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Coppa Italia: Milano, Vicenza e Padova di prepotenza. Tutte le big passano il turno, ma non sono mancate le sorprese

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Finisce, tra alti e bassi, la corsa di tutte le formazioni di Serie B. Nessuno scampo per Modena, Civitavecchia e Forlì mentre se la giocano fino all’ultimo sia Castelli Romani che Torre Pellice. Lasciano la competizione anche Cittadella e Piacenza

Siamo entrati nel mese di dicembre, mese di festa, di addobbi e di natale. E’ vero siamo solo agli inizi e manca ancora prima di staccare per un po’ la spina e rilassarci, ma c’è chi, portandosi avanti con il lavoro, ha pensato ai regali. Certo, da qui alla sosta ci sono ancora tre gare di campionato che potrebbero portare in dono parecchi punti ed allietare le vacanze di chi riuscirà a portarseli a casa, ma sotto l’albero già ci sono dei pacchi contenenti il passaggio del turno di Coppa Italia. A farsi questo personale regalo sono state le formazioni di Serie A che, chi con facilità e chi con qualche brivido, sono passate tutte al di là dell’ostacolo. Il sabato di Coppa ha visto in programma qualche gara in meno rispetto agli altri fine settimana ma questo non vuol dire che sia mancato il divertimento e qualche insospettabile imprevisto. Purtroppo il primo è stato il rinvio al quale sono stati costretti Ferrara e Tergeste a causa della positività di alcuni membri dello staff e giocatori estensi. Se infatti le formazioni della massima serie erano quelle più attese e giustificatamente favorite in questa fase, ci sentiamo di dover fare un complimento e un plauso alle “sorelle minori” provenienti dalla Serie B che hanno comunque animato la serata sportiva. Andiamo per gradi e facciamo un giro per vedere insieme come sono andate le cose.

Avanti tutta – I Diavoli Vicenza non falliscono l’appuntamento con l’Invicta Modena e tirano dritti per la loro strada. I veneti avevano davanti a sé un turno agevole, affrontare i giovani emiliani per una squadra che punta a vincere nella massima serie non poteva essere un rischio. Ciononostante i “canarini” hanno avuto, in condizione di power play, la soddisfazione e la bravura di passare in vantaggio dopo cinque minuti di gioco con il capitano Astolfi su assist di Ganzerli. Un fuoco di paglia, è vero, ma i Diavoli sono abituati alle fiamme e hanno chiuso il primo tempo 9-1. Il pareggio avviene per opera di Dal Sasso, che poi segnerà ancora altre due reti nella prima frazione, Delfino, capitan Ustignani e le doppiette di Nicola Frigo e Cantele. Un brusco ritorno alla realtà per i gialloblù che vanno a riposo con la consapevolezza di dover contenere gli avversari per altri venti minuti. Al ritorno in pista, il Vicenza deve solo gestire al meglio la gara, non commettere sbavature ed errori inutili e perché no, fare qualche prova per i futuri impegni. Modena invece subisce dall’inizio gli affondi e concede altre tre reti che mandano in doppia cifra i padroni di casa, sono infatti Delfino (doppietta), Dal Sasso (poker) e Sigmund ad arrotondare il risultato portandolo sul 12-1, ma Astolfi e compagni non mollano mai. Questo è di certo un pregio della formazione emiliana che non fa caso al tabellone e si gioca questa opportunità dando la sensazione di divertirsi senza dare peso al divario. A fine gara è proprio il commento di Matteo Grosso a confermare le nostre sensazioni: << É stata una bella partita. Sapevamo che non sarebbe stata alla nostra portata ma, nonostante questo, abbiamo dato tutto fino all’ultimo minuto. Al di là del risultato, poter affrontare giocatori di questo livello ha spinto la squadra a dare il meglio ed è stata sicuramente un’ottima opportunità di crescita per tutti in vista delle prossime partite di campionato >>. A parlare per i Diavoli è invece l’autore del poker di reti Davide Dal Sasso: << E’ stata una partita in discesa, ma essendo una gara ad eliminazione secca bisognava comunque giocarla con la testa libera e concentrati. Abbiamo fatto un errore durante la penalità e abbiamo preso gol, ma poi abbiamo giocato come dovevamo ed abbiamo messo la partita in carreggiata, controllato il gioco e alla fine è arrivata la vittoria >>.

Nessuna incertezza neanche per l’altra corazzata HC Milano che non lascia scampo alla CV Skating. Alla vigilia gli stessi laziali, che avrebbero preferito un sorteggio più benevolo, non avevano nascosto la difficoltà che avrebbero dovuto affrontare nel scendere in pista contro i campioni meneghini. La formazione di coach Sommadossi, nonostante le pesanti assenze di Vendrame e Hodge, parte a testa bassa e nel giro di dieci minuti è già sul 7-0 grazie alle reti di capitan Banchero, che rompe gli equilibri dopo appena 24”, Sica, due volte ancora Banchero e due Fiala e per chiudere Belcastro. Il Civitavecchia chiede il time out per provare a fermare l’avanzata prepotente del Milano, ma commette fallo e subisce ancora per mano di Ronco. Prima del fischio della sirena che interrompe le ostilità del primo tempo c’è spazio anche per Ederle (doppietta) e Andrysek. Il risultato ormai è acquisito, ma c’è ancora da giocare la seconda parte di gara e una volta ascoltati gli allenatori, che avranno certamente fatto discorsi contrapposti, si torna in pista. Passano solo tre giri di orologio e ad allungare ancora per i rossoblù ci pensa Lusignani, poco dopo è Ronco a mettere nuovamente un suo sigillo alla gara mentre in pista c’è una fase di 3vs3 a causa di penalità per entrambe le squadre, e successivamente torna a farsi vedere Lusignani (doppietta). Mancano poco meno di dieci minuti e gli Snipers hanno uno scatto di orgoglio che gli frutta la rete di De Fazi, bene servito da Luca Tranquilli che cancella lo zero dal tabellone. La serata però è tutta per Martin Fiala che porta a 15 le reti per la sua squadra ma soprattutto chiude con una tripletta e ben sei assist. L’ultimo gol giunge a 5’22” dalla fine grazie Ronco (tripletta) che fa terminare il duro lavoro dei refertisti e fissa il risultato sul definitivo 16-1. Una serata impegnativa, risultato ambio, ma tanta esperienza da portare a casa, queste le parole di Allessando De Fazi, l’autore della rete laziale: << E’ stata una partita molto faticosa, indiscutibilmente dominata dai padroni di casa però non abbiamo mollato e pur essendo una squadra molto giovane, abbiamo combattuto fino all’ultimo secondo, riuscendo a segnare anche un gol. È stata un’esperienza fantastica, ricca di emozioni: vedere il loro gioco è stato incredibile, molti schemi e un gioco quasi a memoria, come se fossero sincronizzati. Anche noi nel secondo tempo abbiamo trovato una certa armonia riuscendo ad arrivare ad un risultato parziale di 5-1. Partite del genere non ci capitano molto spesso, sono felice di averla disputata >>.

Torna il sorriso ai Ghosts Padova che dopo la frenata in campionato riprendono a vincere e lo fanno alla grande contro la Libertas Forlì. In settimana i veneti avranno lavorato molto per preparare la gara, un appuntamento importante che serviva anche per ravvivare l’umore perso negli ultimi incontri, e devono averlo fatto nel migliore dei modi perché la partenza li vede subito protagonisti. Elia Calore porta i fantasmi in vantaggio e immediatamente dopo Zorzo raddoppia addirittura in inferiorità, qui si capisce che per gli ospiti non sarà una serata semplice. Masiero porta a tre le reti e la doppietta di Carron lancia definitivamente la squadra di coach Cantele, poi ci pensa nuovamente Elia Calore a rendere il risultato ancora più tranquillo. Una partenza dirompente che forse neanche il Forlì poteva immaginare e allora ci prova Stricker, su invito di Bagattoni, a dare una scossa ai suoi compagni accorciando sul 6-1. I padroni di casa però non sembrano scomporsi più di troppo e prima della sirena tornano a festeggiare grazie alla rete di capitan Francesco Campulla. Negli spogliatoi il Forlì, lanciatissimo in campionato, avrà avuto da parlare per cercare di riorganizzare i gioco, ma dopo cinque minuti dalla ripresa entrano in scena i fratelli Campulla. Tra i due gol del giovanissimo Lorenzo, arriva la seconda rete personale di Francesco ed il Padova vola in doppia cifra. Gli ospiti sembrano frastornati ma trovano la forza di raddoppiare con Mazzoni che va a rete facendo tutto da solo. I fantasmi però sembrano incontenibili e, fruttando la condizione di power play, è ancora Lorenzo Campulla a mettere il suo nome a referto per altre due volte insieme ad Elia Calore. I romagnoli vedono scorrere inesorabilmente il tempo sul tabellone e ad un minuto e mezzo dalla sirena Bagattoni, assistito da Carurucan, regala un’altra piccola soddisfazione ai suoi compagni, ma finché l’arbitro non fischia c’è ancora tanto Padova e ancora loro: Elia Calore (poker) e Lorenzo Campulla (cinque reti). Un secco 15-3 che dimostra come il ritmo della massima serie non sia facilmente sostenibile come ammette Maicol Bagattoni: << Anche se il risultato è pesante, e ci fa male, è stata una partita che ci aiuterà a crescere. Abbiamo provato a tenere fino alla fine ma la differenza di abilità era troppa. Cerchiamo di prendere i lati positivi ed imparare il più possibile, con la consapevolezza che c’è ancora tanto da crescere. Ora subito testa al campo che sabato c’è una partita importantissima a Civitavecchia >>. Nonostante la vittoria il patavino Francesco Pagnoni esorta però a non perdere la concentrazione: << È stata un partita dove abbiamo avuto la possibilità di provare cose nuove facendo girare tutto il roster. Nonostante la partita terminata con un ampio margine dobbiamo rimanere concentrati per la partita di campionato di mercoledì contro Monleale >>.

“Tranquillo week end di paura” per Monleale che in quel di Novi rischia più del dovuto contro i Castelli Romani. Non doveva essere una gara impegnativa, di certo non da sottovalutare perché nello sport non si sa mai; ma il Monleale essendo squadra più esperta non avrebbe dovuto complicarsi la serata. I Castelli Romani invece, giunti in Piemonte con il roster al minimo del regolamento (6 esterni e 1 portiere), hanno messo in pista una prestazione tutta sacrificio e ripartenza che ha permesso loro di chiudere il primo tempo addirittura in vantaggio. Al gol lampo di Novelli, su assist di Ghiglione, che lasciava presagire ben altra gara, è arrivato il pareggio tutto in famiglia di Simone Pontecorvi supportato dal fratello minore Gabriele. I falchi rimangono sorpresi e nonostante l’insistenza continua in fase offensiva trovano davanti a sé il muro laziale. Grazie infatti ad una difesa bene chiusa, e tenuta benissimo dal goalie Sabbatini, il primo tempo arriva quasi al temine, ma quando a separare i giocatori dagli spogliatoio mancano solo 22” arriva il raddoppio nuovamente di Simone Pontecorvi, questa volta su appoggio di Terelle. Serata inaspettata per la formazione allenata da Cintori, che forse non pensava di dover chiudere così a fatica i primi venti minuti di gioco. Nel secondo tempo ci si aspetta un cambio di marcia da parte dei piemontesi, ed anche un calo fisico da parte degli ospiti, ma la sostanza non cambia. Il Monleale fatica e a difficoltà riesce a trovare tiri puliti che possano impensierire la porta dei Castelli Romani. Passano cinque minuti e così ci pensa il capitano piemontese Marco Oddone a riportare in pareggio la gara con un tiro dalla distanza che sorprende tutti. I laziali chiamano il time out per recuperare un po’ di energie e i padroni di casa per ripassare qualche schema che infatti si concretizza in due reti prima di Ghiglione che fa tutto da solo e batte a rete e poi di Pagani su assist di Marco Oddone. Mancano nove munti, sembra che ormai la gara si sia sbloccata e che il risultato possa prendere il largo date le continue azioni dei bianco-arancio, ma le sorprese non finiscono. Gabriele Pontecorvi intercetta e vola verso la porta difesa da Grando ma prima di tirare viene travolto da Pagani ed è rigore. Lo stesso Pontecorvi realizza e non solo rinvigorisce i suoi, ma fa preoccupare la panchina avversaria che si trova ancora una volta a dover difendere il passaggio del turno. I minuti passano e non ci sono più colpi di scena, Monleale può festeggiare il passaggio alla fase successiva ma non la bella prestazione come stessa ammissione del coach Cintori: << La gara per noi sembrava più facile, ma sul campo i Castelli Romani a roster ridotto ci hanno messo sotto. Usavano molto bene le ripartenze senza aspettare mentre noi eravamo sempre sbilanciati in avanti per fare gol. Noi abbiamo sempre attaccato ma nulla di fatto per la stragrande parte del tempo, grazie anche al loro portiere. Veramente un plauso a tutta la squadra laziale per il gioco ed il cuore che ci hanno messo. Siamo riusciti in ogni caso a portare una vittoria che serviva per il morale e per proseguo del campionato, da adesso in poi non possiamo più abbassare la guardia >>.

Il Cus Verona fa bene anche in Coppa e si fa trovare pronto alla chiamata contro la Lepis Piacenza che invece non riesce a sbloccarsi. La gara parte in equilibrio e gli emiliani giocano alla pari contro i più quotati avversari e riescono così a mantenere il risultato sullo 0-0 per tredici minuti. Poi però Gruber trova il passaggio giusto che Roffo non si fa scappare ed il Cus va in vantaggio. Il gol fa vacillare il Piacenza che neanche un minuto dopo concede il bis a Battistella che raccoglie da Novarese e batte Paul Jonathan Taylor. I ragazzi di Turillo si trovano ora costretti a rincorrere e forse pensano troppo a portare a temine la prima parte di gara, e quando mancano una manciata di secondi al riposo subiscono il 3-0 di Raccanelli assistito per l’occasione da Perini. Sei minuti fatali per Sironi e compagni che pagano una chiusura di tempo che di fatto complica la situazione. Il Verona invece rientra in pista con la tranquillità di chi può gestire la situazione senza pressione e dopo cinque minuti è nuovamente Roffo (doppietta) a raccogliere da Frizzera e allungare il passo. Piacenza che ormai capisce la difficoltà e chiama un time out, ma non è la serata giusta e Carrer, imbeccato da Roffo, infierisce sull’umore degli ospiti. La gara ormai non ha più molto da regalare, gli scaligeri sono pronti a festeggiare il passaggio del turno, ma ad 1’18” del termine arriva la rete di Simone Sironi grazie al supporto di Fusco che strappa un timido sorriso alla panchina biancorossa. Si chiude così, 5-1 per il Cus Verona la serata al Pala Avesani.

Era la gara che consigliavamo alla vigilia, era l’unica nella quale c’eravamo sbilanciati non nel pronosticare il risultato, ma sul fatto che avrebbe regalato equilibrio e incertezza fino alla fine. Non ci siamo sbagliati. L’Edera Trieste affonda le proprie radici nella pista di casa e non si lascia estirpare dal Cittadella. La gara risulta piacevole fin dai primi minuti, la formazioni si affrontano a viso aperto nonostante entrambe siano ben consapevoli di giocarsi alla pari questa qualificazione. La pista del Pala Pikelc regala spazi e possibilità di arrivare in porta, ma Belloni da una parte e Mark Fink dall’altra si fanno trovare pronti. Dopo dodici minuti arriva però il gol granata ad opera di Torni che sblocca la gara arrivando per primo su un rimbalzo. Subito dopo Sambugaro commette fallo e i ragazzi di Marobin sono costretti all’inferiorità che però i padroni di casa non riescono a fruttare. Si va così negli spogliatoi con un 0-1 che comunque lascia aperte le porte ad un secondo tempo tutto da scrivere. Dopo cinque minuti della ripresa l’Edera va in inferiorità, ma invece di approfittare dell’occasione il Cittadella commette a sua volta fallo e, una volta tornati sul 4vs3 i padroni di casa trovano il pareggio con l’asse Milanese-Sodrznik. Pareggio e ora il coltello dalla parte del manico passa nelle mani di Cocozza e compagni che salgono di intensità e riescono a raddoppiare sei minuti dopo con Ovsec su invito di Milanese e addirittura replicare con Sodrznik. La vittoria è in pugno e va solo mantenuta. I ragazzi di Florean lo sanno e così lasciano scorrere i restanti minuti e festeggiano l’ennesima soddisfazione stagionale. Nelle parole di Enrico Ovsec si capisce quanto valga questa vittoria: << Abbiamo fatto il nostro gioco e messo in pratica la preparazione in allenamento. Pur andando sotto abbiamo continuato a proporci in avanti, conducendo il gioco fino al pareggio. Molte occasioni sprecate, ma dopo il pareggio ci siamo esaltati e siamo riusciti a fulminare gli avversari con un uno due che ci ha regalato questa importantissima vittoria ed il passaggio del turno >>.

Partita tirata anche sull’altopiano tra Asiago Vipers e Old Style Torre Pellice. A Via Cinque il clima viene tenuto caldo dalle due formazioni che cercano di trovare il ritmo giusto per prevaricare l’unica sull’altra. I ragazzi di coach Rigoni sono ovviamente i favoriti, ma di fronte hanno una squadra combattiva che vuole giocarsi fino all’ultimo ogni carta a disposizione. La pista favorisce le azioni e lo spettacolo ed i portieri sono costantemente chiamati in causa. L’attenzione deve essere massima. Dopo cinque minuti è Rossetto a far festeggiare i suoi compagni ed il pubblico accorso per godersi il match. Non passa molto però che, su una disattenzione difensiva dei padroni di casa, Rocca appoggia a Penna che è bravo a sorprendere l’incolpevole Gianluca Stella. Tutto da rifare per le vipere che rischiano anche su una penalità di Basso che però al rientro in pista si fa perdonare andando a siglare il raddoppio su assist di Martello. Il momento è buono e va sfruttato, lo sa bene Frigo che è lesto a servire Rossetto (doppietta) per il temporaneo 3-1. La gara sembra mettersi sul binari giusti per i veneti che però abbassano la guardia poco prima del riposo e non vengono perdonati da Migliotti. Non vorremo essere stati nei loro panni negli spogliatoi. Ad ogni modo al rientro in pista entrambe le squadre sanno che la possibilità di qualificazione passa in quei venti minuti e non si può sbagliare. La gara è tirata, corretta, ma giocata ad alta intensità agonistica e per questo si scaldano anche le panche puniti. Proprio in occasione di una penalità l’Asiago è più esperta e cinica con Basso (doppietta) che si fa trovare libero su un disco riconquistato in attacco da Berthod. 4-2 e ultima parte di gara elettrizzate nella quale più volte panchine e spettatori vengono fatti sobbalzare, ma alla fine sono gli arancio-neri a festeggiare e tirare un sospiro di sollievo. Ad analizzare la gara per i padroni di casa è Davide Rodeghiero che non esita e dichiarare: << Abbiamo giocato una gara sotto tono e ben al di sotto del nostro livello. Sappiamo dare molto di più e Torre Pellice, che invece non aveva nulla da perdere, ha giocato con più lucidità rispetto a noi. L’importante era comunque vincere e passare il turno, anche se ci siamo riusciti giocando con sufficienza. Ora però dobbiamo pensare alla gara di sabato contro Milano e li non possiamo presentarci con lo stesso atteggiamento >>. Soddisfazione più che giustificata invece nelle parole di Luca Montanari: << Siamo contenti di non aver sfigurato contro una squadra che sta facendo bene in serie A. Abbiamo dimostrato di avere un buon livello creando anche un certo numero di occasioni da gol. Addirittura dispiace per qualche errore difensivo che avremmo potuto evitare per rendere ancora più equilibrata la partita contro un Asiago che fa girare benissimo il disco. Siamo orgogliosi di avergli reso la vita difficile e torniamo al nostro campionato con la consapevolezza di poterci misurare con le migliori >>.

Molte squadre hanno impacchettato un regalo speciale che si godranno fino al prossimo turno, ma anche noi ringraziamo per questo sabato di Coppa perchè lo abbiamo vissuto come un “natale anticipato”. Per tutti noi appassionati assistere a queste gare è sempre motivo di festa.

Coppa Italia – I risultati del terzo turno (sabato 4 dicembre 2021)
HC Milano – Cv Skating 16-1
Diavoli Vicenza – Invicta Modena 12-1
Asiago Vipers – Old Style Torre Pellice 4-2
Ghosts Padova – Libertas Forlì 15-3
Monleale Sportleale – Castelli Romani 4-3
Cus Verona – Lepis Piacenza 5-1
Edera Trieste – HP Cittadella 3-1
Ferrara Warriors – Tergeste Tigers ::Rinviata a data d a destinarsi::
 
In grassetto le squadre che passano il turno

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Foto Carola Fabrizia Semino, Marco Carron e Sergio Sindici

Com. Stam.

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