Musica

Intervista a Dado Bargioni

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A tempo terso, il nuovo singolo di Dado Bargioni fuori per Ohimeme (www.ohimeme.com). Si tratta del terzo singolo estratto da un nuovo album in uscita prossimamente, un brano che gioca già nell’ambiguità del titolo:“

Terso” suona come “perso”, ma quella piccola consonante cambia totalmente il modo di vedere le cose, in una prospettiva più positiva di visione chiara del mondo, un mondo che ci lascia ogni giorno più soli ed incerti e che ha bisogno di un “Tempo Terso”, appunto. 

Ecco cosa ci ha raccontato!

Di cosa parla il tuo singolo A tempo terso?

Racconta di quella straordinaria condizione in cui ci si ritrova solo in alcuni giorni. Ci sono mattine che, aprendo la finestra, ci rendiamo conto che lo sguardo sembra poter cogliere particolari oltre l’orizzonte. Sono mattine di un tempo terso che non è solo una condizione atmosferica. Nel brano elenco ciò che siamo in grado di fare quando capitano giornate così, quando l’aria particolare che si respira ti arriva dritta al cervello. Ti sembra di cogliere ogni sfumatura e di comprendere meglio il mondo e chi ti circonda. È certamente in una giornata così che Isaac Newton ha avuto la folgorazione della teoria sulla “gravitazione”… Per la maggior parte di noi sarebbe stata solo un’altra mela che cadeva!

Dove ritroviamo le tue influenze musicali in questo brano?

Per anni, in gioventù, mi sono crucciato ed ero parecchio infastidito quando mi dicevano: “ assomigli un po’ a questo” o “mi ricordi l’altro”. Mi sono poi resoconto che i riferimenti non erano mai gli stessi. Allora ho realizzato che le influenze e le contaminazioni potevano essere un fiore all’occhiello. Insomma, assomigliavo talmente a tanti da essere addirittura originale. In A Tempo Terso forse ci si può trovare po’ di John Mayer nell’incipit che si specchia nel sound vagamente funky delle chitarre di Still Feel Like a Man e un groove centrale alla Cory Wong e Theo Katzman dei Vulfpeck. Certamente il mio riferimento più grande restano i Beatles, che della contaminazione fra generi sono stati i primi veri Maestri. Qui troverete un po’ del Paul McCartney di Dear Boy (evidente nei cori dello “special) ma in generale un sapore Beatlesiano che pervade l’intero pezzo (grazie anche ai caratteristici fill di tom, super vintage, di Lino Gitto, batterista dei the Winstons, qui ospite d’eccezione!). Se invece cercate influenze italiane vi consiglio di cercare bene tra Dalla, Angelini, Coez e Fabi. Poi mettete tutti gli elementi insieme e shakerate! Ora potete bervi un po’ di A Tempo Terso.

Quando potremo ascoltare il tuo nuovo disco? Cosa ci puoi anticipare?

L’album “Il Pezzo Mancante” uscirà finalmente a settembre per l’etichetta Ohimeme. È stato un lavoro durato un po’ di anni. Ad un certo punto, tre anni fa, sembrava finito e pronto ad uscire. Poi me lo sono ri ascoltato e c’era qualcosa che non mi soddisfaceva a pieno. Non si trattava delle canzoni, quelle erano e sono tuttora straordinarie. Dentro c’è proprio la mia essenza e tutto il mio percorso di crescita, ci credo molto. No, in effetti mancava qualcosa nella crescita del sound generale, mancava un po’ di freschezza negli arrangiamenti. Così mi sono affidato a Luca Grossi, produttore giovane ma con già tanta gavetta alle spalle molto talento. Lui ha rivoltato come un calzino il progetto. Insieme (e con noi tanti musicisti) abbiamo ri suonato, velocizzato o rallentato e soprattutto, Luca, ha pennellato qua e là con un tocco di elettronica. Ne sono uscite 10 tracce (11 se contiamo anche un “pezzo mancante”) che sono una bomba (va beh, poi mi direte…), molto attuali! Come si è intuito, non mi interessa essere incasellato in un genere particolare! Ogni brano racconta la sua storia e risente di influenze diverse. Nonostante ciò l’album ha un’amalgama fantastica e coerente a tutto il progetto. Si ascolta in un fiato…

Cosa puoi raccontarci delle tue esperienze in E’ nata una star e Tutto può succedere?

Estate del 2011. Ero al mare e leggo per caso che Lucio Pellegrini, regista astigiano (quindi molto vicino ad Alessandria dove vivo) sta per trarre un film da “Not a Star” un racconto di Nick Hornby (che io adoro) e che sarà interpretato da Luciana Littizzetto e Rocco Papaleo. Leggo la sinossi della trama e “pronti via” mi lascio ispirare per una canzone che intitolo “Star”. Siccome Asti e Alessandria sono “cugine”, arrivo ad avere l’indirizzo di Lucio e a fargli pervenire la mia canzone. Era un brano “a fondo perduto” in partenza, ma ci provo. Fatto sta che Lucio risponde. Il pezzo gli è piaciuto molto e vuole inserirlo nel film. Deve fare i salti mortali perché la colonna sonora è già praticamente chiusa e l’ha composta uno che si chiama Brunori Sas…Comunque ci riesce ed eccomi qua. La canzone non la trovate nella soundtrack (album) perché è arrivata troppo tardi ma è uscita comunque per la Warner come singolo tratto dal film. Da quel giorno con Lucio Pellegrini ci siamo sentiti spesso e in occasione dell’uscita della fiction di Raiuno “Tutto Può Succedere”, ho potuto partecipare con altri due brani scritti da me (Mo’Better Blues/To the Top in coppia col cantautore emiliano Marco Sforza e The Wave con i Dado Bargioni Quattro +, lo storico gruppo che mi accompagna dal vivo!).

Cosa c’è nel futuro di Dado Bargioni?

Concerti con il gruppo e da settembre promozione per l’uscita de “Il Pezzo Mancante”. Per l’anno prossimo ho già nel cassetto due nuovi album (di cui uno in inglese sotto pseudonimo! Ssssh! Che è ancora un segreto!).

Com. Stam.

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