Teatro

Il Cavaliere Sole di Franco Scaldati in prima nazionale al Teatro Biondo di Palermo con la regia di Cinzia Maccagnano

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Un progetto corale di Enzo Venezia e Mario Incudine con un ricco cast di attori e musicisti siciliani

Debutta in prima nazionale al Teatro Biondo di Palermo, il 19 novembre alle ore 21.00, Il Cavaliere Sole, uno dei testi più rappresentativi, e meno rappresentati, del drammaturgo siciliano Franco Scaldati.

Lo spettacolo, in programmazione fino al 28 novembre nella Sala Grande del Biondo, vede impegnato un ricco e affiatato cast di attori e musicisti – alcuni dei quali provenienti proprio dalla storica compagnia di Saldati – che restituiscono l’animo popolare e allo stesso tempo lirico del “poeta sarto”, simbolo indiscusso del teatro siciliano, in una chiave di lettura inedita, festosa e musicale.

Questo nuovo allestimento del Cavaliere Sole, interamente prodotto dal Teatro Biondo e diretto da Cinzia Maccagnano, nasce da un progetto di Enzo Venezia, che cura anche le scene e i costumi, e Mario Incudine, che firma le musiche originali. In scena: Serena Barone (Lucia/Delicata/Vecchio), Paride Benassai (Settimo), Gino Carista (Il Cavaliere Sole), Mario Incudine (Salamone/Angelo/Giovane), Egle Mazzamuto (Fanciulla), Antonio Pandolfo (Bartolo), Salvo Piparo (Giovanni) e i musicisti Salvatore Clemente, Michele Piccione, Antonio Vasta. Le luci sono di Antonio Sposito.

Nel Cavaliere Sole si ritrovano alcuni dei temi e delle figure più ricorrenti del teatro scaldatiano: personaggi strampalati e sognatori, ingenui o smaliziati, che interagiscono tra di loro e con l’ambiente circostante come sospesi tra la veglia e il sonno.

Nel tempo rallentato e irreale del quartiere popolare, si dipana un andirivieni indolente di “figurine” che “si muovono sospese nell’aria, giocano, suonano e cantano”. Un’umanità che si dibatte tra le fatiche del quotidiano e l’anelito verso un mondo migliore: “un giardino incantato dove non si muore mai”.

Uomini, donne e animali antropomorfi intenti nelle loro faccende domestiche – come l’autobiografico lavoro della sartoria – capaci di manifestare profonda empatia ma anche umanissime miserie.

«Il viaggio nel mondo di Scaldati è per me un sogno senza sonno – spiega la regista Cinzia Maccagnano – dove conduco, e sono condotta, in uno scambio continuo con la compagnia di attori palermitani che lo hanno conosciuto e vissuto. Il Cavaliere Sole è un testo che si può comprendere solo sulla scena, agito; parla dal profondo al profondo, è poetico e profetico».

«La scena è uno spazio senza tempo, dove la lingua e il suono della poesia di Scaldati trovano la maggiore amplificazione possibile – afferma Enzo Venezia – Ho pensato a un silenzio figurativo, un territorio non connotato da segni identificativi, dove gli attori agiscono come abitanti di un pianeta sconosciuto, che ha solo la luna come riferimento geografico, alla quale sembrano volersi e doversi legare per una necessaria concretezza».

Note di regia

Il Cavaliere Sole ha la natura doppia del sogno. Tutto è il suo doppio, il sole è la luna, eppure mai si incontrano. L’attimo è l’eterno. Il cielo è la terra, anzi «terra è u cielu». Il viaggio nel mondo di Scaldati è per me un sogno senza sonno, dove conduco e sono condotta, in uno scambio continuo con la compagnia di attori palermitani che lo hanno conosciuto e vissuto.

Il Cavaliere Sole è un testo che si può comprendere solo sulla scena, agito, parla dal profondo al profondo, è poetico e profetico.

Il desiderio è quello di restituire una visione onirica, in cui le cose appaiono e scompaiono, come nei sogni, come nel teatro. Il quartiere popolare diventa allora un luogo mitico nel quale il racconto crea mondi in cui credere ed esistere: il racconto fa esistere tutto.

Cinzia Maccagnano

Note sul progetto

Il progetto di una nuova edizione de Il Cavaliere Sole nasce e si sviluppa con Mario Incudine a partire dalla nostra comune passione per il teatro di Franco Scaldati. Abbiamo lavorato in piena libertà ma nel rispetto della sua poetica. Ci siamo trovati subito concordi nel ritenere che il segno forte da utilizzare, per meglio esprimere la sua poesia, dovesse essere l’espressione fonica, il suono della sua lingua e la musicalità insita nella sua scrittura drammaturgica.

Questi aspetti espressivi ci hanno spinto a immaginare Il Cavaliere Sole come uno spettacolo con musiche, convinti che queste possano contribuire ad accrescerne la forza comunicativa. Altre musiche, sin dal suo primo debutto, erano previste nell’opera, ma quelle originali scritte da Mario Incudine, aderenti alla drammaturgia del testo, sono la novità di questa edizione.    

Scaldati, attraverso il suo teatro, ci mostra le luci e i corpi della città. Il Cavaliere Sole racconta l’anima di Palermo, i suoi personaggi esprimono verità e sospensioni tipiche dello spirito e dell’identità del nostro territorio. Tutto questo è raccontato col candore di chi agisce quasi senza sapere, una dimensione poetica che è diventata corpo e memoria della città.

La scena è uno spazio senza tempo, dove la lingua e il suono della poesia di Scaldati trovano la maggiore amplificazione possibile. Ho pensato a un silenzio figurativo, un territorio non connotato da segni identificativi, dove gli attori agiscono come abitanti di un pianeta sconosciuto, che ha solo la luna come riferimento geografico, alla quale sembrano volersi e doversi legare per una necessaria concretezza. In questo senso, Il Cavaliere Sole può essere visto come una cosmogonia. Ne sono una prova i continui riferimenti alla dimensione astrale della vita umana: la luna, invocata, vista come una meta da raggiungere, pensata come l’altra faccia del sole; o ancora il tramonto e l’aurora, momenti cui fanno riferimento i protagonisti per marcare il trascorrere del tempo. Simone, uno dei personaggi, è costretto ogni mattina a cantare il verso del gallo per svegliare la gente. Una straordinaria rappresentazione del rapporto che gli umani hanno con le stelle.

Enzo Venezia

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dal 19 al 28 novembre 2021 – Teatro Biondo, Palermo – Sala Grande

prima nazionale

Il Cavaliere Sole

di Franco Scaldati

un progetto di Enzo Venezia e Mario Incudine

regia Cinzia Maccagnano

musiche originali Mario Incudine

scene e costumi Enzo Venezia

luci Antonio Sposito

personaggi e interpreti

(in ordine alfabetico)

Lucia/Delicata/Vecchio    Serena Barone

Settimo                                 Paride Benassai

Il Cavaliere Sole                  Gino Carista

Salamone/Angelo/Giovane          Mario Incudine

Fanciulla                              Egle Mazzamuto

Bartolo                                  Antonio Pandolfo

Giovanni                               Salvo Piparo

musicisti Salvatore Clemente, Michele Piccione, Antonio Vasta

direttore di scena Valentina Enea

assistente di produzione Ezio Trapani

scenografa assistente Giusi Giacalone

assistente ai costumi Ilenia Modica

assistente volontario alla regia Giuseppe Bongiorno (allievo Scuola del Teatro Biondo)

assistente volontaria alle musiche Lia Chiara Ceravolo (allieva Scuola del Teatro Biondo)

coordinatore dei servizi tecnici: Giuseppe Baiamonte | macchinisti: Raimondo Cammarata (vice capo reparto macchinisti), Mario Ignoffo (primo macchinista), Francesco La Manna | fonici: Manfredi Di Giovanni, Daniele Bruna | sartoria: Erina Agnello (capo sarta), Caterina Ingrassia | amministratore di compagnia: Andrea Sofia

produzione Teatro Biondo Palermo

Calendario delle rappresentazioni:

ven. 19 nov. ore 21:00

sab. 20 nov. ore 21:00

dom. 21 nov. ore 17:30

mar. 23 nov. ore 21:00

mer. 24 nov. ore 17:30

gio. 25 nov. ore 17:30

ven. 26 nov. ore 17:30

sab. 27 nov. ore 19:00

dom. 28 nov. ore 17:30

Com. Stam.

 

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