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FILM: Captain Marvel ~ La super-eroina confusa

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Aveva fatto “notizia”, mesi fa, l’uscita di Ant-Man and the Wasp: prima donna in un titolo – condiviso – della Marvel.

Chiacchiere da caffè, poiché un’altra eroina stava per debuttare sul grande schermo (per la co-regia d’una signora, Anna Boden, fedele partner professionale di Ryan Fleck), quel potente Capitan Marvel che nei fumetti – al di là dell’antica denominazione del “concorrente” Shazam, al centro d’un imminente film tutto suo – ha avuto varie incarnazioni, maschili e femminili (in tal senso Wonder Woman della DC, diretto da Patty Jenkins, era più “avanti”). Qui si sceglie la (recente) versione Carol Denvers alias Vers (peraltro riconducibile un tempo a Ms. Marvel), smemorata e teoricamente appartenente alla combattiva razza aliena dei Kree, che scopre le proprie reali origini terrestri (era un pilota dell’aeronautica in stile Top Gun, da cui l’appellativo del simpatico e sorprendente gatto Goose) quando precipita sul nostro pianeta (in un negozio dell’estinta catena Blockbuster…), nel 1995 (molti i riferimenti, soprattutto musicali, all’epoca), dove è notata dagli allor giovani agenti dello S.H.I.E.L.D. Fury (Samuel L. Jackson), fin lì provvisto di entrambi gli occhi, e Coulson (Clark Gregg), ritrova la collega dimenticata Maria (Lashana Lynch), la cui figlioletta Monica (Akira Akbar) porta uno dei vecchi nomi della protagonista (vorrà pure dire qualcosa), impara a vedere i mutevoli nemici Skrull, guidati da Talos (Ben Mendelsohn, che appare anche senza trucco), in maniera differente, e di conseguenza a diffidare del suo carismatico ex-mentore Yon-Rogg (Jude Law), mentre ricorda pian piano l’identità della misteriosa Lawson (Annette Bening), sua inconscia associazione alla Suprema Intelligenza. Il personaggio principale, in grado di volare e convogliare energia, è il premio Oscar Brie Larson, non l’unica scelta della produzione (fra le dive in lizza c’erano Blunt, Ferguson, Dormer) e forse nemmeno la migliore possibile.

I detrattori ritengono che la pellicola in questione costituisca l’attesa, inevitabile battuta d’arresto della danarosa costola disneyana (non è così); e c’è chi, concretamente, si limita a notare che il lungometraggio, sfoggiante un incipit più fantascientifico, sancisce indirettamente ma definitivamente un’equiparazione di genere nell’universo dei supereroi. Inoltre, l’opera collega Avengers – Infinity War al prossimo Avengers – Endgame (vedi il “bonus” in mezzo ai crediti finali). Annotazione conclusiva (di cui è giunta conferma ufficiale): non sarà questo l’ultimo (sapido e autoreferenziale) cameo di Stan Lee (già omaggiato dal logo animato iniziale), ne vedremo ancora due.

Captain Marvel (id., USA, 2019) di Anna Boden, Ryan Fleck con Brie Larson, Samuel L. Jackson, Jude Law, Annette Bening, Ben Mendelsohn

Massimo Arciresi

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