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Gradimento sindaci

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Il Sole 24Ore ha diffuso i risultati del sondaggio condotto ogni anno dall’Istituto Ipr Marketing sull’operato dei sindaci.  La domanda posta ai cittadini rientranti nel campione era: “Le chiedo un giudizio complessivo sull’operato del sindaco della sua città nel 2015. Se domani ci fossero le elezioni comunali, lei voterebbe a favore o contro l’attuale sindaco?” Il “sindaco” che si è piazzato al “primo posto” è il sindaco di Lecce Paolo Perrone, sostenuto da una coalizione di centrodestra. È lui il vincitore del Governance Poll 2015: gode del consenso del 62,5 per cento dei suoi concittadini, in aumento del 2 per cento rispetto allo scorso anno, ma leggermente in calo rispetto al giorno in cui è stato eletto. Al secondo posto di questa interessante graduatoria, Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia e anche lui sostenuto da una coalizione di centrodestra, seguito da Matteo Ricci, sindaco di Pesaro candidato di centrosinistra. Diversi gli spunti interessanti derivanti dal sondaggio. A cominciare dal basso gradimento. Anche il primo classificato, Perrone, ha ricevuto una percentuale di consensi non elevatissima: meno dei due terzi dei concittadini ha lodato il suo operato. E scorrendo la graduatoria emerge che, fatte salve poche eccezioni (come quella del secondo classificato Brugnaro), la maggior parte dei primi cittadini a pochi anni dalla propria elezione, hanno visto calare il consenso da parte dei cittadini. Una percentuale che in molti casi non raggiunge neanche il 50 per cento: a partire dai sindaci che si sono piazzati ex equo al 77esimo posto, l’indica di gradimento non va oltre la metà degli intervistati. Tra questi nomi importanti come quello del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Pare che quella del primo cittadino di Palermo sia proprio una debacle sulla quale riflettere: dal giorno della sua elezione, nel 2012 il consenso da parte dei cittadini è crollato: è diminuito di oltre 22 punti percentuali, passando da oltre il 72 ad un risicato 50 per cento. Peggio di lui, in Italia, solo Maria Rita Rossa, sindaco di Alessandria, il cui indice di gradimento è calato del 26 per cento passando dal 68 al 42 per cento. Mediocre la performance dei sindaci siciliani: a ricevere i maggiori consensi da parte dei propri concittadini è stato Calogero Firetto, sindaco di Agrigento, che, con il 57,7 per cento delle preferenze, si è piazzato al ventesimo posto. Anche Giovanni Ruvolo, sindaco di Caltanissetta, non è andato male (trentatreesimo). E così Garozzo, primo cittadino di Siracusa. Da lì in poi per trovare un altro sindaco siciliano è necessario scendere fino alla 63esima posizione, assegnata al sindaco di Catania, Enzo Bianco, a pari merito con il sindaco di  Enna, Maurizio Antonello Di Pietro.

Detto di Orlando al 77esimo posto, è andata anche peggio agli altri sindaci dei capoluoghi di provincia siciliani, finiti tra gli ultimi  posti della graduatoria: il sindaco di Messina è 89esimo e quello di Trapani addirittura 97esimo (su cento), al quartultimo posto con solo il 46 per cento dei consensi. Altro dato che fa riflettere è il calo generale (sebbene con poche, ma significative eccezioni) dei consensi negli ultimi dodici mesi. Ad eccezione di Pisapia, sindaco di Milano, e di Carancini, sindaco di Macerata, entrambi eletti in liste di centrosinistra, i cui consensi, nell’ultimo anno, sono aumentati in modo rilevante (e poche altri la cui variazione, però, è stata minima e rientrante nel margine di tolleranza indicato dall’Ipr), per il resto, con il passare del tempo, il gradimento dei primi cittadini eletti è andato calando, a volte in modo rilevante, come nel caso già citato del sindaco di Palermo, Orlando, del sindaco di Napoli, De Magistris, o del sindaco di Como (in calo rispetto all’anno in cui è stato eletto, ma in leggera ripresa) e del primo cittadino di Verbana, Silvia Marchionini (che è passata da un lodevole 77 per cento del 2014 al 58 per cento nel 2015). Un’analisi quella sul gradimento dei sindaci di molte città italiane, importante anche per un altro motivo: in molte di queste fra pochi mesi si svolgeranno le elezioni 2016 per i nuovi consigli comunali (riguarderanno complessivamente oltre 1300 comuni). Città come Milano, Napoli, Torino, Bologna saranno chiamate a decidere se eleggere un nuovo “primo cittadino” o riconfermare il sindaco uscente. E da quanto è emerso dai dati rilevati dall’Ipr, pare proprio che se ne vedranno delle belle.

Foto Wikipedia

di    C.Alessandro Mauceri

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