BIAS 2018 | Palermo, Sicilia * Venezia * Egitto * Israele
Biennale Internazionale d’Arte sSacra delle credenze e religioni dell’umanità
LA PORTA | Porta itineris dicitur longissima esse 14 aprile – 14 settembre 2018
a cura di Chiara Modìca Donà dalle Rose, Rosa Mundi, Fabio Armao, Rolando Bellini, Guido Brivio, Gian Camillo Custoza de’ Cattanei, Aude de Karros, Enzo Fiammetta, Alberto Ferlenga, Valeria Li Vigni, Valeria Sichera e Angela Vattese
Palermo: “Sulle orme di Goethe, ripercorendo i paesaggi italiani e siciliani in particolare, che rappresentano un museo naturale”, è ciò che ha dichiarato la guida Ambientale Escusionista AIGAE, Vienna Cammarota, accolta al suo arrivo a Palermo dal presidente della Biennale Internazionale di Arte Sacra, Chiata Modìca Donà dalle Rose, presso Palazzo Alliata di Villafranca, dove sono esposte le opere appartenenti al padiglione abramitico della Biennale stessa. Un momento di grande valenza culturale e pieno di spiritualità quello vissuto nello storico Palazzo dove Vienna Cammarota, la prima donna al mondo che all’età di 68 anni sta ripercorrendo a piedi il viaggio che lo scrittore tedesco Wolfgang Goethe ha fatto in Italia nel 1786, alla scoperta di quella “Sicilia chiave di tutto”. La guida è partita il 28 agosto scorso da Karlovy Vary, la cittadina termale alle porte di Praga da dove il 3 settembre 1786 si era avviato Goethe, superando così le Alpi, ed attraversato le regioni italiane dove lo scrittore aveva fatto tappa, per giungere sino a Roma, alla casa di Goethe. “Sono giunta a Palermo, Capitale Italiana della Cultura 2018 – spiega la Cammarota – e poi proseguirò verso Monreale, Alcamo e a 50 anni dal terremoto che nella Valle del Belice fece 300 morti entrerò a piedi nei paesini colpiti dal sisma. Tutto a piedi per incontrare i siciliani e valorizzare la regione più grande d’Italia”. Un lungo percorso culturale 230 anni dopo il viaggio di Goethe.
“Dobbiamo narrare i paesaggi, i fiumi, le montagne, i laghi. Essere noi stessi ambasciatori dell’Italia, della sua bellezza, nel mondo, – prosegue la guida – ad un paesaggio possiamo legare la storia di un popolo ma anche dell’artista che lo ha ritratto, ad un fiume possiamo legare la narrazione dell’ambiente e del suo contesto. Goethe andò alla ricerca delle bellezze artistiche dell’Italia ed io stessa sono andata alla ricerca di quanto sia stato visto dallo scrottore tedesco. Noi quando entriamo in un bosco lo interpretiamo perché non è sufficiente attraversarlo. Ad esempio il gioco che abbiamo fatto attraverso la porta, proprio alla BIAS, tema di quest’anno della Biennale, noi lo facciamo nell’ambiente. Noi attraversiamo l’ambiente ed in quel momento bisogna attraversare lo stato d’animo”. Sull’incontro interviene anche Chiara Modica Donà dalle Rose “fare un viaggio a piedi è anche un viaggio interiore, spirituale, personale che non ha per forza una religione con un nome specifico. E’ la spiritualità dell’uomo, la stessa di cui hanno parlato Kandinsky ed anche Goethe, ed è proprio il fatto che noi ci portiamo una sorta di zainetto che è la nostra storia, la nostra vita e che sono gli occhi con cui guardiamo il paesaggio, le nostre opere, in questo caso il paesaggio, le pietre vive e le pietre si fanno vivere con l’umanità che le guarda”. “La porta, continua il presidente BIAS, è intesa infatti come soglia filosofica, come limen privilegiato: la soglia è il momento, il passaggio più arduo da intraprendere nel viaggio di un uomo, di una umanità, di una civiltà, significa rimettersi in gioco e lasciare che l’altro ed il resto del mondo entrino nella nostra mente e nel nostro futuro”.
Francesco Foresta Junior