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Com’è profondo il Male di Guido Rojetti

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Com’è profondo il Male: il libro di Guido Rojetti è disponile nelle librerie e in tutti gli store online

È disponibile in tutte le librerie e negli store online Com’è profondo il Male, il terzo lavoro dell’autore Guido Rojetti.

Racconti amari e drammatici narrati con stile burlesco e pungente, dall’autore – che ama definirsi uno “spirito libro” – che gioca con le parole costruendo storie piene di humor e con un certo nonsense, ma sempre con puntuale autoanalisi e trasfusione emotiva.

Breve biografia

Guido Rojetti nasce a Torino il 30 novembre 1952. Ha lavorato presso Editrice La Stampa di Torino e come imprenditore pubblicitario. È alla sua terza opera pubblicata. Precedentemente ha scritto L’amore è un terno (che ti lascia) secco, Youcanprint Editore (libro vincitore del Premio internazionale per l’Aforisma Torino in Sintesi 2014); Giorni da Beoni, Brè Edizioni (2020) e ora esce con Com’è profondo il Male, Youcanprint Editore (2022).

La trama

Il mondo di uno scrittore prende vita dalla realtà, ma poi si costruisce attraverso una visione che ne supera i confini.

Racconti amari e drammatici scaturiscono dagli anfratti della memoria e della storia attraverso situazioni comiche, in un continuo gioco di specchi dove realtà e finzione sono mescolate tra loro come carte da gioco nel proprio mazzo.

Storie tra il comico e il malinconico; il tragicomico e il paradossale (ma non troppo) per esorcizzare il demone del Male che ci sovrasta dalla perdita dell’innocenza a causa del Peccato originale.

Rivelazioni ironiche e inattese di fronte al dolore, al mistero, all’amore.    

Il ritmo narrativo è scorrevole e fa andare via le storie con una certa velocità, grazie anche alla varietà testuale che il lettore si trova davanti. Perché, assicura l’autore:

“Se un testo scorre leggero, non è stato scritto con leggerezza.”

Il tutto attraverso una scrittura che si appalesa sì tra il sacro mainstream letterario, ma è  volutamente  amalgamata al profano “per vedere l’effetto che fa…”

Si tratta di spezzare la tensione con un invito a non prendere troppo sul serio ciò che si sta leggendo.

Esorcizzare il nostro dolore e le nostre paure con una visione buffa del Male è un anestetico poderoso.

Insomma, l’umorismo come ingrediente che dà più sapore alla lettura.

Un terzo occhio con cui osservare il mondo costellato di malvagità e ipocrisie che incutono paura. E la redenzione non sarà per tutti.

Com. Stam./foto

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