Ha tutte le intenzioni di attecchire e di “serializzarsi”, questo giocattolone hollywoodiano (ma girato in Texas), che alla fine rivela il volto del villain supremo e rinvia lo scontro epocale (non roviniamo le sorprese…). Ne ha i numeri?
Alla base c’è una graphic novel di successo di Yukito Kishiro, che ha generato un progetto lungamente accarezzato (e rimandato) da James Cameron, comunque rimasto nelle vesti di produttore e co-sceneggiatore (con Laeta Kalogridis). Il timone è stato affidato al factotum Robert Rodriguez, che ultimamente ha messo la propria frenetica attività al servizio del piccolo schermo e che stavolta è evidentemente intervenuto in qualità di mero esecutore, o tappabuchi (in tanta ricchezza visiva, con riferimenti – o scopiazzature? – che spaziano da Rollerball a Il gigante di ferro, da Elysium – l’influenza decisamente più forte – a Ex_Machina, la sua tipica impronta fantasiosa non si nota molto).
Siamo nel XXVI secolo (inoltrato). Nella desolata Iron City (dove per giunta pare che imperversi un killer seriale di automi) uno scienziato altruista, il dr. Ido (ruolo congeniale alla poco sfruttata “modalità gentile” di Christoph Waltz), trova in mezzo ai rottami i poveri resti di un antiquato (e scassato) modello di cyborg femminile, risalente a centinaia di anni prima (per essere precisi all’epoca della “Caduta”, classico evento guerresco che ha cambiato le sorti e la conformazione dell’umanità). Lo rimette in sesto e gli appioppa il nome dell’amata figlia scomparsa: Alita. Lo smemorato robot (animato in motion capture da una Rosa Salazar – intravista da poco in Lontano da qui – dagli occhi ingranditi, tenera e temibile), ovviamente dotato di intelligenza artificiale e di sensibilità nonché di impressionanti capacità di combattimento, comprende che proviene dalla misteriosa, irraggiungibile, benestante unica città fluttuante – Zalem – sopravvissuta ai drastici eventi bellici. Ido ha un’ex-moglie, Chiren (Jennifer Connelly), che ambiguamente – nella speranza di essere riammessa al “piano di sopra” – frequenta il losco e potente Vector (Maherhala Ali), organizzatore delle violente gare di Motorball alle quali la protagonista meccanica s’interessa da subito; peraltro, i vincitori sono gli unici a cui sia concesso di ascendere…
Provvisto di una blanda componente sentimentale (con l’umano Hugo, interpretato da Keean Johnson), il film si avvale di una schiera di attori (Ed Skrein, Jackie Earle Haley, Eiza González, Casper Van Dien, Jeff Fahey…) resi irriconoscibili dal make-up o dagli effetti speciali. In fondo, la studiata confezione lo salva; meglio degli Animali fantastici, per dire.
Alita – Angelo della battaglia (Alita: Battle Angel, USA, 2019) di Robert Rodriguez con Rosa Salazar, Christoph Waltz, Jennifer Connelly, Mahershala Ali, Keean Johnson
Massimo Arciresi