Apertura

Il Governo ignora i 35 giorni di sciopero della fame del segretario generale del Sap (sindacato autonomo di polizia) Gianni Tonelli


Gianni Tonelli è giunto al 35esimo giorno di sciopero della fame e il governo continua a non ascoltare le sue proteste. I media hanno parlato poco e soprattutto a proposito della vicenda della “maglietta”: partecipando alla trasmissione “In Mezz’ora”, indossata da Tonelli, una polo della Polizia di Stato, che, secondo il Questore Ignazio Coccia, Gianni Tonelli, Segretario Generale del Sap (Sindacato Autonomo di Polizia), non avrebbe dovuto fare essendo, quella indossata dal segretario Sap, una maglietta del vestiario in dotazione della Polizia di Stato. Botte e risposte che sono continuate per giorni e giorni senza frutto (Tonelli avrebbe prodotto le “prove per capire che quella polo è un indumento civile, non avendo alcuna polo in dotazione, com’è facilmente riscontrabile”). Una diatriba che ha avuto l’effetto (voluto?) di distogliere l’attenzione dal vero problema: quello dei pesanti tagli alla spesa pubblica destinata alle forze dell’ordine operati dal governo. Proprio per richiamare l’attenzione su questo argomento, infatti, Tonelli, più di un mese fa, ha iniziato uno sciopero della fame. Una decisione estrema quella presa per sensibilizzare l’opinione pubblica sullo stato nel quale sono costrette a operare le forze di Polizia. I pesanti tagli al bilancio di cui sono state oggetto le forze dell’ordine negli ultimi anni, sono passati quasi inosservati. Così come poca attenzione è stata dedicata alle manifestazioni e agli scioperi che hanno fatto. Eppure in molti casi si è trattato di tagli assolutamente rilevanti. A cominciare dalla riduzione del personale: oggi sono in servizio 18mila agenti in meno solo per la Polizia di Stato! Una decisione, quella del sindacalista della Sap, drastica, ma civile e comprensibile. Per ascoltare le sue ragioni sono andati a visitarlo, però, solo rappresentati dell’opposizione. Gli ultimi, nei giorni scorsi, sono stati Elio Vito, Renato Brunetta e Maurizio Gasparri di Forza Italia, Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia e Francesco Storace (La Destra) e Matteo Salvini (Lega Nord). Un’assenza, quella dei rappresentanti del governo e del partito di maggioranza, che Tonelli non ha mancato di far notare: “Sono felice di queste dimostrazioni di solidarietà e del sostegno che ho ricevuto da parte delle opposizioni. Mi chiedo, però, quando la mia lotta busserà alle coscienze dei rappresentanti della maggioranza e del Governo. La mia non è una battaglia politica ma di civiltà: tutti i cittadini hanno il diritto, sancito dalla Costituzione, di essere protetti e tutelati da corpi di Polizia adeguati. Tutti i cittadini devono poter vivere in sicurezza e libertà. Per questo io continuo a lottare, perché quel diritto sia garantito a ciascuno di essi”. Eppure quello denunciato da Tonelli è un problema grave: “E’ stato debilitato l’apparato della sicurezza, esponendo governo e classe dirigente a responsabilità gravi”, “Un organico ridotto all’osso, con 45mila uomini in meno. Per risparmiare hanno assunto 55 uomini ogni 100 che vanno in pensione. Le forze dell’ordine vengono rese meno operative. Hanno sbandierato l’assunzione di 2.500, peccato ne siano andati in pensione 5mila”. Una situazione che potrebbe avere gravi ripercussioni sulla sicurezza dell’intero paese: “Hanno detto di aver mandato 30mila poliziotti a fare un corso antiterrorismo dopo i fatti di Charlie Hebdo: una grande sciocchezza, considerato che solo 190 sono andati a seguire un corso di tre settimane, gli altri si sono limitati a una “lezione di aggiornamento””.  Anche le dotazioni e le attrezzature sono state drasticamente ridotte: “Hanno comprato 500 auto, ma ne hanno rottamate 800”. E ancora, “Non ci sono soldi per la cancelleria, si risparmia sulle pulizie”, “Ci hanno ridotto in mutande, i caschi sono marci e i giubbotti antiproiettile scaduti, ma non vogliono che si sappia e si dica”. L’unica a parlare, dopo la visita a Tonelli, pare sia stata la Meloni che ha chiesto l’intervento del Presidente della Repubblica: dopo aver ha ribadito la “totale solidarietà e vicinanza di Fratelli d’Italia a Gianni Tonelli, che sta facendo lo sciopero della fame per protestare contro le procedure disciplinari decise dal Ministero dell’Interno nei confronti di quegli agenti che hanno pubblicamente denunciato i problemi e le gravi difficoltà in cui sono costretti a lavorare: ha detto: “Facciamo nostro l’appello del segretario Tonelli e lo rivolgiamo al Presidente della Repubblica Mattarella: il Capo dello Stato esamini questo caso e difenda insieme a noi gli uomini e le donne che ogni giorno garantiscono la sicurezza degli italiani”.

Oggi è il 35esimo giorno di sciopero della fame per Tonelli. E le conseguenze sul suo fisico cominciano ad essere molto evidenti. Resta da vedere, quanto tempo dovrà durare il suo digiuno prima che qualcuno del governo si degni di ascoltare cosa ha da dire il rappresentante delle forze di dell’Ordine.

C.Alessaandro Mauceri

KKKKK
126 views
bookmark icon
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com