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Cortometraggi | Ce l’ho Corto Film Festival, 24 – 28 novembre, Bologna e online

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Dal 24 al 27 novembre al TPO di Bologna con proiezioni, eventi e incontri e online dal 24 al 28 novembre su OpenDDB. In programma 60 corti selezionati tramite open call per esplorare il mondo del cortometraggio e dare spazio ai talenti emergenti nazionali e internazionali.

Dopo una seconda edizione interamente online Ce l’ho Corto Film Festival torna in forma ibrida dal 24 al 28 novembre. Sono 60 i titoli in programma per la terza edizione del Festival organizzato da Kinodromo e Inside Porn. Il pubblico potrà seguire Ce l’ho Corto Film Festival in presenza dal 24 al 27 novembre al TPO di Bologna (via Casarini 17/5) con ingresso ad offerta libera in sostegno all’attività dell’evento e dell’associazione, e online dal 24 al 28 novembre sulla piattaforma streaming OpenDDB (https://clcff.stream/) dove sarà disponibile una selezione dei cortometraggi delle sezioni Ce l’ho CortoKinocortoAnimazione e Ce l’ho Porno.

Novità assoluta di questa edizione è la nuova location che per gli eventi in presenza sarà il TPO, storico centro culturale di Bologna spazio di capienza maggiore rispetto alla sala cinematografica capace di ricreare un’atmosfera informale e underground. Nuova anche Video Killed The Radio Star sezione dedicata al mondo del videoclip musicale. Tra le conferme la sezione Animazione, inaugurata lo scorso anno e dedicata ai cortometraggi realizzati con qualsiasi tecnica di animazione, e la collaborazione con Inside Porn, il collettivo formato da Maria Giulia Giulianelli, Giulia Moscatelli e Arianna Quagliotto al quale sarà affidata la serata dedicata all’indagine delle sessualità. Tra le collaborazioni confermate anche quelle con le realtà territoriali quali Elenfant Distribution/Sayonara Film e istituzionali come il corso di laurea CITEM dell’Università di Bologna.

Online i cortometraggi saranno disponibili a partire dalle ore 18.00 del 24 novembre fino alle ore 23:59 del 28 novembre. Sarà possibile accedere all’intera programmazione al costo di 5 euro, prezzo implementabile con una donazione liberale a sostegno delle attività del Festival.

La terza edizione di Ce l’ho Corto Film Festival è un evento organizzato da Associazione Culturale Kinodromo e Inside Porn con il contributo del Comune di Bologna e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna con il sostegno di OpenDDB e in collaborazione con Fondazione Gramsci Emilia Romagna, Elenfant Distribution/Sayonara Film, Tilt Corporate e Corso di laurea magistrale in Cinema, Televisione e Produzione multimediale in media partnership con I-D Vice, 1977 magazine, Zero Bologna, Neuradio, Birdmen magazine e Palin magazine.

Il programma

Sono cinque le sezioni in concorsoCe l’ho Corto per cortometraggi della durata massima di 15 minuti realizzati da registi emergenti under30 e non ancora distribuiti, Kinocorto per cortometraggi della durata massima di 20 minuti realizzati da autori nazionali e internazionali, Video Killed The Radio Star con dieci videoclip, Animazione e la sezione OFF Ce l’ho Porno è a cura del collettivo Inside Porn dedicata all’esplorazione delle sessualità e dei corpi con una selezione di cortometraggi pornografici, espliciti ed erotici prodotti dal 2018 ad oggi.

Ad aprire il programma mercoledì 24 novembre alle h. 18 sono due corti della sezione AnimazioneVanishing di Silvia Gariglio brevissimo corto, solo 34 secondi, che riflette sulla trasformazione come  il miglior modo di capire la nostra resilienza individuale, e Horacio della francese Caroline Cherrier, vincitrice del Premio SACD al Festival nazionale del film d’animazione. Grande spazio durante la serata è dedicato alla sezione Ce l’ho Corto, cuore pulsante del Festival, rivolta ai corti non ancora distribuiti di registi e registe emergenti under30. In programma ANTENNE di Mirko Fracassi, corto di finzione dedicato alla lotta all’inquinamento elettromagnetico, How did we get here? di Luísa Bacelar (Brasile, 2021,4’ 6”), Sunshine di Martino Aprile (Italia, 2020,7’ 11’’) e Tracce di Roberto Passaro (Italia, 2021,15’). A chiudere la prima parte di programmazione della prima giornata e la serata una selezione di Kinocorto per corti della durata massima di 20 minuti: The cloud is still there di Mickey Lai (Malesia, 2020, 18’) selezionato ufficialmente nei prestigiosi Clermont-Ferrand International Film Festival, Busan International Film Festival, BAFTA-qualifying Norwich Film Festival e vincitore di “Best Performance Award” al SeaShorts FilmFestival. Altro corto realizzato da un vincitore di importanti festival cinematorgafici è Schianti di Tobia Passigato (Italia, 2021, 17’) premiato nel 2017 a Cannes e a diversi premi nazionali con un cortometraggio realizzato per la Giornata della memoria. Dal grande cinema arriva invece Guillaume Chevalier che ha lavorato gli effetti speciali di Dunkirk di Christopher Nolan e che a Ce l’ho Corto presenta il suo primo corto Vidange (Draining).  Tra il comico e il surreale, Jihad Summer Camp di Luca Bedini (Italia, 2021, 16’24”) collega la provincia italiana all’11 Settembre, una storia raccontata per la prima volta dai protagonisti. Radio Freedom di Ismar Vejzovic e Bafl Sarhang (Olanda, 2021, 19”) è invece il racconto di un uomo idealista che diventa un operatore radiofonico in una città sotto assedio.

Spazio ancora all’animazione con Der dicke Heinrich (Big Heinrich) di Kim Collmer, artista americana il cui lavoro è stato descritto come una “spinta epica” dal New York Times, e Lars Kreyssig (Germania, 2019, 4’) fiaba oscura che chiede allo spettatore di immaginare cosa accadrebbe se  gli adulti non si prendesse le loro responsabilità lasciando i bambini a badare a se stessi, e L’Amour en Plan di Claire Sichez (Francia, 2021,15’) co-direttrice nel 2016 con Marine Rivoal del film Iâhmès et la Grande Dévoreuse, entrato in competizione nel 2017 per il premio César come miglior cortometraggio d’animazione.

Giovedì 25 novembre dalle ore 18 la programmazione riparte con una selezione di Ce l’ho Corto con Cose da uomini di Silvia Cadoni storia della ventenne Ludovica che sogna di diventare arbitro consapevole delle difficoltà e del giudizio degli altri, soprattutto in campo, e In Kazakistan non c’è il mare di Isabella Gallo (Italia, 2020,6’ 16’’) storia di Ray Kaminsky, disegnatore cinico e depresso, e Dio impersonificato qui da una ragazzina menefreghista e strafottente, noncurante del destino dell’uomo. E ancora Rebel, Rebel di Elena Rebeca Carini (Italia, 2019,15’) un breve viaggio nell’universo adolescenziale femminile e i suoi meccanismi di potere, nelle relazioni che tutti abbiamo vissuto e che ci hanno influenzato tra giochi di potere e forza che dobbiamo trovare per ribellarci e far sentire la nostra voce.

Le memorie dell’intimità di una donna sono per Urška Djukić uno stratagemma per raccontare la condizione delle donne slovene nella prima metà del ventesimo secolo nel corto di animazione Granny’s Sexual Life (Slovenia, 2021, 13’40’’) mentre Branka di Ákos K. Kovács (Ungheria, 2021, 20’) porta lo spettatore in Yugoslavia nel 1991 dove la storia di Branka, giovane donna sola, si intreccia con il mistero della scomparsa di alcuni neonati dall’ospedale. Altra forte figura femminile è quella del corto La Pescatora di Lucia Lorè (Italia, 2021, 15’) storia di una lotta per l’autodeterminazione, per rompere quelle gabbie imposte dalla società e riuscire a divenire la prima Pescatora in un mondo di pescatori.

Runxiao Luo è il più giovane cineasta cinese, all’età di ventun’anni, ad essere mai entrato nella competizione internazionale a Venezia e al Ce l’ho Corto Film Festival presenta Hair Tie, Egg, Homework Books (Cina, 2021, 18’) selezionato per la settantottesima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, nella sezione Orizzonti per i cortometraggi.

La seconda parte della serata di giovedì è interamente dedicata alla sezione OFF Ce l’ho Porno curata dal collettivo Inside Porn. A fare da fil rouge nella selezione di questa edizione è il concetto di gamification: in un’epoca in cui la sessualità viene ancora vista come un taboo, il collettivo propone di riappropriarsene sotto la bandiera del gioco e dell’ironia. La selezione di quest’anno, composta da dieci cortometraggi internazionali, parla dunque di sessualità sotto uno sguardo sexpositive, dove a essere dominante è proprio la voglia di sperimentare attraverso il corpo e la fantasia, il gioco erotico, il linguaggio ironico. In programma Baby dell’artista queer cine-caucasicə, Evie Snax il cui linguaggio cinematografico spazia dal collage alle GIF passando per pratiche sociali.  Intimo ma teatrale è Human Time di Marcus Quillan  che si ispira ai movimenti porno alternativi, indie e sperimentali per esplorare il kink, la performatività, lo shibari e l’emozione. La giocosità è anche il punto di partenza per Natianal Pornographic, corto dai colori sgargianti e temi educativi dell’attivista sex-positive con base a Roma Diego Tigrotto. Esplorano il concetto di eroticitià Piss Off X di Henry Baker, documentario che esplora un fetish erotico e longevo dal punto di vista di un ragazzo omosessuale millennial che lo esprime tramite la performance art, e Waitingdi Morgana Mayer nel quale due donne sperimentano l’erotismo dell’attesa. Se la sessualità è un aspetto che accomuna tutti gli esseri viventi, lavorare nella pornografia comporta due aspetti: da una parte la triste reputazione dei lavoratori sessuali e dall’altra il divertimento e la gioia che alcuni di loro provano nel vivere questa vita. Pornlife 2.0 di Dirty Dreaz li racconta con un’occhiata furtiva nella vita di tutti i giorni di una coppia con questo stile di vita. A chiudere la serata di proiezioni l’incontro con Inside Porn che insieme a Diego Tigrotto (regista del corto NatiAnal Pornography in selezione), Lucio Massa (produttore del corto in selezione Waiting di Morgana Mayer e organizzatore dell’Hacker Porn Film Festival), e Alithia Maltese (insegnante di bondage giapponese, divulgatrice e giurata della Sezione) commenterà corti in programma portando all’attenzione del pubblico nuovi spunti di riflessione sulla sessualità e le sue rappresentazioni.

Gioca a suo modo con l’ironia anche The End of Originality della regista norvegese-egiziana con base in Norvegia Laura Zayan (Danimarca, 2021, 9’48”) cortometraggio post-apocalittico satirico che esplora la possibilità che l’originalità possa essere una risorsa limitata in programma venerdì 26 novembre. Sullo schermo nella stessa serata Paula Lovely,  la creatura favolosa che prende vita e guida la lotta contro lo stigma sull’HIV in Un giorno felice di Francesco Tavoloni (Italia, 2020, 11’), The Nightwalk di Adriano Valerio (Italia, 2021, 15’) regista di fama internazionale, premiato e apprezzato in rinomati Festival in giro per il mondo, da Venezia, alla Francia, agli Stati Uniti, e Techno, Mama di Saulius Baradinskas (Lituania, 2021, 18’) proiettato alla settantottesima Mostra internazionale del cinema di Venezia. Porta in scena una storia di conflitto fra scienza e religione, amore e sofferenza, Coo-Coo di Svetlana Belorussova (Russia, 2021, 19’10”).

Dalle ore 21 la serata di venerdì è dedicata a Sound On l’evento di sonorizzazione che quest’anno è organizzato in collaborazione con Fondazione Gramsci Emilia Romagna in occasione del centenario della nascita del Pci. Ad introdurre la proiezione la conversazione tra Giacomo Manzoli (docente dell’Università di Bologna) e Enrico Pontieri (responsabile dell’archivio e della biblioteca Fondazione Gramsci Emilia – Romagna). Quattro i corti in programma provenienti dall’archivio Fondazione Gramsci Emilia – Romagna e conservati dalla Cineteca di Bologna che saranno sonorizzati dalla musicista, cantante e dj italiana nata a Ravenna e con base a Bologna Tullia BenedictaVivere a Bologna prodotto per PCI – Federazione di Bologna, 1974 (7’48’’), 19 novembre 1969 sciopero prodotto per PCI – Federazione di Bologna, 1969 (8’25’’), L’avventura sulla strada di Primo Mignozzi, prodotto per Circolo A.T.M.B. Amministrazione provinciale di Bologna – Assessorato viabilità e trasporti, 1969 (14’) e Una giornata operaia di Damiano Bondi, prodotto per Gruppo Cinematografico CRAL-ATM, 1969 (14’).

A chiudere la terza edizione del Festival sabato 27 novembre la nuova sezione Video Killed The Radio Star. Dalle 15.30 appuntamento con Talk Short l’appuntamento che Ce l’ho Corto Film Festival dedica all’industria del cortometraggio e che quest’anno propone al pubblico un panel che tratta il tema del rapporto tra musica e immagini nel videoclip, e in particolare in quello di animazione, raccontando le nuove tecniche anche attraverso l’analisi di alcuni progetti presentati dal disegnatore e fumettista Wallie Disegnatore, Jambo produttore per Interlinea, e Giacomo Guccinelli docente Animazione per TheSign Academy, Caparezza.

Al via dalle 17.30 la proiezione della selezione composta da LUS U di René Mühlberger (Austria, 2021, 4’) , Winter child di Lorenzo Massa (Italia, 2021, 3’40’’), Dye It Gold di Emby Alexander (Stati Uniti, 2021, 3’38’’), SHE DOESN’T KNOW WHO I AM di Tomas Rigoni (Italia, 2021, 3’46’’), SATURN di Bill Denbrough, Mallard (Italia, 2021,4’15’’), A perdere di Viola Mancini (Italia, 2021, 4’42’’), The Sailor di Federico Borghesi (Gran Bretagna, 2020, 3’48’’), My Own Words di Francesco Stampati e Antonio Cavallini (Italia, 2021, 3’40’’), Black sheep di Gianvincenzo Pugliese (Italia, 2020, 3’) e Maradona di Stefano Keen Maggiore (Italia, 2021, 3’35”). Spazio alla premiazione dei corti vincitori dell’edizione dalle 20.30.

Kinodromo è un’associazione di promozione sociale fondata a Bologna nel 2012 da un gruppo di operatori del settore culturale e audiovisivo, allo scopo di promuovere il cinema e progetti indipendenti attraverso spazi di fruizione nuovi, partecipati e condivisi. Kinodromo propone una programmazione inedita che prevede film d’autore, documentari e cortometraggi del circuito indipendente italiano e internazionale.

Inside Porn è un progetto di Maria Giulia Giulianelli, Giulia Moscatelli e Arianna Quagliotto che dal 2016 promuove la pornografia come prodotto culturale, riportando all’attenzione del dibattito sociale la sessualità e le sue infinite modalità di rappresentazione. Nella nostra società la pornografia è ciò che è osceno, ciò che non può o non deve essere rappresentato. Inside Porn le riconosce la dignità che merita, dimostrando che esistono una molteplicità di pornografie, le quali non hanno nulla da invidiare alle arti “legittime”. Si parla di produzioni indipendenti, artistiche e spesso autoprodotte dove al discorso pornografico se ne associano altri: politico, etico, estetico, comunitario, identitario. Il porno diventa uno strumento di contestazione, di sovversione, o il linguaggio attraverso il quale raccontare il proprio personale rapporto con la sessualità.

Com. Stam.

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