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Gravi cerebrolesioni, Cosenza punto di riferimento al sud iGreco unica struttura in provincia, tra poche in Italia

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Cosenza  – Gravi cerebrolesioni acquisite, iGreco Ospedali Riuniti, unica struttura riabilitativa nella provincia di Cosenza, insieme ad un’altra sola struttura in Calabria e tra le pochissime distribuite in tutto lo Stivale, continua ad investire in innovazione: presto, sarà avviata a Madonna della Catena la sperimentazione della risonanza magnetico-funzionale, la stimolazione trans-cerebrale con risonanza magnetica.  

Il Gruppo iGreco continua ad investire attenzione e sensibilità per offrire sempre maggiori strumenti ed opportunità diagnostiche, frenare la migrazione sanitaria e garantire una sanità di qualità per tutti.

Convenzionata con il Sistema Sanitario Nazionale, la struttura che conta 18 posti letto per riabilitazione delle gravi cerebrolesioni – sottolinea Francesca Guido, medico riabilitatore tra le eccellenze in forza alla struttura – è ad alta intensità di cura.

L’approccio della clinica che ha come direttore sanitario Claudio Trombetti – è multidisciplinare e l’obiettivo condiviso da più figure: far avvicinare il più possibile il paziente al recupero delle funzionalità e dell’autonomia in un percorso personalizzato che parte prima di tutto dall’adesione ad un progetto. Le persone ricoverate che provengono da una rianimazione o da una terapia intensiva ed i loro familiari – aggiunge Trombetti – devono essere informate di tutto. Il primo passo è proprio la comunicazione.

Dai traumi cranio-encefalici, dovuti per esempio ad incidenti stradali, ma anche domestici; agli accidenti cerebrovascolari acuti, come ictus emorragici e ischemie; passando dai danni post arresto cardiocircolatorio, fino agli eventi infettivi e intossicazioni. Sono, questi, i casi che si presentano alla clinica Madonna della Catena. Sono tutti esiti da danni cerebrali importanti che hanno determinato uno stato di coma più o meno prolungato, non inferiore alle 24 ore e menomazioni senso-motorie cognitivo comportamentali che hanno determinato una grave disabilità. Trattare la persona a 360 gradi con competenze specifiche, in questo percorso tutti, dal medico all’operatore socio-sanitario, dallo psicologo al fisiatra, hanno un ruolo fondamentale.

L’atto riabilitativo inizia quando inizia la malattia. Nel trattare le conseguenze della malattia la modalità deve essere multidisciplinare. – (Fonte iGreco Ospedali Riuniti – Comunicazione Strategica/Istituzionale Lenin Montesanto – Comunicazione & Lobbying)   

Com. Stam.

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