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Elezioni Confronto dell’Ordine e della Fondazione degli Architetti di Palermo con i candidati a sindaco della città: “5 Domande per i 6 candidati”

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Palermo. Un format smart: 5 domande che entrano nel concreto dei nodi irrisolti della città di Palermo, rivolte ad ognuno dei candidati alla carica di sindaco in una piazza pubblica.  

È il confronto organizzato dall’Ordine e dalla Fondazione degli Architetti nell’agorà di Piazzetta Bagnasco per lunedì 6 giugno a partire dalle 17. Ogni candidato avrà tre minuti per rispondere ad ogni domanda. Esaurite le domande e le risposte ognuno degli aspiranti sindaci disporrà di tre minuti per esporre liberamente idee e proposte del proprio programma elettorale.

 Organizzato in collaborazione con l’associazione Piazzetta Bagnasco, il question time spazierà dal tema dei rifiuti alle partecipate, dal personale dell’Ufficio tecnico al tram ai tributi per chiudersi con una domanda extra sul Piano regolatore. “Confidiamo – dice il presidente dell’Ordine Iano Monaco  che condurrà la serata- nella concretezza delle risposte a domande che cercheremo di porre nella maniera più concreta possibile. Il libero confronto di idee e proposte è il sale della democrazia e intende consentire a tutti un voto informato e quindi consapevole”.

Tutte le domande, accompagnate da una premessa che punta a definire lo stato dell’arte, sono state inoltrate ai candidati a sindaco ieri in modo da consentire risposte mirate e il rispetto dei tempi.

ORDINE DEGLI ARCHITETTI PPC DELLA PROVINCIA DI PALERMO 06 GIUGNO 2022 

5 DOMANDE AI CANDIDATI ALLA CARICA DI SINDACO DELLA CITTÀ DI PALERMO

PREMESSA N.1

L’azienda dei rifiuti di Palermo (Amia) è fallita qualche anno fa; la Rap che l’ha sostituita non funziona meglio: gran numero di impiegati (molti in età avanzata), alti costi di gestione, alti costi a carico dei cittadini che pagano (dovrebbero pagare se il Comune riuscisse a farli pagare) per un servizio scadente tant’è che Palermo è una delle città più sporche del mondo e la raccolta differenziata si attesta a pochi punti percentuali. I rifiuti, sparsi un po’ dappertutto, sono il principale elemento di arredo urbano, finiscono nelle discariche ovvero vengono trasferiti, a caro prezzo e con camion inquinanti, là dove amministrazioni più previdenti delle nostre (in Italia o all’estero) hanno costruito i così detti termo valorizzatori che non inquinano e producono energia elettrica.

DOMANDA N.1

A prescindere dai programmi della Regione siciliana, lei è favorevole o contrario/a alla costruzione di un termo valorizzatore nel territorio della nostra città metropolitana ad integrazione (non in sostituzione) della raccolta differenziata, in cui convogliare i rifiuti residui?

PREMESSA N.2

Tranne poche eccezioni le società partecipate del Comune di Palermo sembrano avere solo come scopo secondario quello di fornire servizi ai cittadini essendo quello principale, offrire un posto (quasi) sicuro a chi vi sia stato o vi venga assunto (Checco Zalone docet). Pensiamo alle inefficienze degli impianti sportivi, spesso inaccessibili, chiusi o in grande degrado, ai servizi cimiteriali inefficienti (è impossibile morire a Palermo e da vent’anni si favoleggia di un fantomatico nuovo cimitero da costruire e di un forno crematorio funzionante), alla cura del verde, delle strade e dei marciapiedi ridotti a un colabrodo, etc.

DOMANDA N.2

Per cominciare a risolvere i problemi suddetti lei è o non è disposto/a ad abbandonare il sistema delle società partecipate ed a ricorrere al partenariato pubblico-privato (come previsto dagli articoli 180 e seguenti del codice dei contratti) con scelta del contraente attraverso procedure ad evidenza pubblica?

PREMESSA N.3

Nonostante possa contare su valide professionalità, l’ufficio tecnico comunale è largamente sottodimensionato rispetto alla vastità e complessità delle questioni da affrontare e risolvere al servizio della quinta città italiana.

L’attività di formazione negli uffici comunali è ferma da molti anni; oltre al personale di coordinamento (dirigenti tecnici) si registra la carenza di tecnici e amministrativi di livello alto e intermedio;  i pochi che restano non sono più motivati; i dipendenti preferiscono cambiare amministrazione così come è accaduto negli ultimi anni.
L’amministrazione a volte opera spostamenti (penalizzando altri uffici) senza risolvere a monte il problema. Sarebbero necessari ben maggiori e consapevoli provvedimenti.

Tale situazione ha conseguenze sulla qualità dei servizi resi ai cittadini e alle imprese oltre  all’allungamento dei tempi, con conseguenze negative per tutti. Sappiamo che, per potenziare quell’ufficio, è in corso da gran tempo un concorso per dirigenti tecnici che speriamo lei possa accelerare ma che non sarà sufficiente, date le condizioni suddette degli uffici, a risolverne tutti i problemi. Nelle more le chiediamo:

DOMANDA N.3

Quali provvedimenti pensa di mettere in atto per risolvere i problemi di cui sopra e così dotare la nostra città di un Ufficio tecnico adeguato e consapevole di avere il sostegno di tutta l’amministrazione comunale?

Nelle more, pensa di ricorrere al principio di sussidiarietà che già consente al professionista, che se ne assume ogni responsabilità, di sostituirsi alla pubblica amministrazione, come nel caso di molti procedimenti edilizi (CILA, SCIA, SCA, etc.), fatto salvo il diritto-dovere dell’Amministrazione di verificarne la correttezza e la regolarità?

Cosa pensa di fare per assicurare a quell’ufficio una sede ben mantenuta e non soggetta alle frequenti chiusure per inagibilità?

PREMESSA N.4

La mobilità a Palermo è un rebus avvolto in un mistero che sta dentro a un enigma, come disse Churchill parlando dell’Urss.

Il PUMS (Piano urbano della mobilità sostenibile) ad oggi è stato adottato dalla sola Giunta e non ancora dal Consiglio comunale; inoltre, è stato redatto dopo e non prima rispetto all’adozione del sistema tram.

Il PUMS ha semplicemente riportato quanto già deciso in precedenza per il sistema tranviario, non ha tenuto conto della disponibilità di un progetto (sia pur di massima) di Metropolitana automatica leggera (M.A.L.), già approvato ma non finanziato perché non coltivato dall’Amministrazione e, tra le altre cose, non spiega come faranno a circolare le auto lungo assi viari fortemente diminuiti per numero e dimensione della sezione stradale a causa della presenza dei binari del tram. Pensiamo, a titolo di esempio, alla intasatissima via Crispi, alla via Marchese di Roccaforte o alla via Giacinto Carini, queste ultime due totalmente destinate al tram.

Essendo stato pensato, quello del tram, come un appalto integrato, l’impresa appaltatrice dovrà redigere il progetto esecutivo dell’opera prima di passare a realizzarlo (progetto esecutivo ancora da redigere e poi da validare e approvare). Prima della gara d’appalto si dovranno anche reperire le maggiori somme necessarie per coprire i maggiori costi (circa il 30-40%) dovuti all’aggiornamento dei prezzi e si dovranno reperire anche le somme necessarie per lo spostamento dei sottoservizi (35 milioni solo per quelli idrici) per evitare i ritardi e i contenziosi che caratterizzarono l’appalto delle prime linee del tram (tre anni di ritardi e incrementi di costo notevoli, stigmatizzati dall’Anac con sua deliberazione n.5 del 30.09.2014)

DOMANDA N.4

È consapevole del fatto che, ben che vada, i lavori delle nuove linee del tram potranno avere inizio non prima di 18-24 mesi da oggi e che è necessario mettere in atto ogni attenzione affinché i lavori del tram si svolgano nei tempi previsti e senza i ritardi e i contenziosi verificatisi negli altri appalti (comunali o statali) che hanno riguardato la mobilità?

Cercherà in qualche modo di recuperare e di fare finanziare il progetto della M.A.L (Metropolitana automatica leggera), che presenta il vantaggio di non sottrarre alla mobilità spazio prezioso a livello del piano di campagna, offrendo alla città un asse di mobilità aggiuntiva con una potenzialità di circa 20.000 passeggeri/ora, in grado di sottrarre all’auto privata un numero elevato di utenti?

È consapevole del fatto che per rispettare le frequenze e le capacità di trasporto previste nel progetto attuale del tram (4.000 viaggiatori/ora) l’Amat dovrebbe disporre di ben 27 vetture per la sola linea A, mentre al capolinea per rispettare i 30 minuti necessari per la ricarica di ogni vettura (dato il sistema catenary free prescelto) dovrebbe essere realizzato un fascio di binari in grado di ospitare 10 vetture-tram contemporaneamente?

Prevede o no di sentire in qualche modo il parere della cittadinanza sulla vexata quaestio della M.A.L. e della via Libertà libera o no dal tram su cui si è sviluppato un ampio dibattito?

PREMESSA N.5

L’olio è pessimo e la padella sfondata: in altri termini, i servizi urbani sono assai scarsi ma i palermitani sono pessimi cittadini che sporcano, abbandonano per strada gli ingombranti, non fanno correttamente la selezione dei rifiuti da differenziare e non pagano le tasse, in primis quelle sui rifiuti, con ciò complicando l’accesso della loro città agli aiuti economici promessi, ma non ancora concessi, dal governo nazionale soprattutto per l’accertata incapacità del nostro comune di riscuotere le tasse dovute dai cittadini. In questo difficile compito il Comune non ha aiutato sé stesso dato che ha impoverito l’ufficio addetto alle riscossioni delle indispensabili professionalità. Napoli e Torino avranno dal Governo da cinque a sette volte quanto promesso a Palermo dallo stesso Governo essendo riusciti a dimostrare di esser capaci di riscuotere dai loro concittadini quanto da essi dovuto alle casse comunali.

Sol che lo vogliano tuttavia i Comuni hanno la potestà (sempre auspicata  dall’A.N.C.I.) di riscuotere quanto dovutogli dai loro concittadini per T.A.R.I., tasse varie, multe, locazioni, servizio idrico, etc. mediante addebito specifico da aggiungere sulle fatture emesse dall’impresa che fornisce agli stessi cittadini l’energia elettrica, come già avviene per il Canone Rai.

DOMANDA N.5

Cosa pensa di fare, se eletto sindaco/a, per potenziare l’ufficio riscossioni e per  educare i palermitani ad essere cittadini rispettosi delle regole della buona convivenza? In altre parole, cosa intende fare per ricordare ai palermitani che oltre ai diritti (ed in molti casi oltre ai benefit di cui già godono) hanno non pochi doveri, spesso elusi?

Prevede di adottare il sistema di riscossione delle tasse comunali citato in premessa, già reso possibile dalle leggi vigenti e attuabile con la semplice modifica del regolamento comunale?

6^ E ULTIMA DOMANDA EXTRA, NON PREVISTA MA IMPORTANTE, ALLA QUALE I CANDIDATI, SE LO RITENGONO, POSSONO RISPONDERE SEMPLICEMENTE CON UN SÌ O CON UN NO.

PREMESSA N.6

L’iter della variante del Prg di Palermo va avanti dai primi anni del secondo decennio di questo millennio. Nel 2013 con la delibera n. 206 il Consiglio comunale ha approvato le direttive generali, da allora sono stati seguiti con molta lentezza tutti i passaggi previsti dalla vecchia normativa vigente in Sicilia fino al 2020.
La variante al vigente Prg è stata redatta dagli uffici comunali. Le comunicazioni agli enti proposti al rilascio dei pareri e la trasmissione al Consiglio comunale della proposta di variante è avvenuta a pochi mesi dalle elezioni. Mai la città è stata informata sui contenuti del piano, mai i portatori di interesse hanno potuto contribuire alla costruzione delle strategie del nuovo Prg. La vecchia norma infatti non prevedeva momenti di partecipazione, ed il governo della città non ha comunque ritenuto utile questo processo.
L’unico momento in cui i cittadini o i portatori di interesse potranno dire qualcosa sarà nel momento in cui potranno depositare, dopo l’approvazione del piano da parte del Consiglio comunale, le osservazioni e/o le opposizioni che costituiranno i principali strumenti nelle mani dei privati per tutelare e far valere i propri interessi nel procedimento di pianificazione urbanistica.
Nel 2020 la Regione siciliana si è dotata di una nuova legge urbanistica (la n.19 del 13.08.2020) che ridisegna il metodo che porta a definire lo strumento urbanistico delle città e i processi della sua formazione introducendo i PUG (Piani urbanistici generali).
Il percorso che porta alla definizione del PUG comporta il coinvolgimento e la partecipazione attiva di tutti i cittadini, di tutta la comunità urbana in tutte le sue componenti. Molte amministrazioni, il Comune di Caltanissetta, ad esempio, hanno immediatamente deciso di interrompere il vecchio processo di formazione del proprio Prg per passare alle procedure previste per il PUG coinvolgendo da subito i cittadini, gli Ordini professionali, le associazioni e tutti i portatori di interesse non solo nel processo di costruzione delle strategie per il futuro della città ma anche nel progetto proprio del PUG.
DOMANDA N.6
Qualora eletti, siete d’accordo nel bloccare il processo burocratico e amministrativo di formazione della variante del prg della città di Palermo e nell’avviare in tempi brevi quello di redazione del PUG, secondo le procedure della nuova legge urbanistica n.19/2020, coinvolgendo immediatamente i cittadini, le associazioni, gli Ordini professionali e tutti i portatori di interesse nella costruzione delle strategie di sviluppo per il futuro della città e nel progetto vero e proprio del piano?
Com. Stam./foto

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