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Giornalismo: osservare i fatti raccontare la verità. A 62 anni dalla morte del cronista termitano Cosimo Cristina

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Organizzata dai giornali online Esperonews e L’Informazione e in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” di Trabia si terrà giovedì 5 maggio 2022 alle ore 10,30 la conferenza dal titolo “Giornalismo: osservare i fatti raccontare la verità.

A 62 anni dalla morte del cronista Cosimo Cristina”. All’incontro prenderanno parte Felice Cavallaro, giornalista del Corriere della sera, Giusi Conti, Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII”, Alfonso Lo Cascio, giornalista, Direttore del giornale online Esperonews, Luciano Mirone, giornalista, autore del libro “Gli insabbiati”, Alberto Spampinato, giornalista Ansa, Direttore di Ossigeno per l’informazione.

L’incontro si terrà presso l’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” Plesso scolastico “Capuana” in Via Lima, 9 a Trabia. E’ possibile seguire l’incontro anche on line. Per ottenere il link inviare una email a luisa.larussa@ictrabia.org oppure telefonare al numero 338.1624339.

Nota su Cosimo Cristina

Cosimo Cristina nasce a Termini Imere­se l’11 agosto 1935. Tra il 1955 e il 19­59 collabora come corrispondente per il giornale L’Ora di Palermo, per Il Giorno, per l’agenzia Ansa, per il Corriere della Sera, per Il Messaggero e per Il Gazzettino. Nel ’59, fonda il settimanale Prospettive Siciliane. La rivista racconta la mafia di Termini e della Madonie in anni in cui molti non osavano nemmeno nominarla. Ini­ziano per Cosimo le minacce e le querele. Tante le inchieste da lui condotte: l’omicidio del sindaca­lista Salvatore Carnevale e del sa­cerdote Pasquale Culotta, avvenuta a Cefalù nel 1955, la morte di Ago­stino Tripi, il pro­cesso per l’omicidio di Car­melo Gial­lombardo. Il pome­riggio del 5 mag­gio 1960, ad appena 25 an­ni, Cosimo Cristina viene ritrovato privo di vita nel tun­nel ferroviario di contrada Fossola, tra Termini e Tra­bia. Non viene nemmeno disposta l’autopsia: per gli inquirenti si tratta di suici­dio. La Chiesa vieta di celebrare i funerali. Ma i dubbi già allora erano tan­ti, qual­cosa non quadrava. Ma quella mafiosa era negli sessanta la cultura vincente: una spessa coltre di o­blio venne ste­sa sul giovane che venne vergo­gnosamente dimenti­cato.

Nel corso degli ultimi anni vi è stato un lento recupero della memoria storica del coraggioso giornalista, attraverso inchieste su libri e giornali, come quello di Luciano Mirone, che ne “Gli insabbiati”, vengono ricostruiti gli atti processuali e raccontata la storia del giovane Co. Crì. (come amava firmare i suoi articoli). Inoltre il lavoro di diverse scuole termitane che hanno incluso nei loro progetti sulla legalità la figura di Cosimo Cristina, l’intitolazione di una strada al giovane su proposta della rivista Espero, l’inserimento del pannello su Cosimo, da parte dell’Ordine dei Gior­nalisti di Sicilia, nella mostra dedicata ai cronisti italiani uccisi. E per il cinquante­simo anniversario della mor­te del co­raggioso giornalista, il 5 maggio del 2010, su iniziativa della rivista Espero, insieme al Comune di Termini Imerese e all’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, è stata col­locata una lapide nel luo­go in cui venne rinvenuto il corpo.

Nella foto Cosimo Cristina in un disegno di Antonio Bonanno.

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