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Il Federiciano” 2018: sei nuove stele poetiche tra i vicoli di Rocca Imperiale

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Poesia civile, il ricordo di Salvatore Quasimodo e una stele al poeta georgiano Dato Magradze nella decima edizione del festival

È terminata da qualche giorno la decima edizione del festival poetico “Il Federiciano”, con l’inaugurazione di sei nuove stele poetiche affisse ai muri delle case del borgo antico di Rocca Imperiale. Quasi cinquanta stele sono custodite tra i vicoli del caratteristico paese in provincia di Cosenza conosciuto come “Il Paese della Poesia”;  una vera e propria antologia a cielo aperto con autori emergenti e personaggi del mondo dell’arte italiana e mondiale, come Ferlinghetti, Dacia Maraini, Alejandro Jodorowsky. Su quasi 3000 iscritti al concorso poetico sono stati scelti quattro testi: “Mare di Grano” di Marcello Remia, “Lampare” di Alessia Rocco, “Dal mare” di Vincenzo Paolicelli e “Le colpe dei padri” di Tania Di Malta, tutte poesie che rispecchiano la mancanza di speranza dell’età contemporanea.

L’attenzione per la poesia civile di questa decima edizione si è affermata anche con la scelta di dedicare la stele al poeta georgiano Dato Magradze, voce della libertà del popolo georgiano, con i versi rivolti alle figlie in duplice lingua, italiana e georgiana. L’altra stele, fuori concorso, riporta i versi della poesia “A mio figlio” della poetessa Maria Cumani, moglie del poeta premio Nobel Salvatore Quasimodo di cui ricorre il cinquantenario della morte proprio quest’anno.

Alla rassegna che unisce eventi di poesia, teatro, musica, hanno partecipato anche Mogol, Michele Placido, Alessandro Quasimodo, Giuseppe Anastasi, Silvia Mezzanotte, Mariella Nava, Mimmo Cavallo, Francesco Gazzè, la Rino Geatano Band, la Melos Orchestra.

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