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Guerra dei sessi aggiornata

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Mauro Graiani, Riccardo Irrera, Paolo Logli, Alessandro Pondi, Tito Buffulini, Gianluca Ansanelli, Roberto Burchielli, Antonello De Leo: non è la formazione (più riserva) di una squadra di pallamano, bensì il team di sceneggiatori (gli ultimi tre con esperienze di regia) che ha sfornato il copione di quest’esordio nel lungometraggio (dopo diversi corti) di Max Croci, una commedia romantica di scaramucce dal sapore piacevolmente antico. S’impone prima d’ogni altra cosa un’osservazione: se il risultato è – lo diciamo subito – piuttosto aggraziato, quanto avrebbe ulteriormente giovato l’apporto (non in aggiunta, data la “folla”, bensì in sostituzione di qualcuno) di almeno un paio di valide firme femminili in sede di scrittura? Probabilmente sarebbe stata l’“arma segreta” per una promozione a pieni voti. Non è che un velato suggerimento per la prossima volta.
Il plot riguarda due ex-amici d’infanzia, ritrovatisi (e all’inizio non riconosciutisi) sullo stesso pianerottolo con le loro “divergenti” case-studio: Claudia (la bella e versatile Sarah Felberbaum, che qui stilisticamente è una sorta di continuatrice di Nancy Brilli) è un aggressivo avvocato divorzista (con bambino complessato a carico) inacidito da trascorsi personali; Stefano (Luca Argentero) è un abbastanza paziente terapeuta di coppia, stressato dalle esigenze di una moglie (Anna Safroncik) da cui sta per separarsi (un fallimento pure dal punto di vista professionale), dal presenzialismo di un suocero famoso (Tommaso Ragno, nella finzione sposato con una silente e malinconica Sydne Rome), dall’invadenza di una producer televisiva appena conosciuta (Grazia Schiavo) e, in minima parte, proprio dalle confidenze dell’insicuro figlio (Riccardo Russo) della bellicosa neo-vicina, il quale – analogamente a Brad Renfro ne Il cliente – si assicura i servigi dello psicologo per un onorario simbolico. Il trait d’union tra i protagonisti diventa Alessandro (sempre simpatico Giampaolo Morelli, in grado come pochi di personalizzare i tanti ruoli buffi che affronta), che è fratello della prima e rincontra casualmente il secondo (e con lui stipula un affare), oltre a dover gestire a sua volta delle fisiologiche liti di coppia (la consorte è Elena Di Cioccio).
I caratteri, perfino quelli in secondo o terzo piano, sono dotati di adeguato spazio e ben inseriti nella trama, che per giunta si avvale di una specie di biforcazione nel prefinale, con una ricostruzione dei fatti probabilmente improvvisata da Luca (così si chiama il ragazzino). Ancora un dettaglio che contribuisce a elevare il prodotto leggermente al di sopra della media contemporanea del genere.

Poli opposti (Italia, 2015) di Max Croci con Luca Argentero, Sarah Felberbaum, Giampaolo Morelli, Anna Safroncik, Elena Di Cioccio

di Massimo Arciresi
Com. Stam.

KKKKK
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