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Il ritratto del Gen. Dalla Chiesa di Mario Vespasiani Presentata l’opera del maestro alla presenza della Banda dei Carabinieri

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Si è svolta mercoledì sera, nella gremita sala del PalaRiviera di San Benedetto del Tronto, l’attesissima consegna dell’opera di Mario Vespasiani che ritrae, in uno splendido acrilico su carta, il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa in occasione del 40° anniversario dalla morte e dell’80° anniversario dalla sua assunzione del Comando della città. 

Nel momento centrale della serata l’artista è stato invitato sul palco dalle autorità – alla presenza del Comandante provinciale Col. Giorgio Tommaseo e del Comandante di Compagnia Cap. Francesco Tessitore a cui è stata consegnata l’opera – ad illustrare il significato della sua interpretazione del compianto Generale.

L’abilità artistica di Vespasiani, si conferma anche nell’immediatezza di linguaggio, nel riuscire ad esemplificare contenuti profondi e ricchi di simbologie, descrivendo in maniera puntuale tutte quelle peculiarità che contraddistinguono la sua pittura e che lo hanno portato ad essere, appena quarantenne, uno dei grandi maestri dell’arte italiana contemporanea. 

Dice Vespasiani: l’opera rappresenta in un contesto solare e luminoso lo spirito acuto e trasparente del Generale Dalla Chiesa, il quale appare riflesso in quello specchio di mare, circondato da faro e palme, dove ha preso servizio giovanissimo. Tuttavia quel riflesso speculare non è solo inteso in riferimento al luogo geografico marinaro, bensì a quello spirituale dove risiedono le persone che ci hanno lasciato, ad un altrove non separato dalla nostra realtà ma che persiste sotto una dimensione sconosciuta, tuttavia accessibile a pochi viventi con particolari carismi. L’assenza dello sguardo nella parte inferiore sta proprio a dimostrare questa nostra impossibilità di scorgere quelle presenze, di accertare la loro azione tra noi, ma questo nostro limite non può escludere che queste persone non continuino ad agire. Anzi ho la certezza che le grandi anime operino costantemente su di noi, orientandoci al bene e su tali frequenze dobbiamo porci in ascolto, per agire onorando la nostra missione.

Vespasiani ha poi parlato della simbologia del Faro nell’immaginario comune e delle Palme nella tradizione cristiana, che circondano il Generale nel ritratto, a sottolineare le qualità della persona. Ed ha concluso rimarcando che l’arte a cui si riferisce e di cui prova con umiltà a farsi interprete è quella in grado di portare ad una evoluzione di coscienza, ad una trasformazione luminosa del proprio sé.

Alla presenza del Generale Salvatore Cagnazzo, Comandante della Legione Marche, di numerose autorità civili e militari e con oltre dieci brani di repertorio, la Banda dei Carabinieri ha coronato al meglio una serata dedicata alla memoria, che il sindaco Antonio Spazzafumo non ha esitato a definire storica per la Città e che solo le arti, sanno rendere davvero “memorabile”.

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