È uscito “Citta’ senza semafori e case con le ruote”, il romanzo folle e visionario dell’autrice Barbara Appiano.
Vercelli, 4 aprile 2018 – È uscito “Citta’ senza semafori e case con le ruote”, l’ultimoromanzo ‘folle’ dell’autrice Barbara Appiano di Santhià.
Il libro è edito dalla Fondazione Mario Luzi Editore di Roma che opera sotto l’egida dell’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e collabora con l’Istituto Dante Alighieri e l’Accademia dei Lincei, e sarà reperibile in tutte le librerie e sui maggiori negozi online.
Si tratta di un vero e proprio romanzo visionario, così come descritto nell’introduzione “un romanzo sogno, caduto dalla bicicletta, quella di mio nonno”.
“Mio nonno Ernesto in questo romanzo si dimentica di morire, rimanda il suo funerale, incontra Babilon, una terremotata della città dell’Aquila, si uniranno a loroRobinson Crusoe e Venerdi, e chiuderanno la comitiva i Templari, guardiani del Tempio di Gesù” racconta l’autrice.
Questa combriccola diventerà la ‘Confraternita dei temerari dell’incenso’, e l’incenso sarà quello che respireranno a Petra, città che nell’antichità è stata il crocevia del commercio dell’incenso.
L’incenso odoroso nelle notti di luna con il falò acceso davanti alla città fantasma di Petra, porterà la Confraternita’ dei Temerari dell’incenso verso la città di Calcutta, i monsoni contrari al loro cammino li ribalteranno indietro e si troveranno senza saperlo nel deserto del Gobi, incontreranno un vecchietto che munito di bastone e mappamondo cammina senza faticare solcando la sabbia del deserto come fosse sull’acqua.
Si tratta di un ospite eccellente di questo romanzo, è Giordano Bruno, che terra’ una lectio magistralis sulla Natura e Dio.
In questo viaggio che è un giro nel mondo dei terremoti e delle alluvioni attuali e passate che hanno sotterrato civiltà e città che non avevano i semafori, la ‘Confraternita dei Temerari dell’Incenso’ interverrà sulle spiagge della Siria per aiutare una balena che persa la rotta si è spiaggiata davanti allo scenario devastante della guerra, arriveranno altre balene a spiaggiarsi, si che la guerra verrà sospesa sine die perché i paesi belligeranti con l’aiuto della ‘Confraternita dei Temerari dell’incenso’ insieme e collaborando e posando i fucili aiuteranno le balene a ritornare in mare.
La guerra finirà grazie all’aiuto delle balene.
“Città senza semafori e case con le ruote” parla anche di case, quelle che vi portate nelcuore, che munito di ruote viaggia nelle emozioni degli altri per farle vostre e parla di semafori accesi e funzionanti e non come quello di Cavaglia, in provincia di Biella, che non funziona dai tempi dei Templari” racconta ancora Barbara Appiano.
Semafori che daranno il verde per diventare una grande comitiva planetaria di sognatoriche caduti dalle varie biciclette, che useranno i piedi con le ali per volare sopra il dolore.
“Tu mi hai dato il tuo male e io l’ho accolto nel mio cuore, ed è diventato dolore. Da li’ non se ne vuole andare perché vuole diventare amore”.
“CIttà senza semafori e case con le ruote”, un romanzo insomma che vuole dirci chel’amore aspetta che il semaforo spento si accenda, e non si spenga più.
Il ricavato del libro verrà in parte devoluto alla Pengo Life Project, associazione no profit che si occupa di divulgare in Italia il problema drammatico del bracconaggio cui sono sottoposti elefanti e rinoceronti.
L’associazione è spesso ospite della trasmissione ‘Arca di Noè’ del TG5, in cui la giornalista Maria Cocozza tempo fa lesse il racconto della stessa Barbara Appiano “L’orizzonte e il precipizio”, tratto da “La solitudine del giaguaro”, che narra le avventure di iShukuhruelefantina orfana.
Dalla quarta di copertina:
Città senza semafori, sprofondate in altra dimensione
La cronaca dei nostri tempi ci ha sovente abituati a un eccesso di misura spesso ben oltre ogni immaginabile fantasiosità e anche, talora, sconfinante in qualsiasi possibile tolleranza di cui siamo saturi, si pensi ad esempio alla cronaca nera o la cronaca di guerra che ormai da anni impazza nelle nostre vite attraverso i mezzi di comunicazione di massa.
Dare colore, corpo e forma, alla nostra proiezione ideale è una nuova via di percorrenza verso l’io, il grande Sé individuale e mondiale con cui tornare ad avere un dialogo pacificato e sereno, o quantomeno tentarne una possibile modalità di riavvicina- mento.
Barbara Appiano, con il suo folle romanzo visionario, con la rivoluzione di spirito e prospettiva, tutta squilibrata, trova un nuovo equilibrio, si oppone in un duello sfidante con tutti i tic e le smanie, le fobie e le devianze dei nostri giorni.
Mattia Leombruno
Presidente Fondazione Mario Luzi
Com. Stam.