Musica

Intervista a “LØVE”

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Dal 12 febbraio è disponibile in rotazione radiofonica Sottozero, il nuovo brano di LØVE pubblicato su tutte le piattaforme di streaming il 5 febbraio.

Sottozero è una canzone dal testo profondo e introspettivo, la storia di un vano tentativo di attingere dai ricordi di un sentimento passato per colmare un vuoto presente.

Spiega l’artista a proposito del nuovo brano: «Sottozero è una metafora continua, è il simbolo dell’ambivalenza dei sentimenti e della temperatura delle emozioni che sanno essere molto più fredde o calde rispetto al freddo o al caldo che avvertiamo intorno».

Chi è Daniele Capone quando non veste i panni di LØVE?

Daniele Capone è un ragazzo a cui piace fare mille cose diverse e mettersi sempre alla prova. Ho praticato tantissimi sport, tra i quali soprattutto il tennis, che pratico tutt’ora e da più di 10 anni, anche a livello agonistico; mi sto per laureare in psicologia, proprio adesso a marzo; ho una vita sociale sempre piena, sia con amici che con la famiglia; inoltre, lavoro part time ad una pizzeria nel mio quartiere per guadagnarmi quello che mi serve per finanziarmi la musica. Ovviamente studio anche canto ad una scuola di musica nel quartiere di Monteverde a Roma ed all’Accademia Spettacolo Italia all’EUR. Credo che nella pienezza della mia vita risieda proprio il segreto della mia creatività e vivacità, che mi porta poi ad essere anche Løve quando sono su un palco.

Parliamo un po’ del tuo background musicale: qual è stata la tua formazione e quali sono gli artisti che ti hanno maggiormente influenzato?

Sono cresciuto ascoltando molto cantautorato italiano, specialmente grazie ad i miei genitori, che mi hanno trasmesso la passione per i vari De Gregori, Fossati, Dalla, Gaetano, Battiato, De Andre e via dicendo. Successivamente ho allargato i miei orizzonti e mi sono interessato all’hip hop ed al rap specialmente italiano, sono un grande fan degli Articolo 31. Per il resto essendo nato musicalmente come pianista ho ascoltato molta musica classica, sicuramente Chopin e Bach sono tra i miei compositori preferiti. Ho una passione per la musica EDM e deep house, principalmente per disk jockey quali Lost Frequences, Kygo, Robin Schulz ed amavo molto Avicii, infatti la sua scomparsa mi ha colpito enormemente. Infine, ho ascoltato e ascolto tuttora la musica pop leggera, specialmente italiana, con esponenti come Tiziano Ferro, Mengoni, Cremonini ed in tempi più recenti Mr Rain.

Quanto c’è di personale in Sottozero, il tuo ultimo singolo?

Sottozero è totalmente personale. A partire dal fatto che l’ho scritto e composto io, oltre ad aver partecipato al suo arrangiamento, ma soprattutto per l’intimità di ciò che racconto in esso. È un brano che parla di vicende che ho realmente vissuto e quando l’ho scritto avevo bene in mente le immagini che stavo cercando di trasmettere e di cantare. Mi piace l’idea che chiunque si possa immedesimare in questo testo, ho appositamente lasciato molte immagini d’impatto ed elementi metaforici, per far si che l’ascoltatore sognasse un po’.

Hai voglia di parlarci un po’ della scena musicale di Roma? Come ti inserisci all’interno di quel contesto?

Negli ultimi anni credo che la scena musicale romana abbia acquisito un grandissimo valore a livello italiano e soprattutto a livello di major discografiche, forse uno status mai avuto prima. I fenomeni improvvisi dei vari Ultimo, Achille Lauro, Carl Brave, Gazzelle, Franco 126, Coez, e la crescita di tutta la nuova scena rap romana, uno su tutti Tha Supreme, che si unisce alla già consolidata scena old school con i vari Noyz Narcos, Cor Veleno, Colle Der Fomento, Gemitaiz. In generale credo che Roma si stia avvicinando sempre di più a Milano, come polo musicale, ed io credo di potermi inserire nel nuovo cantautorato romano, come esponente della modernizzazione della figura del cantautore. Mi vedrei bene anche nel partecipare a progetti di gruppo e featuring con alcuni artisti che si stanno facendo strada nella scena romana, spero di poter coronare presto questo mio desiderio.

Qual è la tua più grande ambizione come artista?

La mia più grande ambizione è vivere di questo, vivere facendo musica, cantando, scrivendo, componendo, perché penso che questo mi farebbe vivere realmente felice. Se si parla poi in termini concreti, di obbiettivi a medio-breve termine, credo che per me sarebbe eccezionale riuscire a pubblicare il mio primo album e magari poterlo cantare in un tour di concerti. Penso che condividere la mia musica, vedere gente che la canta, e che si emoziona mentre l’ascolta, sia la più grande soddisfazione per me come artista.

Ci dai qualche anticipazione sui tuoi prossimi progetti?

Sto lavorando al prossimo singolo, innanzitutto, che presumibilmente uscirà prima dell’estate. Nell’immediato invece sto cercando di pubblicizzare l’uscita di Sottozero con una serie di iniziative: ad esempio farò un live streaming a breve nel quale lo canterò, e spero di riuscire a cantarlo dal vivo su un palco prima possibile. Come dicevo prima, poi ho come grande obbiettivo di pubblicare il mio primo album, non so dire tra quanto uscirà, ma è un progetto che ho in cantiere e che piano piano sta prendendo forma.

Com. Stam.

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