Figuccia a Tajani: “Ho un sogno: “Stati Uniti d’Europa e riconoscimento di sovranità e Insularità per la Sicilia”

“Ho un sogno” . È il vulnus dell’intervento di Vincenzo Figuccia che come Luter King dai gradini del Lincon Memorial, da Sala d’Ercole, pone all’attenzione del Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. Il sogno di più diritti e più attenzioni per la Sicilia.

“Ritengo che mai ordine del giorno fu così calzante come quello che oggi nella seduta del 22 gennaio 2019, viene posto all’attenzione di quest’aula alla presenza del Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani.

Un ordine del giorno che accoglie la sua visita sui temi delle relazioni tra l’Unione Europea e la Regione Siciliana con particolare riguardo alla condizione di insularità. Questo, alla luce della fase storica che stiamo attraversando, alla luce del posizionamento della Sicilia al centro dell’Europa, crocevia dei popoli del Mediterraneo, in una fase storica che vede contrapposti tra loro i Paesi in nome di nazionalismi, la Sicilia che ha una vocazione autonomista, dovrà rilanciare la propria sovranità rispetto al resto del Paese, ma certamente all’interno dell’Europa.

Un’Europa che non sempre è risultata accorta e attenta alla vocazione dei territori se guardiamo alle direttive sempre più stringenti che hanno finito col penalizzare i nostri agricoltori, i nostri pescatori, facendo in modo che nelle nostre tavole arrivasse l’olio della Tunisia anziché il pesce che arriva delle acque salmastre del Giappone. Ma questo certamente non può farci dire che l’Europa va eliminata. Anni di pace, decenni di tranquillità, sono il risultato di conquiste non scontate. Io sogno che i miei figli possano essere liberi di viaggiare per i Paesi che devono sentire amici. Provvedimenti servono invece che avvicinino e facciano sentire i popoli appartenenti alla famiglia dell’Europa e non facciano invece sentire i cittadini sudditi o estranei a casa loro. E allora serve invertire la rotta, serve migliorare quest’Europa dove dobbiamo sentirci come a casa e ritengo che il tema posto dell’insularità, sia assolutamente centrale.

Il nostro gruppo Parlamentare che in Europa si ascrive al Partito Popolare, sta portando avanti la modifica di un articolo dello Statuto della Regione Siciliana che prevede che all’interno dello stesso venga disciplinato il principio di insularità per evitare che gli svantaggi che derivano dalla condizione insularità continuino a persistere. Non è immaginabile che nascere e vivere a Palermo, Catania o a Caltagirone, possa essere un problema rispetto a chi è cresciuto ha vissuto in altre parti del Paese.

La verità è che noi oggi più che mai sentiamo forte la questione meridionale, le ragioni del Sud. Ma siamo fiduciosi che non serva mettere gli italiani contro i francesi o i tedeschi contro gli spagnoli ma al contrario, serve lanciare gli Stati Uniti d’Europa con forme di federalismo fiscale come quello dei Baschi che non hanno chiesto come si vuol far credere con la famosa questione catalana l’indipendenza, ma hanno applicato invece il regime fiscale cosiddetto “Concierto Economico” che raccoglie  le imposte dei cittadini in cambio di servizi infrastrutturali Quei servizi rispetto ai quali ci sentiamo penalizzati. Per questo chiediamo l’attenzione dell’Europa, dell’intero Paese e per questo, il mio gruppo parlamentare ha chiesto con un emendamento, e lo ricordo alla Presidenza questa Assemblea, che il popolo siciliano possa essere chiamato ad esprimersi con un referendum popolare sulla possibilità che venga inserito questo principio, perché si riconoscano gli svantaggi geografici e si ritorni a quella fase storica troppo lontana, nella quale fu centrale il ruolo delle regioni del Sud”.

Com. Stam.Ric. Pubbl