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Custodia cautelare a carico di un membro di una banda dedita a rapine ad anziani

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PALERMO – Nella mattinata del 2 ottobre, a Palermo, presso il Carcere “Ucciardone”, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bagheria hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Termini Imerese (PA) nei confronti di NEAGU COSTEL, rumeno classe 1987, già recluso per altra causa, accusato di rapina in abitazione, sequestro di persona e ricettazione di un telefono cellulare asportato nel corso di ulteriore episodio di rapina.

L’attività, diretta dalla Dott.ssa Annadomenica GALLUCCI, Sostituto PM presso la Procura della Repubblica di Termini Imerese, è stata sviluppata a partire dal mese di agosto 2013 ed ha consentito di far luce, per ora, su due rapine in abitazione perpetrate, rispettivamente l’8 agosto e il 21 settembre 2013, ad Altavilla Milicia ai danni di anziani da una banda di 4 elementi. I due episodi fin da subito avevano presentato agli occhi degli inquirenti forti elementi di analogia, ovvero:
a. in primis gli autori, alcuni dei quali si esprimevano con accento dell’Europa dell’Est mentre altri parlavano con inflessione dialettale palermitana, avevano adottato le medesime modalità operative, particolarmente efferate, sempre selezionando le proprie vittime tra gli anziani che risiedevano nelle frazioni più isolate. Dopo essere penetrati nottetempo nelle abitazioni, travisati con passamontagna, nella prima occasione avevano infatti colpito al volto una 85enne, cagionandole un trauma cranico facciale, mentre nella seconda circostanza avevano addirittura sequestrato una coppia di anziani, lasciata per ore immobilizzata e legata mani e piedi con del nastro adesivo all’interno di una stanza mentre venivano sottratti computer, monili in oro ed un televisore, fino a quando i malcapitati non erano riusciti a liberarsi per chiamare i soccorsi;
b. in secondo luogo, gli autori erano sin da subito apparsi come una banda di 4 membri, organizzata e con compiti ben definiti, che aveva dimostrato perfetta padronanza tecnica nonché dettagliata conoscenza di abitudini, luoghi e frequentazioni delle vittime.

A rivolgere l’attenzione degli inquirenti nei confronti del NEAGU sono stati, sin da subito, gli esiti della comparazione delle informazioni raccolte da diversi soggetti, che hanno trovato positivo riscontro sia nei filmati estrapolati dai sistemi di videosorveglianza che nei frequenti servizi di osservazione, controllo e pedinamento espletati dai Carabinieri, dai quali si evinceva l’utilizzo del telefonino asportato nel corso della rapina consumata l’8 agosto 2015. In aggiunta, decisiva si è dimostrata l’attività di comparazione dei profili biologici estrapolati dai campioni rinvenuti sul luogo della seconda rapina, operazione effettuata dal R.I.S. dei Carabinieri di Messina, che ha consentito di risalire con certezza al DNA del rumeno sulla scena della rapina del 21 settembre.

L’attenzione degli inquirenti si concentrerà ora sull’identificazione degli altri membri della banda, italiani e stranieri, e sull’accertamento delle rispettive responsabilità anche in relazione ad altre rapine in abitazione perpetrate, con medesimo modus operandi, nel territorio di Altavilla Milicia nell’estate 2013. In particolare, le attività parrebbero dirigersi sulla figura di un italiano, perfetto conoscitore dell’area e che avrebbe diretto gli altri membri, fornendo loro informazioni cruciali sul territorio e sulle inermi vittime da colpire.

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