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Ingegneri, Ordine Catania: la categoria tra trend di crescita e criticità normative

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Ordine Ingegneri Catania: «oltre 500 nuovi iscritti nell’ultimo biennio, a conferma della centralità della nostra professione»

Il presidente Scaccianoce: «Tante le iniziative a supporto dei giovani e le azioni volte a superare le molteplici criticità esistenti: tra tutte, i bonus edilizi e la carenza di personale negli uffici pubblici»

VIAGRANDE – Oltre 500 iscritti negli ultimi due anni all’Ordine degli Ingegneri di Catania – che si aggiungono ai 5mila professionisti del territorio – con un incremento del 40% rispetto agli anni precedenti, a testimoniare l’evoluzione di una professione sempre più richiesta dal mercato del lavoro e sempre più “appealing” per i giovani. «Una figura tecnica indispensabile nei processi di rilancio economico, specialmente nel settore edilizio, forte dei bonus previsti dal Governo che hanno dato sì forte slancio alle attività di ingegneria civile, soprattutto nella loro fase iniziale, ma che con i successivi aggiustamenti legislativi – a partire dal decreto antifrode – stanno mettendo a serio rischio molteplici cantieri e tutto l’impegno e le energie spese in questi mesi dai professionisti», ha commentato il presidente dell’Ordine etneo degli Ingegneri Mauro Scaccianoce, in occasione dell’Assemblea degli Iscritti, che ha riunito a Villa Idria tutta la categoria per fare un bilancio delle attività in corso e di quelle future.

Luci e ombre che, come evidenziato dallo stesso presidente, interessano anche le Amministrazioni e la carenza di personale negli uffici tecnici: «Abbiamo dato risposta a queste necessità attraverso proposte – di cui ci siamo fatti portavoce a livello regionale – e ulteriori sinergie, che speriamo possano dare impulso all’assunzione di nuovo personale per il potenziamento dei servizi e per lo snellimento burocratico, indispensabili anche per la realizzazione dei progetti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza».

I giovani sono un’altra delle direttrici su cui si muove l’Ordine: in occasione dell’Assemblea, infatti, è emersa un’intensa attività a favore degli studenti e dei neoingegneri: «Crediamo che Università e mondo del lavoro debbano andare di pari passo – ha aggiunto Scaccianoce – ragion per cui abbiamo avviato un corso di grande importanza destinato agli studenti del Dicar, con un ciclo di seminari che trattano le nozioni base legate a temi urbanistici, pubblici e di prevenzione incendi e che consentono ai giovani di arrivare preparati all’appuntamento con l’avvio della professione». Sempre a favore delle nuove generazioni, «abbiamo avviato i tirocini formativi all’interno dei Comuni di tutta la provincia, istituito un premio per i figli degli iscritti, reintrodotto le borse di laurea – ha sottolineato – aumentandone il numero e gli importi a favore delle eccellenze. Ai neolaureati, ai giovani ingegneri e a chi è uscito dal mondo del lavoro e ha bisogno di supporto per rientrarvi, invece, sarà destinato l’ambizioso progetto “Agorà del lavoro”, piazza virtuale dove incrociare domanda e offerta». 

Tra i risultati ottenuti e i prossimi obiettivi gioca un ruolo fondamentale la formazione, curata dalla Fondazione – presieduta da Filippo Di Mauro – ritenuta «fiore all’occhiello dell’Ordine e indispensabile per avviare percorsi formativi che possano essere subito spendibili in ambito civile, industriale, informatico», ha proseguito Scaccianoce. Quasi 50 incontri in un anno per aggiornare la categoria e stare al passo con l’evoluzione della professione: «Stiamo portando avanti grandi iniziative – ha dichiarato il vicepresidente della Fondazione Salvo Bazzano – raggiungendo ottimi risultati anche grazie al lavoro delle Commissioni, che rappresentano opportunità di confronto per idee e proposte, linfa vitale per nuovi corsi, convegni e seminari di attualità. Non ultimo quello sul rischio idrogeologico, primo importante passo per risolvere una delle tante criticità che attanagliano la nostra provincia». Nel corso dell’ultimo anno, nonostante la pandemia, sono stati organizzati 12 corsi e 37 seminari. E grazie agli strumenti telematici, come illustrato dal consigliere della Fondazione Corrado Arangio, hanno preso parte oltre 6mila partecipanti, tra locali e nazionali. Tre gli aspetti trattati: deontologico ed etico, esercizio della professione e formazione. «Altro punto che avvicina ulteriormente la Fondazione agli iscritti – ha spiegato Arangio – è un supporto economico per partecipare agli eventi, destinato a coloro che rispondano a determinati requisiti e a chi è registrato negli elenchi da meno di 5 anni. Non solo, perché abbiamo pensato a un corso di avvio alla libera professione, al rafforzamento delle lezioni e-learning, a uno scadenzario dell’aggiornamento periodico dei corsi abilitanti e a convenzioni con aziende, enti e studi privati».

Durante l’Assemblea, all’unanimità è stato approvato il bilancio consuntivo 2021 e quello preventivo del 2022.

 Com. Stam./foto

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