si ribellano i tecnici comunali, in primis il capo area ai Lavori Pubblici Rosalba Buglino, che figura anche come Responsabile Unico del Procedimento (RUP).

Il 4 gennaio 2011 è la stessa commissione di gara che scrive al sindaco. Questa gara d’appalto va sospesa perché – sostengono il RUP Rosalba Buglino, la segretaria comunale Teresa La Grassa e l’ing. Dell’Ufficio Tecnico Alfio Tornese – lo studio di fattibilità redatto agli inizi dell’2009 è ormai vecchio, superato. “Nel corso degli ultimi anni la tecnologia in materia energetica ha registrato notevoli evoluzioni, specialmente in materia di risparmio dei consumi. Infatti sono arrivate diverse offerte di adeguamenti e/o riconversione degli impianti di Pubblica Illuminazione che lasciano intravedere vantaggi economici per il nostro Ente rispetto alla “vecchia” soluzione prevista”.

In altre parole, l’appalto in questione non è certo l’ “offerta economicamente più vantaggiosa”. Occorre sospendere il procedimento, scrivono i tecnici, individuare soluzioni migliori e nominare un tecnico esperto nel settore energetico. Inoltre, sulla questione, è bene che si esprima il Consiglio Comunale, che rappresenta la cittadinanza e che ha la competenza di decidere su tutte le convenzioni e l’esternalizzazione di servizi; in altre parole, ogni volta che si decide per un impiego extra di soldi pubblici. Ma il sindaco fa orecchie da mercante. Il 10 gennaio 2011 risponde che “sospendere l’eventuale pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della proposta progettuale presentata dal promotore non consentirebbe la presentazione di eventuali proposte migliorative”. È troppo tardi per nuove proposte, sistemi per far risparmiare il Comune. Alla fase in cui siamo giunti, sostiene il sindaco, non si può far altro che proseguire con il procedimento. L’appalto s’ha da fare, dice il sindaco, a tutti i costi. Viene da chiedersi: perché questa fretta? Forse perché la fine della sindacatura incombe? Sul ruolo del Consiglio Comunale, poi, il sindaco dà l’ennesima dimostrazione di prepotenza. Scrive che il Consiglio si è già espresso, approvando il project financing sull’illuminazione pubblica all’interno del Piano Triennale delle Opere Pubbliche. È un’assurdità. Da qui in poi, il sindaco o il suo portavoce, l’assessore Vincenzo Accurso, ripeteranno quest’assurdità in tutte le sedi, nei documenti ufficiali e nelle interviste alla stampa e in tv. A fine novembre Casteldaccia viene scossa da un’intensa campagna elettorale per l’elezione dell’Assemblea Regionale Siciliana. Il suo sindaco, il padre padrone Giovanni Di Giacinto, si candida con la lista Crocetta e viene eletto con 3148 preferenze, di cui 1.336 solo a Casteldaccia. Durante le votazioni, il candidato si piazza davanti ai seggi a distribuire volantini. Al suo fianco i suoi mastini napoletani. Uno di questi è proprio Carmelo Sala».

Restiamo disponibili per eventuali smentite.

Ismaele La Vardera

KKKKK
264 views
bookmark icon
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com