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Emergenza energia: Assosistema Confindustria ha incontrato l’assessore alla Sanità della Regione Toscana Simone Bezzini

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Servono 100 mln per ristorare le perdite. Roma. Assosistema Confindustria, insieme ad una delegazione di imprenditori del territorio, ha incontrato oggi a Firenze Simone Bezzini, Assessore alla Sanità della Regione Toscana.

Obiettivo dell’incontro è stato quello di definire le misure necessarie per affrontare una revisione dei prezzi negli appalti pubblici nel settore sanitario e scongiurare gli effetti negativi di un possibile stop delle lavanderie industriali, a causa dei rincari di energia e gas, con inevitabili conseguenze sul regolare funzionamento del settore sanitario pubblico e privato.

L’Associazione ha chiesto all’Assessore Bezzini di farsi portavoce all’interno della Commissione Sanità della Conferenza delle Regioni della problematica del settore che rientra per legge tra i servizi pubblici essenziali annessi al sistema sanitario nazionale, per definire un percorso comune a livello di revisione prezzi su tutto il territorio nazionale.

L’incontro è stato fortemente voluto dall’Associazione proprio in questa giornata in cui si sta discutendo l’ulteriore pacchetto di aiuti sul tema energia e gas a livello governativo. Le lavanderie industriali hanno però bisogno di interventi più strutturati e di una revisione dei prezzi negli appalti in corso di esecuzione che ormai diventa inderogabile. Vogliono infatti evitare che su tutto il territorio nazionale le imprese si fermino o riducano i servizi creando ovviamente gravi problemi al sistema sanitario nazionale.

Le lavanderie industriali svolgono un servizio fondamentale per il SSN dal momento che equipaggiano circa 800.000 operatori sanitari, allestiscono più di 220.000 posti letto per le degenze e contribuiscono alla realizzazione di circa 9 milioni di interventi chirurgici annui.  Dal punto di vista occupazionale sono 15.000 gli operatori impiegati nelle lavanderie industriali che operano per il settore sanitario, di cui il 93% a tempo indeterminato e il 65% donne, uno dei settori con più alta incidenza di lavoro femminile.

Per tutti questi motivi sono facilmente intuibili le ripercussioni che si avrebbero in assenza di misure anche regionali per supportare il settore. Basti pensare che ad oggi l’incidenza dei costi di energia e gas è arrivata a pesare il 26% nei bilanci delle aziende, ovvero i costi in più che stanno sostenendo le aziende ammontano a circa 147 milioni in più rispetto al 2019. La situazione non è più sostenibile per un’attività che rientra nei servizi pubblici essenziali, serve stanziare almeno 100 milioni di euro per ristorare le perdite che le aziende stanno subendo.

“Ci aspettiamo dunque un intervento del Governo che spinga le centrali di committenza a rivedere i prezzi dei contratti pubblici in corso di esecuzione – ha commentato Matteo Nevi, Segretario Generale di Assosistema Confindustria, al termine dell’incontro – Il settore pubblico deve fare la sua parte in questo momento di forte difficoltà perché una riduzione del servizio, in vista anche dell’inverno, rappresenterebbe una sconfitta per tutti e le ripercussioni si avrebbero nei confronti di tutta la collettività. Imprese, Regioni e cittadini devono poter contare su una sanità efficiente a livello regionale e per far questo serve un intervento, non possiamo più sostenere da soli i costi di energia e gas, il governo e le istituzioni facciano la loro parte. Non possiamo più aspettare”.

Com. Stam.

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