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FILM: Capri-Revolution ~ Scienza o arte?

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Mario Martone, con il suo lucido rigore, con le sue scelte precise e parsimoniose, andrebbe considerato il cineasta italiano più rappresentativo della contemporaneità (sì, anche più di Sorrentino o Garrone).

Le sue opere recenti Noi credevamo e Il giovane favoloso con la sua ultima costituiscono un triplice sguardo sul passato della nostra nazione attraverso punti di vista schietti, comuni (per quanto quello di Leopardi sia privilegiato, più profondo), onde indurci a riflettere – per trasfigurazione spontanea – su ciò che accade adesso. Nel dettaglio, il suo nuovo lavoro si svolge sull’isola campana del titolo (il quale contiene un movimento, una direzione), veridicamente eletta come luogo di purificazione, di ideale sviluppo dell’arte e della capacità di vivere insieme da un gruppo di europei naturisti di diversa provenienza, appartati, appena tollerati e comunque malvisti dalla popolazione locale, dedita perlopiù alla pastorizia e orientata al rispetto di tradizioni all’occorrenza arcaiche. È proprio una giovane capraia analfabeta (Marianna Fontana, una delle gemelle di Indivisibili), altrimenti obbligata dai fratelli maggiori al solito matrimonio combinato, a essere attratta da tale dimensione moderna, arditamente alternativa, e ad avvicinarvisi. Tuttavia, in una fervente e insospettata (perfino per lei) sete di conoscenza, le interessa pure il pensiero positivista di un colto medico (Antonio Folletto), convinto però del valore “igienico” della guerra (sta per arrivare la Grande, è il 1914).

È su cotanto bisogno, innato e libero, di capire, di emanciparsi, di ascoltare non solo per abbracciare una filosofia, bensì nell’ottica di ricavarne una propria che s’innalza il film. Il vero monito alligna fra i rapporti interpersonali, ed è l’altrettanto istintiva tendenza a scontrarsi, a combattersi, addirittura all’interno dei gruppi apparentemente pacifici. Intorno a simili falle di sistema, che scaturiscono da normali divergenze d’opinione e dalle loro implicite selezioni ed esclusioni tendenti purtroppo alla degenerazione – vedi lo scontro tra la carismatica guida dei forestieri (Reinout Scholten van Aschat) e il primo serio “dissidente” (Maximilian Dirr) – sarebbe necessario soffermarsi, trovare soluzioni.

Per il resto il regista semplifica e rinforza il suo discorso creando personaggi fin troppo dotati intellettualmente, ma appunto per questo efficaci. Una delle inquadrature finali è per “l’uomo con il cardillo” Roberto De Francesco, che sembra raccontare una storia a sé. Nel cast ci sono inoltre Ludovico Girardello (alias Il ragazzo invisibile) e la “madre/terra” Donatella Finocchiaro.

Capri-Revolution (Italia/Francia, 2018) di Mario Martone con Marianna Fontana, Reinout Scholten van Aschat, Antonio Folletto, Ludovico Girardello, Donatella Finocchiaro

Massimo Arciresi

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