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FILM: Notti magiche ~ Il punto di svolta

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Non va presa alla lettera l’ultima, appassionata fatica di Virzì, commedia dal sorriso sghembo che si ripropone di fotografare, seppur sotto una lente deformante che (come ne La terrazza o in Latin Lover) affianca nomi gloriosi intuibili dagli abbinamenti – Suso (Cecchi D’Amico) e Mario (Monicelli), Leo (Benvenuti) e Piero (De Bernardi), Franco (Cristaldi) e Zeudi (Araya)… – a caratteri-contenitore che ne sintetizzano o richiamano altri (per esempio, il Fulvio di Herlitzka pare un alter ego di Scarpelli, il maestro Pontani interpretato da Ferruccio Soleri evoca imprecisamente Antonioni, all’epoca già malato e compagno di Enrica Fico, e via individuando), un passaggio epocale del nostro cinema, quando coloro che lo fecero grande (e magari lo corruppero nel sostenerlo) cominciarono a passare il testimone ai non sempre entusiasmanti eredi di cui disponevano.

Il regista livornese punta a riprodurre – secondo lui senza veri intenti nostalgici – un clima di smobilitazione, e in tal senso il 1990 rappresenta un eloquente momento di transizione, il perno (tra due decenni) d’una mutazione di costume non indolore. La storia si dipana tra giugno e luglio, durante gli infausti Mondiali casalinghi: il calcio, che distrae perfino gli autori, minaccia progressivamente la settima arte. Poco dopo se ne sarebbe andato Ugo Tognazzi…

A tenere insieme cotanta visione un soggetto semplice, tenuemente tinto di giallo. Al centro dell’attenzione i giovani finalisti del Premio Solinas (per i migliori scripts inediti), di classi, regioni e temperamenti diversi. Si tratta del pignolo messinese Antonino (Lamantia), dell’esuberante Luciano (Toscano), proveniente dalla Piombino operaia, e dell’introversa romana Eugenia (Vetere). Il promettente sceneggiatore siciliano si accorda con un produttore alla canna del gas (Giannini), la cui attività – con film di cassetta e/o di genere a foraggiare pellicole più impegnate – incarna bene un mondo in estinzione (favori politici esclusi), tra copioni battuti a macchina (anche collettivamente) e cabine a gettoni (il cellulare, al quale non tutti si adattano, sta per invadere il mercato). Un sistema messo in crisi (ma non ucciso) proprio dal suo versante popolare, suggerisce la trama.

Fra le figure rese dall’impressionante cast, oltre all’autista-cascatore di Eugenio Marinelli (padre di Luca), da citare almeno la scafata diva Muti, l’imboscato maestro Roncato, il cinico coordinatore Bonacelli, lo sconfortato presenzialista Salce, il sornione carabiniere Sassanelli. Licenze: le anticipate contestazioni a Craxi e soprattutto le riprese de La voce della luna di Fellini, avvenute l’anno precedente.

Notti magiche (Italia, 2018) di Paolo Virzì con Mauro Lamantia, Irene Vetere, Giovanni Toscano, Giancarlo Giannini, Marina Rocco

Massimo Arciresi

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