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Il G7 di La Malbaie in Canada

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L’8 e il 9 giugno si è svolto a La Malbaie, una piccola città nel Québec, il quinto G7. Il G7 nasce dopo che nel 2014 all’unanimità i membri del G8 hanno deciso d’espellere la Russia in seguito all’annessione della Crimea.

Ordine del giorno

Il summit ha visto la partecipazione dei capi dell’esecutivo di: Canada, Giappone, Stati Uniti, Italia, Germania, Francia, Regno Unito. Il primo giorno, gli incontri hanno riguardato la crescita economica e la sicurezza globale. Nella seconda giornata i lavori si sono concentrati sulla tematica economica ma si è anche discusso delle tematiche riguardanti la disparità di genere e dell’ambiente.

 

Il libero mercato

L’economia è stato l’argomento al centro di questo summit. Il libero mercato è uno dei cardini del liberismo, dottrina dominante nel moderno Occidente. La decisione di Trump d’introdurre i dazi ha messo in crisi questa storica istituzione. Con l’aumento delle tariffe sulle importazioni di acciaio e alluminio, si rischia una guerra commerciale. Se le cose dovessero andare in questa direzione a essere danneggiato, sarebbero il sistema economico globale. Per questo motivo, nel documento finale tutti i membri del G7, con l’eccezione di Trump, si sono dichiarati favorevoli al proseguimento di politiche liberiste. Trump invece, si è discostato dal documento, mantenendo la sua posizione.

La Russia

Altro importante argomento di discussione all’interno dei lavori del G7 è stata la Russia. Pur non essendo presente all’interno dell’ordine del giorno, la discussione sulle sanzioni al paese non sono mancate. A questo riguardo, il fronte europeo è risultato spaccato. L’Italia, rappresentata al summit da Conte, ha deciso d’appoggiare l’idea degli Stati Uniti di riammettere la Russia nel G7. Questo cambio di direzione del Bel Paese, deriva dalla nuova maggioranza che supporta il governo Conte. Il nuovo primo ministro italiano è appoggiato da due partiti populisti. Uno dei quali, la Lega, non ha mai nascosto il suo supporto a Putin.

Il documento finale

Alla fine di ogni summit viene preparato un comunicato che elenca le decisioni prese negli ambiti discussi. Per quanto riguarda l’economia, enfasi è stata data all’apertura dei mercati alla globalizzazione, come motore di crescita e stabilità. Per quello che riguarda il fronte del lavoro, c’è stata un’apertura a favore dello sviluppo delle intelligenze artificiali, per migliorare la società e l’economia. Attenzione particolare è stata rivolta all’argomento della parità di genere, tramite l’attuazione di politiche per ridurre il gap non solo economico ma anche lavorativo e scolastico. La questione della sicurezza globale occupa la maggior parte del comunicato. Sono indicati i principali dossier da affrontare e come farlo. In tutti i casi sono preferiti gli strumenti classici del soft power occidentale eccetto che nei confronti di Daesh. Nel documento è usata la parola ”estirpare” con riferimento all’ISIS. Una succosa parte ha riguardato l’ambiente e le misure da introdurre per ridurre il riscaldamento globale e in generale l’ambiente. Nelle conclusioni, il comunicato fa riferimento al lavoro che i paesi del G7 dovranno compiere, insieme, per portare a compimento gli obiettivi sanciti nel documento stesso. In ultima istanza si fa riferimento al summit del 2019 che sarà presieduto dalla Francia.

In chiusura, ricordo che questo documento rappresenta solo una linea guida per i paesi che l’hanno sottoscritto non avendo carattere vincolante.

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