Intorno alle 2:30 di sabato 18 febbraio, presso la barriera autostradale A4 Torino — Milano (Ghisolfa) sulla direttrice Torino, si è verificato un incidente stradale in cui sono rimaste coinvolte due autovetture ed in cui hanno perso la vita due donne, A.L.P. classe 1969 e T.C.V. classe 1963, entrambe residenti in provincia di Milano.
Dagli accertamenti svolti nell’immediatezza, dal personale della Sezione della Polizia Stradale di Novara – Sottosezione di Novara Est, competente sul tratto autostradale, emergeva che le due donne, in procinto di ritirare il biglietto di pedaggio, venivano tamponate da un veicolo che viaggiava a velocità sostenuta, alla cui guida è risultato esserci un uomo, di origini marocchine, classe 1983, con cittadinanza italiana e munito di regolare patente di guida.
A seguito dell’urto l’autovettura Lancia Y, su cui viaggiavano le due donne veniva sbalzata in avanti per alcuni metri superando la barriera. Le due donne, a seguito del forte impatto, decedevano sul posto mentre, il conducente della Lancia Musa riportava lievi lesioni, non risultando in pericolo di vita. A carico dello stesso, sotto shock a seguito dell’incidente, sono in corso accertamenti sanitari per accertare se, prima di mettersi alla guida, avesse assunto sostanze stupefacenti o psicotrope.
Al vaglio degli investigatori della Polizia Stradale anche l’aspetto psichiatrico del soggetto che non risultava in grado di fornire alcuna versione dei fatti accaduti. A tal proposito si sta valutando il suo passato anche in relazioni a pregressi stati di malessere per i quali sarebbe stato in cura presso strutture ospedaliere. La visione dei filmati di sorveglianza della rete autostradale è stata determinante per ricostruire l’evento e la sua dinamica in quanto si vede il veicolo tamponato viaggiare a ridotta velocità per immettersi nella pista riservata al ritiro del biglietto di pedaggio e l’altro veicolo, sopraggiungere a velocità sostenuta e senza rallentare, colpire violentemente, da dietro, l’autovettura dove viaggiavano le due donne proiettandola in avanti per diversi metri.
Le indagini sono tutt’ora in corso sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano.