Tragico epilogo della vicenda del sommergibile Titan di Ocean Gate Expeditions, disperso da domenica durante una visita ai relitti del Titanic a 3.800 metri di profondità con cinque persone a bordo.
Un dispiegamento di forze straordinario che però non ha potuto nulla per salvare la vita all’amministratore delegato di OceanGate Stockton Rush, al miliardario britannico Hamish Harding, al francese Paul-Henry Nargeolet e all’uomo d’affari pachistano e a suo figlio Shahzada e Suleman Dawood. I passeggeri hanno pagato 250mila dollari a testa. Il veicolo è imploso istantaneamente per una “catastrofica perdita di pressione”, hanno spiegato in serata le autorità, confermando i timori degli esperti che avevano ipotizzato un cedimento strutturale dovuto alla pressione o a un malfunzionamento. Il regista canadese James Cameron, autore del film con Leonardo DiCaprio e Kate Winslet sul disastro del transatlantico nel 1912 e grande appassionato di spedizioni subacquee ha dichiarato alla tv americana ABC News che o che il sommergibile Titan è stato fonte di preoccupazione nella comunità di esploratori oceanici.
“Che una tragedia simile, in cui gli avvertimenti sono rimasti inascoltati, si sia verificata nello stesso identico luogo, con tutte le immersioni in corso in tutto il mondo, credo sia semplicemente stupefacente”- ha aggiunto – “Alcuni dei più importanti esponenti della comunità ingegneristica che si occupa di immersione in profondità hanno persino scritto delle lettere alla compagnia, dicendo che quello che stavano facendo era troppo sperimentale per trasportare passeggeri e che doveva essere certificato”. Il Wall Street Journal scrive che la Marina militare Usa aveva già rilevato i rumori dell’implosione, grazie a un meccanismo top secret con microfoni subacquei. Le prime notizie della possibile implosione del sommergibile sono arrivate nel tardo pomeriggio del 22 giugno, ora italiana, quando la Guardia Costiera Usa aveva detto, riportata da Sky News, che nella zona delle ricerche era stata trovata un’area con molti detriti. La scoperta è stata fatta da un drone sottomarino equipaggiato con sonar e telecamere, lanciato dalla nave canadese Horizon Arctic. Impossibile recuperare i corpi delle vittime a 4.000 metri di profondità, “questo ambiente è incredibilmente spietato”, ha affermato la Guardia Costiera americana rispondendo a chi gli chiedeva del recupero degli eventuali corpi delle vittime.
di Paola Bonacina