Musica

Intervista  con Albi Fux

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Da venerdì 27 maggio per Le Stanze Dischi il nuovo singolo di Albi Fux dal titolo Il Tempo. Con questo secondo capitolo musicale dell’anno, che anticipa l’uscita del suo primo EP, l’artista si interroga, senza prendersi troppo sul serio, sul valore del tempo e sull’utilizzo che ne facciamo quotidianamente. Al giorno d’oggi, siamo sicuri di stare gestendo bene il tempo che abbiamo?

Ciao e grazie per essere qui con noi oggi. Hai voglia di raccontarci chi sei quando non vesti i panni del cantautore? Come passi le tue giornate, cosa ti piace fare nel tempo libero?

Dato che ne ho sempre poco, nel tempo libero cerco di creare canzoni! Ma solo quando fuori è freddo o brutto tempo, perché generalmente amo passare le mie giornate all’aria aperta a rilassarmi o a lavorare intorno a casa. Quando possibile mi piace viaggiare, anche lontano. Poi allevo tarantole che provengono da diversi continenti… e ovviamente allevo anche il loro cibo.

Quanto c’è di personale nel tuo singolo “Il Tempo”? In che modo questo pezzo ti rappresenta?

C’è tutto di personale, perché questo pezzo rappresenta la mia visione della vita dal punto di vista temporale. Cosa proviamo nelle diverse fasi della nostra vita, e poi spicca nel ritornello un monito per i nostri tempi, nei quali dobbiamo capire seriamente che rapporto vogliamo instaurare con gli “schermi”, dalla tv, al pc, ma soprattutto agli smartphone, al web, ai social e tutto quello che si portano dietro.

Come è stata la lavorazione del brano?

Mi sono uscite tante considerazioni che ho annotato tutte insieme in un testo. Non sapevo cosa fosse, forse una poesia (ma non mi sento poeta), e quindi ho fatto un esperimento uscendo dai miei soliti generi musicali, costruendoci una base sotto e mantenendo un parlato attuale, ma differente dall’ormai diffusissimo rap/trap/hip-hop. Poi insieme alla mia etichetta Le Stanze Dischi, abbiamo trovato la quadra finale.

Che cosa ne pensi dei talent-show?

Dieci anni fa non avrei mai voluto partecipare, adesso parteciperei volentieri. Ma solamente perché è una delle poche “lotterie” alle quali può aspirare chi fa musica. In realtà penso che tutto questo sia molto triste. Anzi, voglio esagerare, penso sia stata un po’ una rovina per la musica per come l’abbiamo sempre conosciuta. Poi lo so, è una “naturale evoluzione” di questo mondo e capisco che questo concetto suoni “vecchio”, ma dobbiamo essere sinceri con noi stessi. Abbiamo portato in tv e sul web la spettacolarizzazione del giudizio, siamo tutti giudici, siamo tutti pronti a puntare il dito, a guardare se qualcuno è meglio di qualcun altro per una virgola. E questo non mi piace, ma soprattutto così facendo vincono solo interessi diffusi, mentre l’arte credo venga un po’ messa da parte. Scusate la divagazione!

Prossimi progetti?

Continuare a pubblicare la mia musica, anche se il web è un mare di files audio, facendo uscire un intero LP, cui vorrei ne seguissero altri, poi suonare in giro ovunque e cogliere tutte le occasioni che mi potranno permettere di evolvermi, fare esperienza ed essere felice.

Com. Stam./foto

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