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Inclusione, lavoro e diritti. Un percorso per le persone con disabilità psichica

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L’incontro, promosso dall’UOC Coordinamento e Controllo CTA Pubbliche e Private, si propone come occasione di confronto e riflessione sulle criticità che ancora oggi limitano l’inserimento lavorativo della persona con disabilità psichica.

CATANIA – “Il collocamento mirato del disabile psichico tra pubblico e privato” è il tema della Tavola rotonda in programma domani, 6 dicembre, a partire dalle ore 9.00, presso la sala convegni dell’Hotel Nettuno (Viale Ruggero di Lauria, 121).

L’incontro, promosso dall’UOC Coordinamento e Controllo CTA Pubbliche e Private, struttura afferente al Dipartimento di Salute mentale dell’Asp di Catania, si propone come occasione di confronto e riflessione fra tutti gli attori della rete sociale sulle criticità che ancora oggi limitano e rendono difficile l’inserimento della persona con disabilità psichica nel mondo del lavoro.

Garantire alle persone con disabilità psichica e mentale il godimento dei diritti civili e sociali, così come a tutte le altre persone con disabilità, è un obiettivo prioritario, così come evitare la loro esclusione dalla vita sociale, e quindi la negazione dei loro diritti fondamentali.

La Tavola rotonda sarà introdotta da Roberto Ortoleva, direttore dell’UOC Coordinamento e Controllo CTA Pubbliche e Private, e si svolgerà secondo il programma allegato, con la partecipazione di dirigenti e funzionari dell’Asp di Catania e del Centro per l’Impiego, rappresentanti delle Organizzazioni sindacali, consulenti del lavoro, parti datoriali e titolari di aziende private, rappresentanti del Terzo Settore e delle associazioni dei familiari.

“…assicurare alla persona il riconoscimento della propria condizione di disabilità, rimuovendo gli ostacoli e attivando i sostegni utili al pieno esercizio, su base di uguaglianza con gli altri, delle libertà e dei diritti civili e sociali nei vari contesti di vita, liberamente scelti” è l’obiettivo del recente Decreto Legislativo Nazionale 3 maggio 2024, n. 62, e l’attivazione di un sistema di rete, che contiene il rapporto con tutti gli attori istituzionali, economici, sociali, culturali presenti nel territorio, che riconosce tutti i diritti fondamentali della persona disabile, non solo quelli individuali e formali, ma anche e soprattutto quelli sociali, può promuovere un vero e proprio cambiamento culturale e sociale che metta da parte atteggiamenti pregiudizievoli e discriminanti e vada verso una nuova visione che considera la disabilità come risorsa, permettendo così la piena attuazione della legge 68/99.

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